Capitolo 22

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Qualcosa in Amber si spezzò. <<Come hanno fatto a superarci? Dove sono andati? Dove sono gli altri?>>

Il cuore le batteva all'impazzata, ma non per la paura. Era una scarica di adrenalina, la voglia di agire e massacrare gli scienziati dietro al T.E.R.R.O.R.E.

Eliz si staccò dalla parete. <<Si sono "invisibilizzati". Hanno delle armi strane, schiacciano un bottone e non li vedi più. Hanno detto che volevano il candidato coraggio, ma non so di chi stessero parlando. Jakob e Ryan sì invece, hanno iniziato a battersi con quegli uomini, ma quei cafoni si sono resi invisibili subito. Hanno detto che senza quel candidato non se ne sarebbero andati. Poi è successo un casino. Jakob ha trovato il pulsante giusto e li ha resi di nuovo visibili, poi Ryan ne ha colpito uno quasi a morte. Non ne sembravano molto felici... Gli hanno sparato, hanno fatto crollare il tetto e sono scappati. Dicevano che avrebbero preso provvedimenti seri.>>

Prima che in Amber potesse prendere il sopravvento qualsiasi emozione, Layla la prese per il braccio e continuò a correre verso la base. <<Se ci hanno trovati c'è una sola spiegazione: c'è una spia tra di noi.>>

"Una spia. In effetti, sono riusciti a trovarci perfino in quella fattoria ai confini dell'universo!" pensò Amber. Iniziò a pensare a quali persone li avrebbero consegnati a sangue freddo a degli uomini crudeli come quegli scienziati, ma nessuno sarebbe stato capace di ciò. Quantomeno secondo la ragazza.

Layla la distrasse dai suoi pensieri. <<Io non mi fido di Eliz. Ha l'aria da doppiogiochista. Sei d'accordo con me?>>

<<No!>> rispose d'impulso Amber, continuando a correre. In realtà aveva senso: Eliz era sempre stata con loro quando li avevano sorpresi gli scienziati, era anche capace di usare le armi. Scrollò la testa, anche se fosse stata lei al momento avevano ben altre preoccupazioni.

Arrivarono a una porta di metallo mimetizzata alla perfezione con la parete, non solo a causa del buio. Layla bussò e qualcuno all'interno esclamò "lampo!". La ragazza appoggiò la mano sul maniglione e rispose "Giove". Qualcosa scattò e la testa di Jakob sbucò dalla fessura. Gli occhi erano arrossati. <<Non entrate, non conviene. È un macello, pensare che era la base più confortevole...>>

Layla aprì di un altro po' la porta. <<Dove sono andati?>>

<<Alla C. Non so quanto tempo abbiamo...>>

Amber non capiva più nulla. Prima quelle parole dette a porta chiusa, poi Jakob che evidentemente aveva pianto, ora un riferimento alla base C. "Non so quanto tempo abbiamo..." una frase spaventosa.

Layla si fermò a riflettere, poi alzò lo sguardo verso Jakob. <<Vado io e porto anche Eliz, tu devi fare da guardia a Callum e Amber. C'è ancora Callum, vero? Non protestare, è importante che tu rimanga con loro.>>

Jakob si spostò dall'entrata tenendosi la testa tra le mani. <<Non posso, vado io alla C. Non posso rimanere con loro!>>

<<E perché non potresti? Non fare l'egoista proprio ora! Conosco la base meglio di te, è la cosa migliore da fare.>> sbuffò Layla.

Il ragazzo allontanò di scatto le mani dal viso, stava piangendo. <<Non mi capisci!>> urlò <<Lo faccio per il bene di tutti! Non sono una brava persona. Ti scongiuro, non lasciarmi qua!>>

La sua voce si era fatta supplichevole, Amber non lo aveva mai visto così. Aveva davvero paura di qualcosa: di se stesso.

Layla gli tirò un pugno sulla mascella facendolo cadere a terra. Non lo aveva fatto volentieri, si capiva. <<Torna in te!>> sbraitò <<Da quando sei così? Resta qua, non accetto altre discussioni.>>

ESCAPE- RunWhere stories live. Discover now