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Doveva squagliarsela.

Liam Payne si piegò in avanti e cercò di respirare normalmente. Il velo leggero gli sfiorò il volto come tante piccole dita che le facevano il solletico. Il panico gli attanagliava lo stomaco; si strappò il papillon colorato dal collo, appoggiò le mani alle ginocchia e invocò il buon senso.

Stava per sposarsi. Adesso. Tra cinque minuti. I suoi cari erano fuori dalla porta e chiacchieravano eccitati in attesa che lui facesse la sua comparsa in tutto il suo bianco e immacolato splendore. David lo aspettava in smoking all'ingresso della chiesa con il sacerdote e il testimone al suo fianco.

Immaginò i suoi splendidi capelli biondi dal look finto spettinato, il suo sorriso assassino e gli occhi di un azzurro brillantissimo. Perfetto, come sempre. Mentre si vestiva, gli aveva fatto recapitare da un fattorino due dozzine di rose bianche con appena un accenno di rosa al centro. Sul biglietto c'era scritto: 'Non vedo l'ora che tu sia finalmente mio'.

I ragazzi avevano fatto un sospiro soddisfatto. La sorella, Ruth, aveva alzato gli occhi al cielo e portato le mani al collo mimando un soffocamento. Si sperava che restasse gestibile almeno fino alla fine della cerimonia. Non avevano un buon rapporto e già che Ruth si fosse presa il disturbo d'indossare il vestito da damigella era un miracolo. Il suo migliore amico, Niall, si era affrettato a mettere le rose nell'acqua e a sistemarle nel vaso al centro del tavolo da pranzo circondato da chiacchiere e risatine. Il fratello Harry, aveva rimproverato scherzosamente il marito per non avergli regalato nulla il suo grande giorno, scatenando una filippica da parte di Louis e di suo padre su come i reality in tv fornissero una visione distorta del vero amore.

Liam aveva continuato a sorridere e mormorato le risposte giuste, col biglietto stretto in mano. Poi era corso in bagno cercando disperatamente di non vomitare.

Non la reazione più auspicabile per un futuro sposo.

Ovviamente aveva dato la colpa ai nervi, aveva ignorato la nausea e si era trascinato sulla limousine dalla carrozzeria allungata. Mentre l'auto sfrecciava verso la chiesa, divorando un miglio dopo l'altro, aveva ripercorso a mente gli ultimi dettagli per scongiurare eventuali dimenticanze. David odiava le cose fatte in modo approssimativo e, con quasi trecento invitati, il loro matrimonio era un evento sufficientemente prestigioso da attirare la stampa e qualche personaggio in vista. Avrebbe voluto un wedding planner, ma David aveva insistito per fare tutto da soli. Lui naturalmente aveva acconsentito, anche perché sarebbe stato carino dire che avevano organizzato tutto loro invece che affidarsi a un estraneo. Ma ora era esausto. Aveva fatto tutto lui, assolutamente ogni cosa, dedicando gli ultimi giorni a ricontrollare tre volte ogni dettaglio.

Dagli abiti color ambra dei testimoni, di seta, alle splendide orchidee avvolte dai nastri, il seguito della sposo mozzava il fiato. Senza i contatti giusti sarebbe stato impossibile prenotare il posto con soltanto un anno di anticipo. Il castello di Tarrytown vantava giardini spettacolari, un'architettura sublime con soffitti a volta e una sala da pranzo degna di un re con cucina francese. Certo, lui avrebbe preferito sposarsi alla Mohonk Mountain House, vicino ai suoi genitori, in un'atmosfera più rilassata e divertente, ma almeno David aveva acconsentito alla cerimonia in chiesa. E anche riguardo a invitare Ruth l'aveva spuntata lei. A David non era simpatica, ma Liam aveva tenuto duro e ora aveva intorno la famiglia al completo.

La limousine si era fermata. Lui era sceso a capo chino per proteggersi dai flash dei fotografi e Niall lo aveva aiutato a farsi spazio. Lo smoking di Armani era costato una cifra spropositata e non se lo sentiva per niente bene addosso. D'altra parte l'abito del matrimonio doveva essere così. Peccato che non riuscisse a respirare.

Nella saletta interna della chiesa era riuscito a controllarsi mentre la madre piangeva, gli raddrizzava il papillon e gli diceva quanto fosse incredibilmente orgogliosa di lui. Harry sprizzava gioia da tutti i pori e la bellissima nipote Lily sembrava una principessa delle fiabe col cesto di petali e l'abito lungo intonato a quello dello sposo. L'altra nipote, Taylor, era un vero splendore col suo abitino dello stesso rosa pallido e delicato di quello al centro delle rose. A un certo punto Jim, il cognato, gli aveva strizzato l'occhio e aveva annunciato che lo sposo aveva bisogno di un attimo di raccoglimento prima di percorrere la navata. Liam si era sentito sollevato, e finalmente la porta si era chiusa. Un benedetto silenzio aveva riempito la stanza.

Era tutto perfetto, proprio come avrebbe dovuto essere.

Perfetto. Come David aveva sempre voluto.

Travolto da te - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora