Capitolo 19

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Il tizio robusto mi ha messo una benda sugli occhi e un pezzo di nastro adesivo da pacchi sulla bocca.

Ho paura. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Peggio del tentato stupro

Ma che cosa ho fatto a Jeremy per meritarmi tutto questo? Certo, l'ho lasciato, ma cosa lo ha portato a farmi questo?

"Jeremy! Fammi uscire! Non dirò nulla alla polizia e metterò una buona parola su di te! Ti prego!" cerco di dire attraverso il nastro adesivo.

Il tizio robusto mi toglie il nastro dalla bocca e incomincio ad urlare, sperando che vicino al furgone ci sia una volante che si insospettisca e segua il furgone, cosa improbabile ma tentar non nuoce.

"Stai zitta puttana!" mi urla "tanto dopo io e te ci divertiamo e non urlerai più di farti aiutare" e, mente mi dice questo, mi da dei baci sulla bocca e sul collo, mentre mi tocca il sedere.

Cerco di divincolarmi ma lui è più forte di me.

Urlo di lasciarmi in pace e di non toccarmi, ma lui mi tira uno schiaffo così forte che mi fa svenire.

Mi sveglio in un magazzino abbandonato e legata ad un palo di ferro, senza benda negli occhi e il nastro sulla bocca.

"Aiuto! Vi prego! Lasciatemi andare!" urlo più di una volta, ma sento solo la mia voce rimbombare nell'immenso magazzino.

Spero che mi trovano, o giuro che Jeremy mi uccide.

Cerco di essere forte, di combattere per sopravvivere e per tornare a casa sana e salva, ma è difficile. E' difficile essere forti in questo momento. Vorrei solo che tutto questo finisca, che i miei colleghi mi trovino e mi salvino.

"Eccoci qua Val" dice il mio ex con voce inquietante "ora ti mostro ciò che ho fatto a quelle due donne. Vuoi sapere una cosa? Era tutta un allenamento aspettando te. Non sei felice, amore mio?" conclude, con una voce da film dell'orrore.

"Ma cosa stai facendo Jeremy? Sei impazzito? Non vedi che stai facendo del male a delle persone innocenti? Tu non sei così! Ti prego! Ferma questa follia e metterò una buona parola su di te" dico, in lacrime.

Cosa può portare ad una persona come Jeremy che, a parte il tradimento, è sempre stata una brava persona, che non ha mai fatto male ad una persona? Questa domanda mi frulla per la testa, è un chiodo fisso.

"Innocenti? Pensi davvero che tu sia innocente? Sei davvero patetica Val" mi urla a meno di un centimetro dalla mia faccia, tanto che io faccio un sussulto dovuto alla paura.

"Nessuno è innocente in questa storia! Quelle due puttane dovevano ascoltarmi! Se avessero fatto quello che dicevo io non sarebbe successo tutto questo, ma eccoci qui! Non ti voglio far del male Val, ma non mi hai dato altra scelta, amore mio! Ora proverai cosa ho provato io in tutti questi anni, es sii collaborativa, altrimenti farai la loro fine" conclude il suo delirio, avvicinandosi sempre di più e cercando di abbassarsi i pantaloni.

Ho paura, tanta paura. Vorrei che tutto questo non fosse mai successo.

Forse lui ha ragione. E' tutta colpa mia. Se non lo avessi lasciato e lo avessi perdonato tutto questo non sarebbe mai successo e quelle due povere donne sarebbero ancora vive.

Cerco di resistergli. Per le due vittime. o devo fare per loro.

Mi divincolo, ma lui è più forte di me. Mi abbassa i pantaloni e cerco di non guardare, ma lui si blocca.

Mi guarda, come se non volesse farlo, ma fosse costretto. Mi da un pugno e si tira su i pantaloni.

"A dopo" mi dice, facendo una risata agghiacciante e mi tiro su i pantaloni, terrorizzata.

Dopo qualche ora arriva Bob e mi porta una scodella con una poltiglia dentro come cena.

"Mangia" dice "sta arrivando il capo" conclude, terrorizzato.

"Non sei costretto a fare ciò che dice. Aiutami" dico, sussurrando, con la paura che Jeremy mi senta e mi uccida.

Mi da un calcio in faccia e in quel momento arriva anche lui. Il mostro.

"Adesso Bob ci divertiamo" dice Jeremy e, mentre cerca di violentarmi, sento le urla di una persona familiare.

"Polizia di Chicago! Allontanati da lei!" sento urlare da Antonio, che gli punta la pistola addosso.

Jeremy tira fuori un coltello e me lo punta alla gola.

"Mettete giù le pistole o la ammazzo" dice Jeremy, stringendomi sempre di più a lui.

"Non fatelo!" urlo ai miei colleghi dell'Intelligence.

"Ok, ma lasciala andare" dice Voight, con sguardo minaccioso e mette la pistola a terra, seguito da Antonio, Adam ed Erin.

"Non peggiorare la situazione, Samuels" dice Antonio, avvicinandosi a noi, ma Jeremy mi stringe ancora più forte, facendomi un male atroce.

"È tutta colpa sua! Deve pagarla!" dice, facendo gesto di tagliarmi la gola, ma sento un colpo di cecchino e Jeremy che cade a terra.

Piango, non a causa della paura, ma piango di felicità.

Antonio mi corre incontro e mi abbraccia forte. Mi sento così al sicuro ora tra le sue braccia. Non voglio nessun'altro accanto. Solo lui.

"È tutto finito Val. Ci sono qua io a proteggerti ora" dice Antonio, stringendomi fra le sue braccia.

"Grazie Antonio" dico, tra le lacrime.

Dawson e Voight mi aiutano ad alzarmi da terra e mi accompagnano all'almbulanza, dove mi aspettano Jimmy e Brett.

"Sdraiati e tranquilla" incomincia Brett "ora sei al sicuro. Ti portiamo all'ospedale" conclude, con tono molto dolce e, a tratti compassionevole.

"Ok. Grazie mille" dico io, finendo di piangere.

"Vado io con lei" dice Antonio, Salento in ambulanza.

Brett chiude la portiera della ambulanza e partiamo.

Antonio mi prende la mano e me le stringe forte.

"Ho avuto tanta paura quando Burgess è venuta correndo verso me e Halstead piangendo e dicendo che ti aveva rapita. Abbiamo trovato la tua radio per terra e abbiamo avuto il timore che tu facesse del male. Avevo paura di perderti Val" dice, quasi comuovendosi.

"Grazie per avermi salvata. Avevo paura che mi riducesse come le due vittime e ho temuto anche il peggio. Ad un certo punto mi ero arresa. Volevo che mi ammazzasse subito e velocemente perché non volevo soffrire, ma grazie a Dio siete arrivati voi" dico, ricominciando a piangere.

"Stai tranquilla. Ci sono io con te" mi dice, dandomi un bacio sulla fronte.

Arriviamo al MED e Brett mi fa scendere dall'ambulanza sulla barella.

Sono sopravvissuta. Ce l'ho fatta. Non mi ha demolito.

CHICAGO || #Wattys2016Donde viven las historias. Descúbrelo ahora