20.1

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Zayn si guardò intorno a dare un'ultima controllata. Cassa di Sam Adams. Cheeseburger al bacon e patatine di Mugs. Vaschetta di gelato alla menta con gocce di cioccolato. Pila di dvd sul tavolino. Scarabeo.

Sì. C'era tutto. Tutte le cose che amavano fare insieme da amici. Da migliori amici. Non avrebbe pensato al sesso, stasera, nemmeno se lui si fosse messo qualcosa di indecentemente succinto. Aveva già fissato in mente l'immagine di monaci buddisti per ricorrervi al primo cenno di eccitazione.

Poteva farcela. Doveva convincerlo di poter tornare amici, altrimenti l'avrebbe perso per sempre.

E questa non era un'alternativa prevista.

Entrò in casa con l'aria stanca. I capelli erano tirati indietro e le ciocche che ne sfuggivano gli cadevano sugli occhi. Il sole aveva messo in risalto le lentiggini sul naso. Indossava un paio di jeans e una camicia che gli stavano perfettamente. Si sfilò in malo modo le scarpe, posò le chiavi e il portafoglio e si scompigliò i capelli.

«Sono stanco e di pessimo umore quindi sarà meglio che non mi chiedi cosa c'è per cena.»

Era magnifico.

Lui sorrise e si mise al lavoro prendendo i piatti e servendogli una birra fredda. «Ho acquistato la cena fuori così non dobbiamo preoccuparci. Perché non ti metti qualcosa di comodo mentre preparo?»

Borbottò che andava bene, annusò gli hamburger e si trascinò in camera da letto.

Quando uscì con un paio di calzoncini e una canotta nera col logo di Kinnections, trovò tutto pronto. Era a piedi nudi. Ripensò a come arricciava le dita quando gli toccava i punti sensibili, specie quando la sua bocca era...

No. Concentrazione. Monaci.

Inspirò e gli fece segno di sedersi. «È pronto. Giornata di merda?»

Lui diede un grosso morso all'hamburger e gemette. «Che buono. Naa, sono solo stanco. Non ho dormito molto.»

La frase gli uscì dalla bocca come una cannonata. I loro sguardi s'incrociarono, ricordando il motivo per cui non avevano dormito, e Zayn si schiarì la gola, distogliendo lo sguardo. «Ehm, già. È successo qualcosa di nuovo in Kinnections?» Quello avrebbe dovuto essere un argomento neutro.

Liam fece spallucce. «Non proprio. Un altro fidanzamento. Kennedy era contentissima dei nuovi dati statistici. Ho aiutato un po' Niall con l'organizzazione del matrimonio. E ho visto Robert. Tu?»

Pensò a qualcosa d'interessante da dire. «Ho fissato un'altra grossa convention con quelli dell'IT. Credo che il golf mi abbia aiutato. I mercoledì con Nate mi hanno dato accesso a una nuova clientela. È in gamba, quel figlio di puttana.»

Liam sorrise. «Di solito gli esperti di missilistica lo sono.»

«Ingegnere aerospaziale.»

«Giusto.» Masticò qualche patatina. «Come stanno Sawyer e Julietta? E la bambina? Quanto ha adesso?»

«Quattro mesi.» Sentì una fitta al cuore. La famiglia gli mancava. Da quando aveva aperto il Purity non era riuscito ad andare a trovarla molto spesso. Si era preso un weekend lungo per la nascita della bambina, ma Sawyer diceva che cambiava ogni giorno. Doveva organizzare un'altra visita. «Stanno bene. Sembrano contenti. Gabby confonde il giorno con la notte quindi è un po' dura, ma Sawyer è impazzito per lei. Dio la aiuti se mai penserà di uscire con qualcuno.»

Liam rise. «Con i tuoi genitori italiani? Sarà un miracolo. Dovresti vedere Louis con Lily e Maria. Lily è venuta a casa un giorno dicendo di avere un fidanzatino in seconda elementare. Lui l'ha fatta sedere e le ha spiegato che uscire coi ragazzi l'avrebbe fatta diventare meno intelligente. Harry l'ha trovata in lacrime la mattina dopo perché aveva paura di parlare coi maschi e di perdere le capacità intellettuali. Ovviamente Louis ha dormito con Zanna gialla e Simba per un sacco di tempo.»

Travolto da te - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora