CAPITOLO 20 - SVEGLIATI, PER FAVORE

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POV'S ELISA
Passò una settimana: l'avevo trascorsa lavorando e dopo aver finito tornavo in ospedale. Mio fratello vista la situazione in cui mi trovavo aveva deciso di restare qualche altra settimana insieme a me. I miei genitori si erano fatti sentire, ma non sapevano completamente nulla di tutto ciò. Non sapevano nemmeno di Federico se è per questo.
Mentre loro trascorrevano le loro serate tra cene importanti e show, io me ne stavo in ospedale senza dire nulla. In questa settimana anche Stacy mi era stata di molto aiuto. Non che approvasse questo mio legame con Federico, ma teneva a me come ad una sorella ed essendo la mia migliore amica era sempre lì a sostenermi. Anche Luca insieme a Stacy, era venuto molto spesso a trovarmi, così come Valeria e con mia grande sorpresa anche Simone. Mattia stava praticamente passando le sue vacanze qui con me e questo mi faceva sentire un po' in colpa, ma Federico aveva bisogno di me e non potevo fare altro.

Il lunedì successivo, qualche ora prima di andare a lavorare passai nuovamente dall'ospedale. Credetemi, non avevo voglia di lavorare, ma dovevo farlo. Stavo male e spesso i miei pensieri mi dicevano che Federico non si sarebbe risvegliato. Questo era un pensiero che mi tormentava.

Non appena arrivata in ospedale, stavo per entrare nella stanza di Federico, ma mi fermai dietro la porta non appena sentii che Valentina era nella stanza che stava parlando a lui.
«Ammetto di essere stata sempre dura con te,
ma cavolo Fede non puoi morire. Ti prego, è già una settimana che dormi profondamente, svegliati! Non credi che sia passato abbastanza tempo? Non ho già mio padre, perdere te sarebbe troppo. Chi mi guarderà dai pericoli se non te?» Diceva, e sentivo una voce soffocata come se si trattenesse dal piangere. Quella ragazza era una vera dura. «Io non so spiegarmi come nonostante tu sia una merda e faccia cose senza senso, la mamma ti ama in un modo esagerato. E poi Elisa... Quella ragazza ti ama! E non capisco che ci trovi in te. Cioè ok, sei molto carino e non lo dico perché sei mio fratello o perché tutte le mie amiche o tutte le ragazze del Lexon sono pazze di te, ma hai un carattere di cacca, un passato schifoso ed un presente peggio del tuo passato. Quella ragazza potrebbe essere la fidanzata di un principe, e non lo dico solo per il suo lusso. Invece è innamorata di te, di un lurido ragazzo come te. Guai a te se quando ti risveglierai te la farai scappare, chiaro? Perché ti risveglierai, no Federico? Dimmi che lo farai, per favore. E anche io, anche se non te lo dico quasi mai, ti voglio bene fratellone.» Notai che scosse il capo «comunque è ridicolo che io stia parlando con te, perché tu non puoi sentirmi.» Chinò il capo guardandosi le mani, e fu in quel momento che decisi di entrare. «Io credo che invece ti abbia sentito. Magari ti sta sognando in questo momento mentre gli dici tutte queste belle parole.» Gli sorrisi e le misi le mani sulle spalle. «Tu credi?» Si alzò dalla sedia e continuò a fissarmi. «Si.» Sorrisi nuovamente, mentre lei mi si avvicinò rapidamente per abbracciarmi. «Ti lascio con lui. Sono qui fuori.» Si allontanò ed uscì dalla stanza lasciandomi sola, con quel ragazzo che stava da una settimana ancora disteso in un letto praticamente in coma. Mi faceva davvero troppo male guardarlo, mentre se ne stava lì con gli occhi chiusi. Mi sedetti sulla sedia accanto a lui ed iniziai accarezzargli i capelli, sistemandoglieli. Aveva le labbra secche, così presi un po' d'acqua e bagnandomi le dita, gliele passai sulla bocca. Poi mi fermai a fissarlo, per qualche istante. «Oh, Federico. Mi manchi così tanto.» Sospirai e prendendogli le sue mani tra le mie, iniziai a piangere. Mi costava davvero tanto, non avere la certezza che si sarebbe risvegliato. Mi costava così tanto non averlo accanto a me pronto a proteggermi
come sempre. Si, ok, per adesso Mattia era qui a Modena, ma a me mancava Federico.

Dopo aver finito il turno di lavoro,
chiudendo il locale restando lì dentro. Stavo sistemando le ultime cose nello scaffale prima
di andare ma Simone mi fermò. «Va bene così Eli, non è necessario che tu continui. Sei molto stanca, siediti.» Non aveva tutti i torti.
«Beh, grazie...» Mi sedetti e Valeria mi portò da bere mentre anche Stacy e Luca e Simone si sedettero nel mio stesso tavolo. «Allora come sta...Federico?» Mi chiese Stacy. Chinai lo sguardo, avrei voluto dire che si stesse
riprendendo e invece no, non potevo dirlo.
«Beh, è sempre lo stesso.» Stacy allungò la sua mano appoggiandola sopra la mia. «Mi dispiace.» «Vedrai che ce la farà.» Cercò di rassicurarmi Luca. «Sappi che noi ci siamo, per qualsiasi cosa. Però dovresti riposarti Elisa. Fare una pausa, stare un po' a casa.»

