Lei sbuffa e si scosta un ciuffo riccio dal viso. «Sì. Sto badando ai marmocchi di tuo fratello!».

Spalanco gli occhi. «Tutti e cinque?».

Lei alza gli occhi al cielo. «Tutti tranne Hans che è al cinema con un amico».

Nello stesso momento in cui quelle parole lasciano le sue labbra la piccola Zaji le salta al collo, sbaciucchiandola. Vedo mia madre che si addolcisce, ma le dice: «Piccola peste, quando fai così hai combinato qualcosa».

La bambina la ignora e si volta verso di me, indicandomi attraverso lo schermo del computer. «Ciao, zio Lex!».

«Ciao, Zaji, come stai?».

La piccola spalanca gli occhi color cioccolato e da delle manate sullo schermo. «Come fai a essere entrato lì dentro?».

Rido di lei. «Appena ci rivediamo te lo racconto».

«Hai preso un altro permesso?» mi chiede mia madre, spupazzando la piccola.

«No. Ho deciso di ritirami, mamma».

Lei si blocca, poi fa scendere Zaji dal suo grembo e si avvicina anche fin troppo alla webcam, infatti vedo solo i suoi occhi «Dici davvero?».

«Parto domani pomeriggio, atterro a Berna l'indomani mattina».

Mia madre si allontana dalla webcam e adesso la vedo meglio. Ha un'espressione strana. «C'è una cosa che non sai».

«Tipo?» le domando.

«Io e tuo padre ci siamo trasferiti a Berlino».

Strabuzzo gli occhi. «Cosa? Perché?».

«Volevo stare più vicino ad Arran. Sai, tu sei lì e...e la Svizzera è così lontana. Io e tuo padre volevamo goderci i nostri nipoti. Da zero a cinque in così poco tempo...sai, in realtà non credevo nemmeno che quella sciocca di Ella fosse disposta a sfornare tutti questi pargoli».

Alzo gli occhi al cielo. «Mamma, non iniziare. Tra l'altro due non sono nemmeno suoi. Comunque, se me lo avessi detto prima, avrei avuto il tempo di annullare questo biglietto aereo e prenderne un altro».

Lei fa una smorfia. «Vieni a stare da noi quando arrivi?».

«Sì, ma solo in maniera provvisoria».

Lei annuisce. «Suppongo che i tuoi progetti iniziali comprendessero la Svizzera e non la Germania».

Spalanco le braccia. «Infatti, mamma! Ma come sempre, grazie al principino Arran, devo cambiare i miei piani».

Lei sospira. «Lex...per favore!».

«Lasciamo stare, mamma. Ciò che volevo fare in Svizzera, posso farlo anche lì».

«E cosa avresti intenzione di fare?».

«Te ne parlerò appena arrivo».

In realtà è una bugia. Il fatto è che per mia madre o è tutto nero o è tutto bianco. Devi avere una partenza e un obbiettivo già prima di compiere qualsiasi azione, secondo lei. Perciò se le dicessi che non ho la minima idea di che cosa farò mi farebbe la ramanzina. Meglio evitare, per ora.

Mia madre mi guarda a lungo, poi si volta alla sua destra. «Zaji, posa la marmellata!».

«I miei fratellini avevano fame!».

«Che significa che avevano fame?», mia madre la prende in braccio, poi guarda fuori dalla mia portata, infine si rivolge a me, «Lex, tesoro, devo proprio andare».

«Che succede?».

Lei chiude gli occhi e sospira. «Zaji ha ricoperto Vincent e i gemelli di marmellata».

La mia salvezzaKde žijí příběhy. Začni objevovat