Fatica - Capitolo 36 -

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Bellissimo punto, bellissima fine.

Ha del rossetto sulle labbra. Ha del rossetto sulle labbra. Ha del rossetto sulle labbra.

" Andiamo a casa" la voce che amo, mi domanda di seguirlo. Idiota Marni, ti sei fatto baciare da Lei.

" Rispondimi" sbiascico con la verità che mio marito non ha saputo tenere in quest'anno.

" Ho sbagliato" non mi ha dato soluzione ma tormento.

" Sono stanca Riccardo" bellissimo punto, bellissima fine.

Rimane fermo, immobile, sopra ai suoi piedi. Qui non c'è arbitro o rigore o altro. Sei davanti alla verità e non puoi evitarla: " Mi hai tradito Marni, ed io sono stanca di te". Mi esce naturale dirlo. Non devo pensarci, non c'è motivo di farlo. Ho dato ogni energia a questa relazione, mi sono fidata di mio marito, anima corpo e respriro. I miei 25 anni, la mia vita. Cosa rimane di noi ora? Niente di palpabile, nulla di effettivo.

Se lo ha fatto per Cristos, se mi dirà la motivazione di questo bacio, non potrà cambiare nulla.

" Voglio tornare a casa" lo dico con il cuore in gola perché da qui desidero solo andarmene.

Mi alzo evitando lo sguardo ma me lo sento addosso, mi sta spogliando ed io mi sento solo esposta in un'amore che non ha nulla di romantico, e se mai c'è stato qualcosa che potesse ricordarlo, se ne è andato per sempre. E' oramai qualcosa d'ingombrante, cadono parole nel vuoto.

Io e Marni non siamo stati fatti per essere felici. Chi si sposa dopo 7 mesi? Chi sano di mente va a convivere dopo qualche settimana?

Nessuno che poi ha portato la relazione ad uno stadio successivo. L'infatuazione momentanea ci ha indirizzati ad un legame effimero. Lo pensavo da tempo ed ora ne ho il risultato davanti.

Ringrazio la donna nell'atrio per l'ospitalità uscendo sotto all'acqua torrenziale. Riccardo cerca di proteggermi, ma non sa che il più feroce pericolo è proprio Lui stesso. " Posso spiegarti" sussurra quasi sussultando: " Non voglio sapere niente" perché sono vuota, di lui, di noi, di Londra, del suo lavoro, del mio che neanche tale si può chiamare, di questo schifo di paese, di questa stupida ragazza che si è fatta trascinare in qualcosa di più grande di Lei.

Se quello di Fabio non era amore, questo è ancora peggiore.

Aveva ragione Lucrezia, non sono fatta per il suo mondo, non ne ho le forze per potermi adattare.

" Io l'ho fatto per noi" si abbassa sopra di me ma come potrei anche solo ascoltarlo: " Dimmi perché dovrei crederti" alle mie spalle sento la sua presenza ma non è il solito Riccardo, è un'estraneo che tenta di giustificarsi.

" Perché ti amo" nessuno ama cosi: " No Marni, tu non ami, tu usi" ha il battito fuori dal corpo: " Lei, Io, non sapevo come fare Sofy, non lo sapevo, e sono stato stupido ma dovevo farlo" non ha senso ciò che dice: " Hai scelto di tradirmi, qualcosa la sapevi" alzo la mano attirando un taxi ma Lui mi ferma. Chiama un numero dicendomi che qualcono verrà a prenderci . Le decoltèè con la suola rossa, sono inzuppate. Ho l'anima che trabocca di odio e la disperazione nelle vene. " Ascoltami, te ne prego. Ho fatto lo stronzo, anche stamattina, ma dovevo proteggerti, loro sono meschini, tutti sono persone orribili e tu sei ciò che rende ogni cosa perfetta" sono qui con Lui ma la mia testa non ne vuole sapere d'ascoltarlo: " Hai baciato un'altra Marni, hai ballato, hai cenato, sei sui manifesti con una donna che non è tua moglie. Come potrei, spiegami veramente, come potrei anche solo lontanamente pensare che potrei essere felice con te" alzo la voce senza giungere però alle urla. Non ha capito come sono.

La limousine arriva, e da uomo galante, ciò che non è, mi fa salire per prima.

Nei sedili in pelle nera, Marni tenta un'approccio, facendo scivolare la sua mano sopra alla mia gota impallidita. Mi spiega qualcosa riguardante lo spot, ma non è chiara la sua delucidazione. Sussurra quattro parole per poi fermarsi, riprendendo dopo qualche attimo. Respira con calma ma dentro credo che stia bruciando. I nostri ultimi momenti insieme, che pessimo quadro, come se fosse espressionismo tedesco, tanti colori, poca comprensione.

