Capitolo 29

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<<E cosa fa un "drome"?>> domandò il bambino.

Callum lo prese sulle spalle e indicò l'oggetto volante. <<Un drone. Può fare di tutto. Questo non penso sia buono...>>

<<Per niente buono!>> concordò Jakob cercando di prendere la mira con il fucile <<Sono gli ultimi arrivati nel campo delle armi. Li ha fatti Ben quei cosi. Hanno di sicuro un punto debole, non è da lui creare macchine perfette. Sono però dannatamente pericolosi!>>

Amber avrebbe voluto cadere a terra e arrendersi. "Possibile che non possiamo stare tranquilli per più di dieci secondi?!" pensò. Aveva appena ritrovato i suoi amici, non aveva dormito e ora avrebbero dovuto scappare da un drone. "Che disperazione!"

Ryan le afferrò il polso. <<Stavolta mi stai appiccicata, non che poi gli alieni intervengono e portano uno su Marte e l'altra la usano come cavia per gli esperimenti. Riesci a capirmi?>>

La ragazza annuì e sorrise. Lui ricambiò e per un attimo le fece dimenticare tutto ciò che aveva passato. Jakob riuscì a distruggere, benché involontariamente, anche quel secondo di pace.

<<Ehi, ho capito cosa sa fare quella mosca. Oltre a spifferare al mondo intero che siamo alla base D, potrebbe spararci colpi al plasma. Amber ci è passata, ma ne ha presi solo due. Questo marchingegno ne spara a raffica, tipo mitragliatore! Dobbiamo distruggerlo, altrimenti possiamo dichiarare di avere un piede nella fossa.>>

<<Io ti appoggio!>> esclamò Callum avvicinandosi a loro con Toby ancora sulle spalle.

Jakob gli allungò il fucile. <<Perfetto, allora prova a colpirlo con questo. Toby controlla che non abbia amichetti metallici... Io vado a recuperare la cheerleader.>>

Il ragazzo iniziò a correre verso gli ostaggi. William era coricato a terra con la lingua a penzoloni e per un momento Amber credette che fosse morto. Poi batté ciglia e si sedette.

Jakob gli tirò un calcio e prese Anne per mano. La ragazza assunse un colore porpora in viso e si spostò frettolosamente una ciocca di capelli dalla fronte.

<<Quanto pesi?>> le chiese il gladiatore trascinandola verso gli altri ragazzi.

Lei fissò il terreno polveroso. <<Circa quarantacinque chili...>>

<<Meno di Amber!>> esclamò stupito Jakob <<Non l'avrei mai detto...>> Si tappò la bocca. <<Scusa! Non si dice il peso di una ragazza! Ma ora non c'è tempo. Ti facciamo volare, contenta?>>

Anne spalancò gli occhi grigi. <<Sei fuori?! Io sto con i piedi per terra!>>

<<Sì, peccato che quel drone vuole ridurci a formaggio svizzero. Fallo per tutti!>> disse Jakob spingendola verso Callum.

La segretaria cercò in tutti i modi di restare appoggiata a terra, ma il gigante era chiaramente più forte di lei. <<Veramente io...>> tentò di dire.

Jakob le calcò in mano la spada ultratecnologica. <<Stringila e non pensare a nulla. Le emozioni la controllano. Si chiama Pietro, okay? Callum, al mio tre!>>

<<Ho paura!>> esclamò Anne stringendo la spada.

<<Uno...>>

<<Voglio scendere!!!>>

<<Due...>>

<<Per favore!>>

<<Tre!>>

ESCAPE- RunWhere stories live. Discover now