Capitolo 17

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NB: La storia non è mia, ma di due autrici che mi hanno dato il permesso di pubblicarla qui su Wattpad.



Seconda ora di buco.

- Ragazzi? - la professoressa di arte richiama l'attenzione di tutta la classe. - Come ben sapete il professore Hemilton è influenzato, e come lui un bel po' di professori - nella classe di tecnologia si alza un boato di schiamazzi dovuti alla troppa felicità. - Dai ragazzi - urla ancora, cercando di esser ascoltata almeno una volta.

La classe si zittisce subito - Come stavo dicendo, visto che manca più di un professore, non c'è nessuno che possa sostituirlo. Venite con me, starete nella mia classe -

Quelli che prima urlavano di gioia per la bella notizia, adesso strisciano le sedie mormorando infastiditi. Beh, in effetti ci potevano lasciare nella nostra aula, non avremmo disturbato nessuno.

La professoressa ci lascia passare per primi, chiudendo poi la porta alle sue spalle. Entriamo nell'aula di arte, notando che è già occupata.

- Sedetevi nei posti liberi, a terra, dove vi pare ma state zitti, io devo fare lezione con la mia classe - posa i suoi piccoli occhiali sul naso, sfogliando velocemente un libro.

Alzo gli occhi nella speranza di trovare una sedia vuota e quindi non sedermi sul pavimento freddo. Con mia sorpresa vedo in fondo alla classe qualcuno sbracciare nella mia direzione. Sorrido nel vedere un posto vuoto accanto a Josh.

- Ehi - lo saluto sedendomi accanto.

- Ora di buco? - mi chiede, anche se la cosa è abbastanza ovvia.

- Ora di relax? - rispondo retorica. Il ragazzo mi sorride prima di voltarsi verso la professoressa completamente impacciata.

Amo anche io quest'ora, forse l'unica in cui non si fa realmente lezione. La professoressa può avere a malapena una quarantina d'anni ed è di una tranquillità tale che a volte dimentichi di essere in una classe. Sono le migliori lezioni, appunto, perché o disegni o non fai completamente niente.

Sono passati quasi quaranta minuti da quando siamo stati portati qui dentro: se una persona non riesce a gestire una classe sola, figuriamoci due! Purtroppo quando i miei compagni ci si mettono, possono diventare dei veri bambini: la povera professoressa ha perfino smesso di fare lezione dopo solo dieci minuti dall'inizio dell'ora. Più che una classe, questa è uno zoo. Ma io sono distratta da altro.

Punto la mia penna sulla mano di Josh, colorandola con strani cuoricini, ridendo.

- Ma no ... anche i cuori? - si lamenta, facendo riferimento agli altri disegnini sparsi sul braccio del ragazzo, che ho realizzato per passare l'ora.

- Ehi ... - mi fingo offesa. - Questa è arte - sbotto. - Ma tu che ne puoi capire, sei un giocatore senza cervello - ridacchio dalla sua faccia.

Anche lui si unisce alle risate. - Detto da una cheerleader suona male - mi accusa.

Smetto di ridere, chiudendo il tappo della penna. - Io sono una cheerleader diversa, fuori dagli schemi - mormoro sicura.

- Oh, questo lo so - mi appoggia, strappandomi poi la penna dalle mani. - Ma adesso è il mio turno - mi sorride.

Alzo leggermente la maglia della divisa da cheerleader e fisso attentamente uno Josh intento a scrivere qualcosa sopra il mio braccio.

Resto incantata in quei pochi secondi osservando Josh e le sue doti artistiche. - Sei bravo - commento e sono seria.

Il ragazzo lascia uscire uno sbuffo dalla bocca. - Me la cavicchio - risponde senza alzare lo sguardo.

She's not afraid || Zayn MalikWhere stories live. Discover now