Capitolo 10

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Callum afferrò Toby e Amber per i polsi e li trascinò fuori dalla casa. Prese Toby sulle spalle e diede una spinta verso il fondo valle ad Amber.

La ragazza non si voltò, lottò contro il suo solito impulso di fermarsi e iniziò a correre. I macigni sembravano rallentare quando si avvicinavano al capanno, quasi non volessero colpirlo. Gli ultimi due metri li percorrevano però a tutta velocità, schiantandosi contro i muri di cemento. Amber corse all'indietro per un po', osservando i suoi amici e le rocce.

Inciampò e cadde a terra, rotolando per qualche metro sul terreno irregolare e ghiaioso. Quando riuscì a fermarsi e rimettersi in piedi, rimase scioccata. Per qualche strana ragione, Georgia aveva cessato di correre e si era fermata davanti alla casa. Sembrava decisa a farsi investire dalle rocce.

Callum l'aveva superata ed era già lontano, così Amber non riuscì ad avvertirlo. Corse più veloce che poté e raggiunse la ragazza.

<<Georgia, cosa stai facendo? Scappa!>>

Le prese la mano, ma la sua amica la spinse via. Lo sguardo rifletteva le sue emozioni: era arrabbiata, ma allo stesso tempo calma e sicura. Le rocce si stavano avvicinando pericolosamente e il panico assalì Amber.

<<Georgia! Cosa stai aspettando?>>

La ragazza si voltò e le prese la mano.

<<Ascoltami bene Amber e cerca di seguirmi. Vogliono ucciderne uno al giorno, non ci daranno tregua finché non morirà qualcuno anche oggi. Lasciami qui e andate a cercare Ryan. Avrete un giorno intero. Fate finire il T.E.R.R.O.R.E. anche per me!>>

Le lasciò la mano e la spinse violentemente, proprio mentre un macigno di formidabili dimensioni si schiantò contro la parete, schiacciando Georgia.

Amber rimase scioccata. Le rocce smisero di rotolare e nella vallata tornò la pace. Il muro di cemento era bagnato di sangue, ma la pietra enorme copriva completamente il corpo.

"Meglio così..." si disse Amber "non vedrò una frittella umana...". Cercò di ironizzare un po', ma si vergognò di se stessa.

Una scritta incisa sul macigno la sorprese. "Prevista eliminazione candidato rabbia soggetto Draper". Rabbrividì. Dunque avevano previsto anche questo? Sapevano che Georgia si sarebbe sacrificata per permettere agli altri di scappare? Era disgustata dalle menti che c'erano dietro al T.E.R.R.O.R.E.

In realtà, la colpivano. Si trattava certamente di individui più intelligenti della norma, nei quali la ragione e il senso di umanità si erano fatti sovrastare dal desiderio di scoprire e inventare.

Improvvisamente sentì un vuoto interiore, come se le avessero strappato qualche organo. Si accovacciò a terra e le venne da pensare a tutto ciò che aveva passato. La fuga dal parco, le vespe e gli strumenti per recuperare la memoria, l'uomo che sparava a Tessie, la fuga di Ryan e la roccia che schiacciava Georgia. In tutte queste situazioni, si accorse di non aver mai preso una posizione, di aver sempre solo fatto da spettatrice. Non aveva impedito nulla.

Si alzò in piedi e strinse i pugni. Promise a se stessa che si sarebbe imposta sul destino per farlo cambiare e avrebbe iniziato con il ritrovare il suo migliore amico.

Rivolse un'ultima occhiata a Georgia, ma si girò subito. L'enorme roccia era scomparsa, così come il corpo. Rimanevano solo le tracce di sangue e qualche brandello dei vestiti.

Scosse il capo, confusa. Iniziò a camminare, sempre più spedita, fino a correre. Avrebbe voluto piangere, ma qualcosa glielo impedì. Non si sentiva più la debole ragazza che dipendeva sempre dagli altri, era cambiata. L'avevano cambiata.

ESCAPE- RunWhere stories live. Discover now