CAPITOLO 31 - IL PIANO DI FEDERICO

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La preoccupazione in Federico diventò troppa.
I suoi occhi erano preoccupati e aveva quasi paura di muovere un solo passo. Soltanto si voltò verso di me e mi fissò per qualche attimo.
«Devo andare!» Urlò iniziando a correre
«Federico, ma...» «Vai da tuo fratello, resta con lui! Non posso permettere che ti accada qualcos'altro. Tornerò presto!!» Urlò, scomparendo dietro le mura del palazzo che lo avrebbe portato su, insieme a Yuri che era già salito, o altra gente che aveva sentito lo sparo. Il fatto che dentro quella casa stava salendo altra gente mi rassicurava per Federico, ma nel frattempo cos'era successo a casa di Benji?

Mi precipitai da Mattia, che stava già lì davanti il palazzo con Valentina. «Mattia!!» Urlai chiamandolo «Elisa? Che ci fai qui?» Mi chiese preoccupato pensando che mi fosse successo qualcosa. «Dov'è mio fratello?!» Domandò preoccupata Valentina. Avrei voluto chiedere ad entrambi di come mai fossero insieme e come facevano a conoscersi, ma non era il momento. «Ero con lui quando abbiamo sentito  lo sparo, quella è casa di Benji e insieme ad altri ragazzi si è precipitato dentro. Sono preoccupata per lui, per Benji, non so cosa sia successo.» «Forse è il caso che io vada a guardare.» «No Mattia. Ti prego, resta con noi.» Lo implorò Valentina prendendolo per la maglietta. Una cosa è certa, quella ragazza si era innamorata di mio fratello. E così fù, mio fratello rimase con noi.

POV'S FEDERICO
Non avevo idea di cosa potesse essere successo, corsi lungo le scale insieme a Yuri ed altra gente  che si era precipitata in aiuto dopo quello sparo. Forse per la prima volta in vita mia ebbi paura, non paura di cosa potesse accadermi, ma paura di trovare qualche spiacevole sorpresa non appena avrei varcato la porta di quella casa. Quando ero quasi vicino, le urla provenienti da dentro scatenarono in me una specie di nausea.

Era straziante sentire quelle urla, quelle urla così familiari, non mi sbagliavo, quella voce apparteneva a Benji. Girai l'angolo della porta
e la scena che vidi davanti i miei occhi in mezzo alla folla attorno dentro quella stanza mi lasciò paralizzato, senza forze. Benji se ne stava in ginocchio a terra con il povero corpo di suo padre in grembo, con lo sguardo in alto, urlando e piangendo come un bambino. Suo padre era macchiato di sangue, e Benji aveva quel sangue sulle braccia, sui vestiti, nelle mani. Non avevo mai visto Benji così, era un immagine che mi lasciava senza parole, completamente a terra e senza forze per aiutare il mio migliore amico. Vidi Yuri chinarsi accanto a lui e mettergli la mano sulla spalla, mentre io cercavo ancora le forze per avvicinarmi.

Benji era senza genitori adesso. Sua madre era già morta tempo fa e suo padre, era senza vita tra le sue braccia proprio adesso. Aveva soltanto un fratello, con cui non si parlava da tanto, troppo tempo.

Sapete una cosa? Il mio orgoglio mi ha ingannato diverse volte. Credevo di essere il
migliore ed il più forte, solo per il coraggio che avevo nel fare cose cattive. Ma mi sono sempre sbagliato ed ingannato io stesso. Il migliore ed il più forte era Benji, che era stato capace di sopportare cose molto più gravi rispetto a quelle mie, che era sempre stato accanto a me quando io ne avevo bisogno. Coraggioso anche in situazioni come queste dove io ero in fin di vita, lui c'era sempre. Io non ero degno di essere suo amico.

Non avevo ancora capito cos'era successo di preciso, ma le sparatorie nel Lexon erano qualcosa di frequente. Mi inginocchiai al fianco di Benji che piangendo non vedeva completamente nessuno, era straziante assistere alla scena.

A poco a poco l'ambulanza che arrivò poco dopo tolse dalle braccia di Benji il corpo giacente di suo padre, mentre evitai di chiedere qualsiasi cosa. Volevo solo stargli vicino come amico, in questo momento così straziante.
Poi quando finalmente un ora dopo riuscì a parlare, io e Yuri lo fecimo accomodare sul divano mentre la gente si occupava del resto. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi pieni di lacrime. «È stato Derek a mandare quell'uomo.» «Cosa?» Chiesi incredulo. «Anch'io voglio abbandonare questa vita di merda che mi ha soltanto incantato ed ho parlato con lui. Mi aveva ricattato, che se non avessi continuato a lavorare per lui, me l'avrebbe fatta pagare. E così ha fatto, dopo aver visto la mia insistenza.» Per la prima volta Benji sembrava così debole ed indifeso. «Infame.» Sussurrai a denti stretti. «La pagherà!» Mi alzai velocemente come per raggiungere la porta. Avevo voglia di strangolare quell'uomo con tutte le mie forze.
Ma Yuri mi fermò. «Federico, non fare sciocchezze. Derek la pagherà ma non adesso.»
«Lui non può fare quello che vuole!» Urlai
«Non può interrompere la vita di una persona così, non può decidere lui quando far terminare di vivere un uomo. Non può!!» Urlai
«Fede...» Mi chiamò Benji quasi sussurrando senza forze «stai attento. Derek è più pericoloso di quanto pensi. Devi proteggere la tua famiglia, la tua persona e la tua ragazza.
Lui punta a quello che di più caro hai.» Mi disse con un filo di voce. Una volta credevo di dover temere più di tutti i capi delle gang altrui, adesso avevo capito che quei capi, diventavano un pericolo solo dal momento che eri contro i loro membri, ma in questo caso il mio nemico era il mio capo. Benji aveva ragione, dovevo essere prudente. Il desiderio mio, di Benji e di Yuri era quello di liberarci da quelle catene che ci legavano a Derek. E dovevo farlo prima possibile. «E se consultassimo la polizia?» Chiesi insicuro. «Amico sei pazzo?» Urlò Yuri. «Ti ricordo che anche noi siamo dei suoi e anche se non vogliamo continuare a lavorare per lui, lo abbiamo fatto. Andremmo a finire noi in carcere.» «Tutto questo non ha senso!!» Urlai ormai impaziente «dov'è l'assassino?» Chiesi a Benji. «Non l'ho visto in volto, aveva un passamontagna, ho provato a fermarlo, ma è stato così veloce da premere il griletto verso
mio padre in un batter d'occhio e fuggire dalla finestra.» Rispose pazientemente, ritornando a posare lo sguardo nel vuoto, con quegli occhi gonfi e rossi come se avessero ancora un lago dentro e aspettavano solo il momento giusto per ricominciare a scorrere. «Nessuno lo ha seguito? Nessuno lo ha visto? Insomma, è mai possibile che nessuno si accorge di un omicidio? Nessun poliziotto sta indagando sulla questione? È assurdo!» Urlai, facendo avanti e indietro, pieno di rabbia e voglia di far fuori quell'uomo. Mi sentivo così solo e abbandonato in mezzo a quell'enorme montagna. «È stato tutto così veloce, non ho capito nulla.» Poi da lì, Benji non disse più nulla.

Voglio solo te | Federico Rossi | [Completata]Where stories live. Discover now