Ma Lui sa come sono, conosce la fine di questa giornata, ha sempre saputo che non mi sarei arresa. Corre con le dita sulla mia mano, lasciata a peso morto nel bel mezzo dei nostri corpi. La trascina sulla bocca, baciandola. La cosa strana è che non si è tolto il rossetto dalle labbra, non se lo è lavato via, portando l'impronta di lei sulla mia pelle. Quanta sofferenza vuole regalarmi?

Ma io non sono da meno in quanto a dolore, non lo sono mai stata. Mi volto osservando le iridi nocciola, la bellezza del corpo che ho amato e della mente che mi ha rapita fin dal primo giorno. Serro la mascella chiedendomi se ciò che a breve gli darò, sarà sufficiente per potermi almeno odiare tanto quanto lo sto facendo io. Con il peso sul palmo della mano destra, faccio pressione aiutandomi, salendo sulle sue gambe. Lui si sta chiedendo cosa voglia fare, lo leggo nei suoi contorni. Sopra di Lui lo bacio, e lo faccio con tutta me stessa. Percorro la sua bocca con tutta la passione che ci ha legati. Assaporo un profumo che mai più potrà darmi amore. Afferro il suo viso tra le mani facendo sprofondare i miei polpastrelli nella sua barba. Voglio fargli vedere, sentire o anche solo annusare cosa si è perso eternamente. L'autista s'accorge del momento, chiudendo la parte posteriore da quella del guidatore. Bacio mio marito e dono la vera Sofia per l'ultima straziante volta. Tenta di fermarmi ma sono autolesionista e lo voglio ancora per stasera, poi l'addio sarà sulle mie labbra. Alzo la gonna con Riccardo che trova spazio dentro di me. Continuiamo cosi per qualche minuto quando tutto ciò che rimane di noi esplode, regalando l'effimero momento di felicità che mai più tornerà: " Non voglio lasciarti andare" lo sussurra con voce tremante: " Ti prego Sofy, non andartene, posso spiegarti, io posso dirti perché mi ha baciato e perché gliel'ho lasciato fare, io volevo difenderti amore mio e lei se ne è approfittata".

Ho i conati di vomito in corpo, chiusi in un piccolo posto tra il fegato ed il mio cuore. Prima in quello spazio c'era Lui, Noi, e adesso ho solo lo schifo che Riccardo mi ha dato. Cerco di scendere dalle sue ginocchia ma blocca i miei movimenti: " Ascoltami amore mio. Ho fatto di tutto per toglierti da quei manifesti, troppi occhi, troppa volgarità e tu me lo avresti impedito, ne sono sicuro. Come potevo dirti che uomini già sbavavano sopra di te, e poi lei ha accettato di sostituirti ma a delle condizioni ed io ho dovuto baciarla, io ... io non ho altra verità Sofy. Amo te e ..." nelle sue parole sento vittimismo, ed io non lo sopporto, non riesco. Con tutta la forza che un corpo da 65 chili può avere, gli tiro uno schiaffo con il pianto nello stomaco. Rimane con il volto piegato sul lato, fisso sulla strada: " Sai Marni, non è mai stato facile con te, ma ho provato a starti accanto. Ho perso un lavoro, ho cambiato casa, ho quasi smarrito il respiro da un'amore malato. Mi avevi accusata di avere un altro, mi avevi detto che mi facevo scopare da Claudio ed io ho sopportato te, il tuo egocentrismo e tutto il resto. Mi hai trascinata su di un set, mi hai convinta che li c'eravamo solo noi due. E se mi hai amata, anche solo per un secondo, per come dici di aver fatto, niente di questo sarebbe successo. E adesso che hai avuto la mia anima nuda per l'ultima volta, ti dico che puoi andare da tutte le modelle che vuoi, da tutte le Lucrezia che trovi in giro, e stare con loro, amare e sposare loro perché giuro su Dio che mai più potrai vedermi o solo sentirmi perché io non te lo permetterò. Merito la felicità come chiunque altro e tu non sei in grado di darmela. Rimani qui nel lusso sfrenato, nelle cene di gala e nei bei sogni lussuriosi di donne, ma io me ne vado, torno a casa, nella mia vera casa, non in una città che mai ho sentito mia. La verità che cerci tanto di raccontarmi e che mi hai spezzato il cuore Riccardo" il pianto esce e lui mi lascia andare. La macchina si ferma davanti al portone della villetta ed io non so cosa fare. Il passo successivo è uscire ma perché non riesco a farlo?

" Sofy te ne prego, sei al sicuro solo qui , non puoi .... Sofy non puoi ... io ti amo troppo" la voce trema, la sua bocca si apre, e la disperazione cambia il volto di Lui.

Non ho mai visto mio marito piangere.

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