Capitolo 10

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"Salve" dice il ragazzo non appena mi apre la porta, facendomi un sorriso che va da orecchio a orecchio.

"Ciao. Mi chiamo Valerie Hopkins, sono una collega di tuo padre" rispondo, con le gambe che mi tremano e le mani che incominciano a sudare, come se avessi fatto ore e ore in palestra.

"Mio padre non è in casa, ma tornerà fra qualche minuto. Vuole accomodarsi?" mi domanda il ragazzino, che poi dice di chiamarsi Diego.

E' un ragazzino sui dieci anni, moro con due occhi enormi e scuri. Gli assomiglia moltissimo, ad Antonio.

Entro in casa e la prima cosa che noto è il salotto, a destra dell'ingresso. Ci sono un bel divano di pelle nera, una grandissima TV e una libreria dove vedo molti libri, anche dei test della Polizia.

"Vuole qualcosa da bere, mentre aspetta?" mi chiede Diego.

"Un bicchiere d'acqua, grazie" rispondo, sedendomi su divano, che tra l'altro è comodissimo.

Diego arriva con il bicchiere d'acqua e me lo porge.

"Ecco a lei. Da quanto tempo conosce mio padre" mi chiede il ragazzo, proprio come un vero e proprio Detective, mentre sta interrogando un sospettato.

la domanda mi a u po' spiazzata. L'agitazione, nel frattempo, è aumentata, insieme alla sudorazione alle mani. Devo ammettere che sono nervosa.

"Dammi pure del tu Diego" esordisco, facendogli un bel sorriso "conosco tuo padre da qualche mese ormai. Sono appena uscita dall'Accademia, e mi hanno assegnato al suo Distretto."

"Anche a me piacerebbe diventare un poliziotto, proprio come mio padre" mi dice il ragazzo, con un tono quasi come se quel suo sogno non potrà mai realizzarsi.

"Come mai hai quell'espressione? Come mai pensi che questo non potrà mai avverarsi?" gli chiedo, così da poter capire il motivo di questa sua tristezza.

"La verità è che mio padre non vuole. Lui sa che pericoli che ci sono nelle strade di Chicago e cosa succede agli Agenti, e non vuole che capiti lo stesso anche a me. Dice che vuole proteggermi! dice, quasi in lacrime.

"Anche mio padre diceva così. Lui era un agente della Narcotici, aveva a che fare con i drogati che ci sono per le strade di questa città, e sono tanti. lui mi aveva praticamente vietato di iscrivermi all'Accademia, proprio per lo stesso motivo di tuo padre. Io, però non mi sono mai arresa. Ho deciso comunque di andare e lui, visto che questo mi rendeva felice, mi ha appoggiata e adesso è il mio più grande fan" ribatto, cercando di tirarlo su di morale.

Ad un certo punto suona il campanello e io mi agito, ma peggio di prima.

Diego va ad aprire alla porta ed entra un signora, poco più giovane del Detective, insieme ad una ragazzina sulla quattordicina, uguale a Diego.

"Ciao mamma" dice Diego, abbracciando la donna, tra l'altro molto elegante e bellissima.

"Ciao Diego. Io devo andare a Miami per una commissione, perciò tu ed Eva starete con vostro padre per tutta la settimana" dice la donna che, subito dopo, si gira verso di me, con uno sguardo che mi ha suscitato una paura enorme.

"Ciao. Sono Laura, la ex moglie di Antonio" dice, stringendomi la mano.

"Salve. Sono Valerie, una collega di Dawson. Sono venuta a portare una cosa. Tornerò un'altra volta" dico, dirigendomi verso la porta.

Sto per aprire la porta, quando un'altra persona mi anticipa, e mi trovo a due centimetri dal viso di Antonio.

Tremo e ho le farfalle nello stomaco.

CHICAGO || #Wattys2016Where stories live. Discover now