Stavo salendo sulla mia auto, che guidava
Mattia, ma Simone mi chiamò. «Eli.» «Si?» «Devi essere davvero innamorata per fare tutto quello che stai facendo.» Sorrisi «Spero di trovare un giorno una ragazza che mi ami allo stesso modo in cui tu ami lui.» «La troverai.»
Gli regalai uno dei miei sorrisi più sinceri e lo avrei abbracciato volentieri. «Comunque sia, sai che io ci sono. Quindi se hai bisogno, hai il mio numero...» «Lo so e ti ringrazio di cuore.»
«Non devi ringraziarmi. Buonanotte Elisa, e riposati.»

Mi trovavo nuovamente parcheggiata la mia auto davanti l'ospedale. Erano le 10 del mattino ed era passata un'altra settimana, ma non era cambiato completamente nulla. I dottori dicevano che ormai non c'era nessuna speranza, ma io continuavo a crederci.
Continuavo a credere che avrei rivisto quegli occhi fissare i miei. Erano due settimane che
Federico stava così ed io ero stanca, stanca, stanca. Sua madre aveva perso le forze, sua sorella come me continuava a sperare. I ragazzi ogni giorno lo trascorrevano qui fuori in sala d'aspetto, e Benji spesso era entrato a parlare con Federico. È incredibile perché nonostante il suo carattere duro era entrato nel cuore di molti.

Non appena entrai in ospedale, vidi Benji scendere. «Ehi...» Lo salutai strofinando la mia mano sulla sua spalla. «Elisa, ciao!» «Ancora niente miglioramenti?» Chiesi con un filo di voce. Scosse il capo e abbassò lo sguardo «hanno detto che non c'è la farà.» Non può essere, non può! «Cosa? Perché? Non può essere! Federico è forte! Deve farcela!» «Lo pensavo anche io, ma...» Iniziai a piangere istericamente, e Benjamin mi abbracciò. «Non riesco a crederci che il mio migliore amico sta per...» «Non dirlo!» Lo fermai quasi supplicandolo.
Non avrei potuto sopportare di sentire che Federico stesse morendo. Non poteva succedere, no! «Ma lo stronzo che ha provocato tutto ciò sta almeno pagando le conseguenze?»
Gridai facendo girare un bel po' di gente. «È in prigione.»

Poco dopo, mi precipitai su, nella stanza di Federico, chiudendo la porta alle mie spalle e sedendomi sul letto dove lui era coricato.
«Federico, per favore so che puoi sentirmi. Non lasciarmi.» Lasciai cadere una lacrima sul suo camice. «Non credi che adesso è passato davvero troppo tempo? Sono 15 giorni che dormi ininterrottamente, adesso basta.
Dannazione Federico, non posso accettare che tu te ne vada!» Gridavo, poi mi avvicinai alle sue labbra. «Magari stai aspettando il bacio del vero amore che ti risveglia...» Ridacchiai tra le lacrime «sempre che io sia il tuo vero amore.»
Poggiai le mie labbra sulle sue ormai nuovamente secche e gli stampai un bacio dolce, poi allontanandomi e scuotendo il capo ritornai alla realtà. «Avevo creduto che... Che sciocca che sono!» Chinai lo sguardo, iniziando nuovamente a piangere, perché non potevo accettare che Federico stesse per morire. «Io ti amo Federico. Per favore! Io ti amo.» Restai ancora a guardare, ma niente. Sospirando, mi alzai dal letto e mi avvicinai alla porta per uscire a prendere un caffè. Posai la mano sulla maniglia, ma sentii una voce soffocata pronunciare il mio nome. «E-El-is-a.» Mi voltai incredula, ma vidi che Federico aveva ancora gli occhi chiusi. La mia voglia di vederlo sveglio mi faceva sognare di sentirlo. Stavo per uscire ma quella voce pronunciò nuovamente il mio nome. Mi voltai e precipitandomi accanto al letto, guardai Federico che stava provando ad aprire gli occhi. «Federico!!» Iniziai a piangere di gioia, perché avevo sentito realmente la sua voce e ricordava perfettamente il mio nome. Stava provando a dire qualcos'altro ma lo invitai a non dire nulla e a non sforzarsi. «Vol-evo solo dirti che anche io t-i a-mo!» Lo disse faticando e quasi sussurrando. Le lacrime di gioia rigavano il mio viso e chiamai un dottore velocemente.

Dopo averlo visitato, con grande stupore dei dottori, Federico ce l'aveva fatta. Sarebbe passato qualche giorno prima di ristabilirsi del tutto, ma avrei aspettato ancora. L'importante era che adesso stava bene.

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Nel prossimo capitolo, arriveranno altre nuovissime sorprese. Ma nel frattempo, cosa ne pensate di questo??

Voglio solo te | Federico Rossi | [Completata]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang