Capitolo 35

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<<Amber, porca miseria, rallenta!>> brontolò Jakob dietro di lei. Ryan e Callum lo sostenevano, però si ostinava a volersi muovere da solo.

Shadow passò al fianco della ragazza e con lui Lucas. <<Mi spieghi... che idea hai?>> chiese suo fratello cercando di recuperare fiato. Il cane continuava ad abbaiare e Toby si stava tappando le orecchie.

<<Brutto sacco di pulci, taci un po'!>> urlò il bambino. Si tappò la bocca subito dopo, ma Callum gli diede una pacca delicata sul coppino.

<<Ma senti che belle cose che dici! Dove hai imparato?>> Si comportava come se Toby fosse suo figlio.

Il bambino gli puntò il dito contro e fece ridere tutto il gruppo. <<Da te!>>

Amber continuò a correre. Le ballerine stavano seriamente iniziando a farle male ai piedi, ma cercò di concentrarsi sull'obiettivo che avevano: far finire il T.E.R.R.O.R.E. e qualsiasi altro test.

Lucas le si affiancò di nuovo, la fronte imperlata di sudore o semplicemente bagnata per la pioggia. Aveva il fiatone e non indossava più la giacca di jeans.

Le appoggiò una mano sulla spalla e cercò di riprendere fiato. <<Allora, qual è il piano? Come fate a correre così, io sto schiattando!>>

Ad Amber venne da ridere. Da quando era iniziato il test non avevano fatto altro che correre, la loro resistenza fisica ne aveva risentito. Si concentrò sulla prima domanda che le aveva fatto, ma non sapeva cosa rispondergli. Voleva semplicemente sfogare la sua rabbia sulla donna che li aveva fatti soffrire così tanto.

<<Ehi? Ma ce l'hai un piano o siamo una banda di matti che corre sotto la pioggia?>> chiese Lucas staccandosi da lei.

Amber sorrise. <<Siamo una banda di matti che corre sotto la pioggia per uccidere una vecchia megera. Lo scopo è preciso, poi i mezzi si vedranno.>>
Per un attimo il ragazzo sorrise, credendo si trattasse di uno scherzo, poi si portò le mani dietro la testa e si scrollò i capelli. <<Va bene, allora se permetti mi godo gli ultimi secondi di pace.>>

Non disse nient'altro, sfilò dalla tasca dei pantaloni un telefono cellulare e degli auricolari. In pochi minuti si era isolato dal mondo.

Jakob raggiunse la ragazza aiutato da Ryan. Callum era rimasto indietro con Toby.

<<Un po' di tempo fa avevo qualche sospetto, ma ora ne sono certo. Tu sei matta! La Nanny ci friggerà il cervello!>> le disse con tono scherzoso. Guardò il suo amico che lo reggeva per una spalla e poi osservò la sua ferita. <<Diavolo, rallenta fratello. Siamo messi male qua...>>

Amber girò la testa verso i ragazzi e per poco non picchiò il naso per terra. La maglietta strappata di Jakob non aveva più il diritto di definirsi tale, ormai era uno straccio insanguinato. Stava tornando pallido.

La ragazza si fermò e tentò di pensare a cosa fare. Riusciva a distinguere i primi edifici, la città era vicinissima.

<<Jake, tu non ci segui più. Aspetti dove cavolo vuoi e cerchi di riprenderti un po', non sei in grado di muoverti!>>

Il ferito parve deluso e si risistemò la maglietta. <<Sto bene, è solo un... un...>> Non finì la frase, divenne ancora più pallido e si accasciò a terra nonostante lo sforzo di Ryan per farlo rimanere in piedi.

<<Fantastico. E adesso?>> chiese preoccupato il soccorritore cercando di farlo alzare.

Amber non ne aveva idea. Non l'avrebbero di certo abbandonato, però non potevano rischiare di portarlo da Rose in quelle condizioni. Improvvisamente le venne un'idea. La trovava rischiosa, ma era la migliore per quel momento.

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