Capitolo 30

53 9 12
                                    

Ryan era accanto a lei e le afferrò la mano per farla alzare. <<Sono felice per te!>>

Chiaramente lo pensava davvero, ma aveva un sorriso amaro. Anche se Amber stava esplodendo di gioia decise di non parlare più di fratelli, migliori amici o quant'altro per evitare di ferire qualcuno. In pratica non avrebbe più dovuto parlare.

Jakob si accovacciò davanti a lei. <<Me ne parleresti?>> I vispi occhi rossi traboccavano di curiosità.

<<Abbiamo abbastanza tempo? Non è che magari un altro drone viene a cercarci?>> chiese la ragazza. Non voleva ferire Ryan parlando di suo fratello.

Jakob scosse la testa sforzandosi di non ridere. <<Ho detto che tutte le machine di Ben hanno qualche difetto, giusto? Mentre hai schiacciato un pisolino ho fatto a pezzetti quel coso. Mancava il chip per localizzarlo. In poche parole, non sanno dove siamo. O almeno non di preciso. Un'ora in più o in meno non ci cambierà la vita, se vuoi anche io vi racconto qualcosa...>>

Amber non resse più. Aveva troppa voglia di scoprire cosa c'era nel suo passato.

<<D'accordo. Praticamente... sogno ogni volta che mi addormento. Cioè, in realtà non sogno: ricordo. Sono frammenti della mia vita prima del test, forse i più importanti o i più belli... Non ne ho idea. Sta di fatto che due minuti fa ho ricordato tantissime cose! Intanto, che Ryan e Georgia quattro anni fa erano fidanzati.>> gli rivolse uno sguardo simpatico e lui si appoggiò una mano sulla nuca imbarazzato. <<Poi ho scoperto che un anno, ogni 4 del mese, arrivava un novellino a casa di Nonna Rose. Lei diceva che alcuni erano speciali, che avrebbero vissuto tante avventure. Quella vecchia megera ci stava studiando per proporci al test! Che altro ho visto... non c'erano Toby e Callum. Probabilmente uno di loro sarebbe arrivato quello stesso giorno. Ho scoperto di avere una "sorellastra finta". Non so cosa sia, l'ho detto io stessa ma non ne ho idea. Poi la cosa più interessante: c'era questo ragazzino, completamente diverso da me se non per il colore degli occhi, che stava ascoltando musica rock. L'ho chiamato Lucas. Si vedeva che mi voleva bene, cercava di distrarmi dall'apparecchio... Non so per quale motivo, ma so che è mio fratello e che è vivo e vegeto. Dobbiamo andare da Rose!>>

Gli occhi di Jakob brillarono, rivelando un colore più tendente al giallo, meno diabolico. <<Ho capito tutto. Che posso dire? Ryan e Georgia? Ahia!>> rise e tirò un pugno amichevole sulla spalla del ragazzo <<Quella storia del novellino te la spiegherò dalla Nanny, ci vuole mezzo secolo per capire i suoi ragionamenti... Il ragazzino è tuo fratello, di sangue, e ti dirò di più: siete fratelli gemelli! Lo so che non mi credi, dopotutto non vi assomigliate per niente... Oh: la genetica è strana, ma fino a prova contraria se due bambini nascono lo stesso giorno alla stessa ora dalla stessa madre si chiamano gemelli. Sbaglio?>>

Ryan cinse la ragazza con un braccio. <<È fantastico! Almeno qualcuno qua ha ancora una famiglia... Tu Jake? Non ci hai mai raccontato il tuo retroscena.>>

<<Perché non è un retroscena, è tipo un casino incasinato...>> rispose strizzando un occhio e alzando un sopracciglio, espressione che significava più o meno "Che cosa ho detto? Si è capito qualcosa?"

Ryan continuò a stuzzicarlo. <<Andiamo, non hai fatto niente in diciassette anni?>>

Jakob scosse la testa facendo spallucce. <<Niente che non vi abbia già detto. La Nanny voleva prendermi per il test, poi ha capito che ero abbastanza intelligente da lavorare al quartier generale e mi ci ha mandato. In sostanza sono cresciuto creando armi. Ho iniziato a quattro anni limando il ferro per pugnali e spade, poi mi hanno fatto vedere la fucina e ho cominciato a crearne da zero. Ho imparato il meccanismo di pistole e fucili a undici anni e poi mi sono allenato nel costruire golem, vespe e mostri come il Loup. L'ultima "genialata" è stata la X. Poi me ne sono andato.>>
<<Per quale motivo hai lavorato lì così tanti anni? Non potevi smettere già prima?>> domandò Amber sempre più curiosa. Era vicina alla verità, lo sapeva.

ESCAPE- RunWhere stories live. Discover now