Ossessiva voglia - Capitolo 25

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Rose bianche e ortensie.

Mi risveglio tra questi profumi che ricordano la mia casa.

Come un sogno ad occhi aperti, dove il sole si crea spazio con i raggi fini, tra le tende della camera, spalanco le pupille.

"Tienili chiusi" accarezza le parole con la sua lingua delicata.

Mi fido di Lui seguendolo nel buio delle iridi celate.

" Cammina accanto a me" i piedi proseguono sul pavimento freddo, continuando a seguirlo.

" Mi ami Sofy?" ha il cuore che batte, non lo sento ma lo immagino: "Eternamente" aggiungo grondante d'amore, o qualsiasi sentimento che in questi mesi mi ha rapita e spesso consumata, ma mai spezzata.

"Allora dimmi di si" sorrido appena chiedendomi cos'abbia escogitato: " Ti dirò sempre di si" .

Ho le dita di Riccardo sul volto e il fremito nel cuore. Il movimento è lento ma studiato. Inspira ed espira provocando un leggero calore sulla mia nuca. Slega il sottile nastro di raso ponendomi di fronte alla scelta che entrambi volevamo.

Gonna in tullè con ricami di fiori sbocciati, tono su tono. Bianco celestiale per tutta la stoffa che risale su, fino al corpetto. Adagiato sulla poltrona, un bellissimo vestito da sposa rimane li, fermo nel tempo. Ricade armoniosamente come se fosse stato appoggiato con tanta grazia, da delle mani esperte. Ho l'amore tra le dita e l'immensa voglia di fare parte solo di Lui, solo del suo mondo.

Mi volto osservando il volto della vita, con le labbra fini, la barba perfetta, gli occhi castani che mi hanno preso il cuore fin dal primo giorno, e tutta la maestosità e la prestanza di un corpo che mi ama, che mi desidera.

" E' bellissimo" sgrana le pupille come a chiedermi se lo penso sul serio: " Quando, dove, insomma, come hai fatto?" bacia la mia fronte delicatamente, come si tratterebbe una bambola di porcellana: " Vuoi sposarmi oggi Sofia?".

Metto tutto a fuoco in meno di un secondo: " Quello è il mio vestito perché tu desideri veramente giurarmi amore eterno proprio ora?" ridacchia strofinandosi gli zigomi: " Preparati amore mio, io sono nella stanza degli ospiti" lascia il mio corpo per ritornare in camera.

Con ancora i pensieri in subbuglio mi volto verso l'abito nuziale. E' perfetto.

Nascosta nella nostra camera, infilo con grazia le gambe, con l'ossessione che la taglia non sia la mia.

Prudentemente lascio che la stoffa avvolga il mio corpo curvilineo, rimango sospesa con il respiro nel momento in cui riesco a guardarmi nello specchio.

Questo vestito è un miraggio ed io lo sono altrettanto. Stupendo nella forma ed armonioso sulle mie.

Mi siedo sulla toeletta notando dei pacchetti sopra al legno bianco. Apro rimanendo ancora stupefatta dell'uomo che amo. Indosso le perle che lo scrigno richiudeva, truccando poi le labbra con il colore delle rose primaverili, e gli occhi con una leggera tonalità, adatto ad una sposa, ciò che sarò io.

Sposarsi in Dicembre, il giorno successivo al momento in cui tutto sembrava perduto. Non riesco ancora a pensare che stia accadendo tutto questo.

Osservo la mia immagine splendente, delizioso riflesso della felicità che mi è stata regalata. Indosso le scarpe, sempre regalo di Riccardo, ancora perfette nella loro scatola beige.

Un ultimo ritocco e sono pronta a varcare la soglia della nostra camera. Con cautela percorro il corridoio, dove ho pianto, dove ho sperato e dove ho amato Marni più di una volta.

Nel soggiorno, la meraviglia è li che mi aspetta.

Completo blu, con camicia bianca e papillon sempre color della notte. Muscoli in tensione e ventre perfetto. Respira voltandosi, con i suoi capelli oramai mossi ma assoluti sopra la suo viso mediterraneo.

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