CAPITOLO 3 - REAZIONI

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La mattina seguente, mi alzai e legai i miei capelli in una coda di cavallo. Indossai i miei leggins neri, una t-shirt bianca lunga dietro e più corta davanti con il segno dell'inifinito al centro e le mie zeppe nere.
Mentre mi avviavo per il parco dove mi sarei incontrata con Anastasia, la mia attenzione fu rivolta verso un mucchio di gente che circondavano qualcosa o forse, qualcuno. Mi avvicinai per vedere che stesse succedendo. Ma la gente era troppa e mi impediva di vedere oltre. «Che succede?» Chiesi così ad una ragazza lì accanto a me. «Due ragazzi stanno facendo a botte. Credo che il motivo sia una donna.» Mi rispose mettendosi in punta di piedi cercando anche lei di vedere qualcosa. In quel momento il cerchio di gente si aprì lasciando passare 2 uomini. Ne approfittai per mettermi più vicino così da vedere cosa stesse succedendo. Un ragazzo steso per terra che continuava a guardare con aria di sfida l'altro e l'altro era tenuto per le braccia da 2 uomini. Spalancai i miei occhi quando notai che il ragazzo all'in piedi era lo stesso che ieri mi aveva salvato. «Che sia l'ultima volta che la passi liscia, Rossi. La prossima volta finirai dritto dietro le sbarre. Chiaro?» Gli gridò uno dei due uomini guardandolo dritto negli occhi. Rossi? Allora era questo il suo cognome? Mi misi al centro della folla e iniziai a gridare. «Bene, lo spettacolo è finito! Andate via!» mentre la gente si allontananava, anche quel ragazzo si alzò e guardò Federico con aria di sfida. «Non finisce qui Rossi.» «Quando vuoi!»
Esclamò lui guardandolo dritto negli occhi. In quel esatto momento il suo aspetto minaccioso aveva spaventato anche me. Notai che si toccava il polso e mi avvicinai a lui. «Ti fa male?» chiesi.
«Non è niente.» Ed ecco che era tornato quel suo solito tono arrogante. «Ne ho avute di peggio.» Affermò tranquillamente ridendo. «Quindi sei fidanzato.» risi. «Io non sono fidanzato.» divenne d'un tratto nuovamente serio. «Quel tipo stava solamente dando fastidio ad una ragazza del mio quartiere e ho voluto dargli una lezione. Nel nostro quartiere funziona così.» «Uh, quindi sei innamorato!» esclamai urlando quasi sorpresa. Perché avevo detto quelle parole? Cavolo. Lo vidi alzare lo sguardo nuovamente e avvicinarsi rapidamente a me prendendomi il polso e facendomi ricordare la sera in cui lo avevo conosciuto. «Io non sono innamorato.» Affermò scandendo bene le parole e fissandomi dritto negli occhi con uno sguardo furioso. «Federico Rossi non si innamora. Non crede nell'amore. Federico Rossi le ragazze le usa e le illude, ma non le sposa. Chiaro?» Restai qualche minuto pietrificata a guardarlo mentre usava quei comportamenti bruschi con me. «P-er-donami.» Riuscii a pronunciare ancora spaventa. Fu lì che si allontanò, lasciandomi. «E adesso è meglio che tu vada, non voglio spaventarti ancora.» Mi allontanai da lui di qualche centimetro prima di andare. «Dici così perché non hai ancora trovato la persona giusta, Federico.» Lo informai temendo un'altra sua reazione.
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Eccomi con già il terzo capitolo in un solo giorno! Continuate a leggere, se volete sapere come continua.

Voglio solo te | Federico Rossi | [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora