Capitolo 5

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Amber aprì gli occhi, ancora umidi per le lacrime versate. Si tirò a sedere e stiracchiò le braccia: si era addormentata pesantemente e ora il sole splendeva alto nel cielo, filtrando tra i pannelli in legno delle pareti.

Sbadigliò, poi si alzò dall'amaca. La casa era vuota, fatta eccezione per l'amaca di Ryan nel quale il ragazzo stava ancora dormendo. Amber gli si avvicinò e si sedette sull'amaca sotto di lui. Lo sentì russare. "Deve essere andato a letto tardi" pensò "dopo... con Georgia..." Il solo pensiero la faceva star male, anche se sapeva di non averne il diritto. Loro due erano solo amici, probabilmente il ragazzo la vedeva solo come tale.

Ryan grugnì e si sollevò dall'amaca.

<<Callum, non sei più lì sotto...vero? Adesso...scendo!>> borbottò sbadigliando.

Amber non fece in tempo a capire cosa stesse succedendo che il ragazzo le cadde addosso dall'amaca di sopra.

<<Beh, in effetti non sei Callum... Avresti fatto lo stesso meglio a spostarti.>> le disse lui ancora mezzo addormentato.

Si appoggiò una mano sulla nuca e rise imbarazzato, ma Amber non ricambiò, non ci riusciva.

<<Spostati, pesi!>> brontolò. Ryan parve offendersi e si spostò, mentre Amber cercava di non fargli vedere quant'era imbarazzata. L'espressione da cane bastonato di lui la rattristì.

<<Scusami, io...ieri sera ti stavo cercando e per caso...sai, Georgia...>> gli disse, forzando un sorriso per non piangere.

<<Capisco... Sì, c'è stato un bacio. Ero sceso perché avevo bisogno di stare solo e pensare, avevo appoggiato la fiaccola su una pietra in modo che non si spegnesse. Poi è arrivata Georgia e ha iniziato a piagnucolare perché non riusciva a scendere dal tronco. L'ho presa in braccio e mentre stavo per appoggiarla a terra lei mi ha...sorpreso, ecco.>> ammise lui. Il sorriso di Amber vacillò.

<<La cosa non mi è nemmeno sembrata troppo strana, spesso ho la sensazione che alcune cose siano giuste, siano già successe. Anche con voi cambio modo di comportarmi perché sento di aver sempre avuto certi modi di fare.>> spiegò il ragazzo serenamente. Quindi anche prima di perdere la memoria stava con Georgia e Amber era solo un'amica. Uh...

Il sorriso forzato della rossa non aveva la minima intenzione di restare un attimo di più e una lacrima le bagnò il viso. Si voltò, odiava mostrarsi debole, ma Ryan l'aveva già vista e sembrava preoccupato.

<<Ti ho fatto qualcosa? Non... Non volevo assolutamente ferirti, sei la mia migliore amica!>> si difese. Appunto, era la sua migliore amica.

<<Va bene, stai tranquillo. Non ho nulla.>> mentì Amber forzando un altro sorriso, leggermente più convincente del primo, a cui Ryan rispose con uno decisamente sincero.

Purtroppo la tranquillità non durò a lungo. Tessie si precipitò nella casa agitatissima. La maglia che indossava dal giorno precedente era strappata in diversi punti e in più era priva di una manica. Aveva le braccia scorticate e, cosa più grave, bagnate di sangue. Respirava a fatica, ma riuscì a parlare.

<<Là fuori ci sono le vespe e hanno preso Toby!>> spiegò d'un fiato.

Si accasciò a terra priva di sensi e Amber corse a soccorrerla, seguita da Ryan.

<<Presto, ci serve dell'acqua e qualcosa da usare come benda. Muoviti!>> ordinò la rossa al ragazzo fulminandolo con lo sguardo e spingendolo a correre. Prese delicatamente Tessie in braccio e la spostò sulla sua amaca, distendendola con cura per scoprire eventuali ferite.

ESCAPE- RunOnde histórias criam vida. Descubra agora