SEI MESI DOPO

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Mi pento della mia scelta.
Mi piace questo Distretto, il clima che si respira e i colleghi sono eccezionali, ma mi mancano i miei colleghi del Ventunesimo, soprattutto la mia partner Kim e Antonio.

Sì, mi manca il mio ragazzo.
Da quando Molena è venuto al distretto e mi sono trasferita, lui non mi parla più. Non un messaggio, non una chiamata. Nulla.

Io l'ho chiamato, mandato messaggi, ma non ho ricevuto una risposta.

Visto che oggi ho la giornata libera, decido di andare da lui, per sapere almeno perché non risponde, perché non mi ha mai cercata.

Mi alzo dal letto e vado a farmi una bella doccia calda, per rilassarmi.
Dopo, mi metto un paio di jeans e indosso la maglietta della Polizia che mi hanno dato appena entrata in Accademia.

Infilo le scarpe ed esco dal mio appartamento.

Ora abito da sola, non più con lo mio padre, più vicina alla Caserma. Vicino a me abita la mia partner Jenna Basinger e al mio Sergente.

Vado al bar che è all'angolo della mia strada e prendo due cappuccini caldi e due brioche appena sfornate, per fare una sorpresa al mio ragazzo.

Salgo in macchina e l'agitazione sale.
E se mi stesse tradendo? Se non mi ha mai cercata per non affrontarmi?

Mi distruggerebbe sapere che lui mi sta mettendo le corna con un'altra donna, davvero.
Io ho praticamente rovinato il rapporto con Sean per lui, mi sono sentita dare della poco di buono dal mio ragazzo e sapere che dopo tutto questo lui mi abbia tradita come se non fosse niente non riuscirei a sopportarlo.

Dopo circa un quarto d'ora, arrivo davanti alla casa di Antonio e noto qualcosa di strano.

Nel vialetto di casa sua c'è una macchina, una monovolume blu, che non riesco ad identificare. Non è quella di Laura, ma non so con certezza se si possa trattare di uno dell'Intelligence, o dell'amante.

Esco dal mio veicolo con i cappuccini e i cornetti del bar e la sua porta di casa si apre.

Oltre a lui, vedo una ragazza asiatica che ho già visto: Julie Tay, la nuova poliziotta del Ventunesimo. Sono in atteggiamenti intimi e lui è con solo i pantaloni.

Dopo circa due minuti che io, incredula, assisto a quella scena, arriva il mio peggior incubo: la bacia.

Mi cadono a terra i cappuccini e i croissant e risalgono subito in macchina e rimango bloccata lì per un bel po'.

Ditemi che è un incubo, vi prego.
Non può essere vero. Mi aveva detto che mi amava, che voleva stare con me per sempre, e poi vedo tutto questo.
Ecco il motivo per cui non mi chiamava. Julie Tay.

Rimetto in moto la macchina con il pensiero che dovevo sfogarmi con qualcuno ma non so da chi andare.

Anne è al lavoro, Erin ed Hank anche.
Guido e, senza rendermene conto, mi ritrovo davanti al Palazzo di Sean.

Lo vedo attraverso il vetro del portone che sta prendendo la poste e lui mi nota subito ed esce.

È in pigiama e fuori c'è un freddo cane.

"Che ti succede Val?" mi domanda, accompagnandomi dentro il palazzo.

Pensavo che, dopo tutto quello che è successo, mi avrebbe urlato di andarmene e di lasciarlo in pace, invece no. È stato gentile ed è anche preoccupato. Per me.

"Niente. Non sarei dovuta venire" dico mentre mi avvio al portone, ma lui mi afferra per un braccio e mi bacia.

Un bacio passionale, come se tutta la passione che lui aveva in corpo repressa fosse esplosa tutta in quel bacio.

Io non mi allontano. Sono così arrabbiata per il fatto che Antonio mi abbia tradito, che io volevo ripagarlo con la stessa moneta.

Saliamo le scale ed entriamo nel suo appartamento e ci avviamo alla camera da letto.

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Mi accorgo che ho ben dieci chiamate senza risposta dal Sergente Molena, quindi mi alzo dal letto si scatto e mi vesto subito.

Richiamo il Sergente e, dal tono in cui ha pronunciato le sue credenziali, noto che è incavolato nero.

"Vieni subito al distretto. C'è il Sergente dell'Intelligence qui da due ore che aspetta di parlare con te. C'è con lui c'è anche un detective" dice, chiudendo la chiamata.

"Devo correre in Centrale Sean. Comunque, per tutto quello che è successo ora, non devi farne parola con nessuno ok?" dico, correndo per le scale del palazzo ed entro in macchina.

Penso di averci messo un quarto del tempo ad arrivare di quelli che ci metto di solito.

Entro subito e, con mia grande fortuna, il Detective è Olinski e non Antonio.

"Che ci fai qui?" domando molto diretta a mio padre.

"Mi sono consultato con la squadra e sono tutti dell'idea che il tuo posto è il Ventunesimo. Vuoi far parte dell'Intelligence? Ho già parlato con il Sergente Molena e lui è del mio stesso parere. Il Capo ha dato l'ok, mi basta la tua approvazione" mi dice Hank, con un sorriso enorme.

Da una parte vorrei accettare, è l'aspirazione di tutti gli agenti di pattuglia entrare nella sua unità, un sogno che si realizza, ma dall'altra parte c'è Antonio, in quell'unità, quindi non so se sarò obiettiva.

"Grazie per l'offerta Sergente, accetto volentieri" dico sorridente, con il desiderio di abbracciarlo ma non mi sembra il caso. Mi limito ad una stretta di mano.

"Vieni con noi" dice Olinski.

"È stato un onore lavorare con lei e il suo Distretto; Sergente Molena" dico, stringendogli la mano.

"Piacere tutto mio Hopkins. Sarai una poliziotta magnifica all'Intelligence" dice, ricambiando la stretta di mano.

Usciamo dalla Caserma, salgo nella mia auto e andiamo alla volta del Ventunesimo.

Entro nel Distretto ed è come se mi fossi a casa.

Kim, Anne, Mouse, Erin. Sono tutti lì.

Saliamo nel reparto dell'Intelligence.

"Benvenuta nell'Intelligence, Agente Hopkins" dice Hank, appena arriviamo al piano.

Benvenuta all'Intelligence sono le parole che si ripetono nella mia testa.

Ma appena vedo Antonio, l'atmosfera cambia. Dalla mia espressione capisce subito che so tutto e mi viene incontro, ma io lo evito.

NESSUNO MI PUÒ TRATTARE IN QUEL MODO.

Che la mia nuova vita abbia inizio.

CHICAGO || #Wattys2016Where stories live. Discover now