Fidati - Capitolo 20

2K 107 4
                                    

La luce è timida, illumina solo una parte della nostra camera. Sono immobile sopra al materasso coperto dalle lenzuola color ambra. Ho i pensieri fermi in quella voce, nella pausa infinita che ha significato tutto.

Dov'è la mia libertà da quell'uomo?

" Sofy" mi volto con Riccardo immobile nell'entrata della camera.

I suoi profondi occhi mi scrutano l'anima che ora si ritrova stritolata. Mi sale il pianto ma lo tengo a bada. Immediatamente  comprende che qualcosa non è andato come doveva: " Cos'è successo?!?" si prostra sopra di me con il suo sapore forte ma così familiare: " Mi ha chiamato " sussurro con un filo di voce: " Chi Sofy?!".

Lo domanda ma sa già che la risposta è ovvia: " Dobbiamo contattare la polizia" afferma perentorio: " Si, forse dovremmo" niente mi tiene ferma, nulla mi può intimorire oramai: " Sono sfinita Riccardo, lui mi prende ogni energia" non dico il suo nome, non ce ne' alcun bisogno : " Tu non ti devi preoccupare , ci penso io a te amore mio. Chiamo immediatamente le forze dell'ordine" ripensare a tutto ciò mi fa solo stare male:" Ma ora dov'è?" chiedo con la certezza che lui lo sappia. Conosco Marni e so perfettamente che non l'ha mai perso di vista. Lui mi difende, è la sua natura: " Dopo la nostra accusa ed i due mesi trascorsi in cella per lesioni, ho il timore che sia tornato libero. Il processo è avvenuto per direttissima e suo padre se l'e' giocata bene la sua carta" ancora al mio fianco, mi bacia la tempia: " Me lo immagino nella sua bellissima casa occupato in affari come se nulla fosse successo" purtroppo questo è il mio pensiero. Guardo Marni che nel frattempo ha cominciato a cambiare atteggiamento. Il suo movimento involontario gli fa scostare i capelli: " Devi dirmi qualcosa Riccardo?" chiude gli occhi respirando con il torace pieno: " Non odiarmi Sofy" non riesco a capire perché dovrei farlo. Avvicino il mio corpo al suo piegando la mia testa sulla sua spalla. Inspiro intrecciando le dita alle mani che accolgono con timidezza le mie : " Parla" sospiro in attesa: " Sono andato da quel mostro un giorno ed ho visto che si era annullato . I suoi genitori lo hanno abbandonato a se stesso. A quanto ho capito il padre ha insabbiato la faccenda per poi lasciarlo in cella, quindi non possiamo sapere dove si trovi e mi spaventa Sofy, cazzo se mi spaventa" ha le iridi sbarrate, si volge poi verso il mio sguardo : " Quando ti ha telefonato? Cosa ti ha detto?" urlano più i suoi occhi che la sua voce: " Ha soltanto detto che ero tornata, poi ha riattaccato".

Mi piego su di Lui con la testa nel suo grembo. Respira con l'eco nel mio orecchio che ascolta le paure più profonde. Quell'uomo si è preso i miei sogni, le mie speranze e la mia vita ed ora mi sta portando via anche la sicurezza di Riccardo, il mio Riccardo: " Aspetta qui".

Si alza componendo un numero sul cellulare. Immediatamente chiede del capitano raccontandogli quello che è successo.
Ascolto immobile sopra al letto. Lui cammina, avanti e indietro, per tutta la camera. Rimane attento annuendo. Si trascina da un lato all'altro ripetendo che non è possibile che quel maniaco mi abbia contattata, che la polizia doveva fermarlo prima, che è una cosa indegna ciò che mi è successo. Alza il tono di voce che rimbomba nella casa: " Lei non capisce, nessuno più toglierà il sorriso alla mia Sofia".
Poi si calma ritornando il Marni che conosco: " Va bene, mi tenga aggiornato".
Sospira riagganciando, ha il volto segnato dal buonsenso che oramai se ne è andato: " Non ti chiamerà mai più, fidati". Vede la mia ansia, e la caccia prendendomi tra le sue braccia. Le dita aprono le mie labbra, batte il cuore nel suo petto con il pollice che preme sul mio labbro inferiore . Lo afferro con i denti aprendo i miei occhi. Il polpastrello continua sul mento proseguendo nel collo.

Mi ripete che mi ama, che mi proteggerà da tutto, che Noi siamo una forza : " Ho visto la sala, l'hai addobbata a meraviglia tesoro mio" sorrido felice che l'abbia notata: " Adesso sa più di casa" scuote la testa :" Sa di te, e se sa di te sa di noi".

Incanto 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora