24.

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Mi abbandono tra le braccia di Stefano, dove do libero sfogo al mio pianto ricco di ansia e preoccupazione. Le sue braccia mi avvolgono in un forte abbraccio, l'unica consolazione in tutto questo è lui. Il richiamo di mia madre ci invita a scendere segno che la pizza è arrivata.

Apro gli occhi disturbata, rendendomi conto di essermi addormentata, mi volto verso Stefano che mi guarda con un sorriso sornione, mi stava guardando mentre dormivo?

Che vergogna! Chissà che espressione avevo..

Magari ho fatto pure le bollicine con la saliva, a mo di cartone animato.. bleah!

Continuando a ridere fra me e me per le cavolate che mi sono venute in mente, ci alziamo dal letto e scendiamo le scale.

Già dai primi scalini l'odore della cena penetra le nostre narici, ed io che di solito ho già l'acquolina in bocca, in questo momento sento solo farsi spazio un grosso macigno alla bocca dello stomaco, credo che stasera opterò per un sano digiuno.

Emma che rifiuta la pizza? Già, non ci credo nemmeno io.

Questa maledetta ansia mi sta uccidendo.

Domani mattina ci sarà la fatidica TAC.

Rimango comunque a tavola, invidiando gli altri commensali per il loro ben visibile appetito, mentre io non tocco nemmeno un goccio d'acqua, per come mi si sta rivoltando lo stomaco ho paura di ingerire qualsiasi cosa.

Finiscono presto di cenare, per fortuna, stranamente non c'è stata conversazione a tavola, stasera.

Come me credo che anche loro saranno invasi da pensieri e preoccupazioni.

Quel silenzio mi innervosisce però quindi mi alzo ed aiuto mia mamma a sparecchiare e poi serviamo il caffè.

La cena è ufficialmente finita, non vedo l'ora di andarmi a distendere.

Mi sento stanca, troppo stanca.

«Scusatemi, io ho bisogno di stendermi un po», dico attirando tutta l'attenzione su di me.

«Tesoro, che hai? Cosa senti?», iniziano a martellarmi i miei, invece Stefano mi guarda solo preoccupato, almeno lui mi lascia un po di tregua anche se so che anche lui si allarma per ogni cosa..

«Mi sento solo stanca, tutto qui. Non preoccupatevi.», biascico. Lo so, sono acida. Non ci posso fare niente mi sento male e ho un sonno tremendo. Questo mi rende estremamente irritabile.

«Emy, ti accompagno e poi vado a casa, tanto ci vediamo domattina.», mi dice calmo Stefano.

«D'accordo», concludo io volendo solo andare via dalla cucina, da quegli odori.

«Buonanotte mamma, buonanotte papa» dico schioccando un bacio ad entrambi mentre li saluto.

Spero che capiscano che il mio umore non è così per causa loro.

Prendo la mano di Ste già pronta ad aspettarmi e risaliamo le scale a chiocciola.

Entriamo nella mia amata camera, non sono mai stata così tanto qui dentro come in questi ultimi mesi.

Lascio la mano del mio ragazzo, mi sfilo le converse e mi lancio sul letto.

«Stai ancora un po con me?», esclamo, cercando di tirare fuori il mio miglior sorriso.

«Come potrei dirti di no? » mi dice, pizzicandomi il naso, lasciandoci poi sopra un delicato bacio.

Gli prendo le mani tirandolo verso di me, facendogli segno di mettersi accanto a me,.

Il mio destino - La mia rivincita [ Moments Series]Where stories live. Discover now