Marni - Capitolo 35 -

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Non riesce a capire a quale malato gioco ha dato inizio.

Ho il respiro corto con il nervosismo che mi stritola i pensieri. Non ha capito nulla di me, non riesce a comprendermi, non ne è in grado. Siamo sempre al solito dannato punto, non siamo capaci di affrontare i problemi , finendo sempre con qualcuno che scappa e questa fottutissima volta il fuggitivo sono io.

Non ho certezze con Lei, che si rintana in questi atteggiamenti meschini. Che cosa credeva di dimostrare?

Ho avuto pazienza, ho cercato di difenderla ma ogni mio gesto, per Lei, deve sempre e costantemente nascondere qualcosa di orribile od un sotterfugio. Mi fa perdere la pazienza, mi brucia l'anima e poi pretende che rimanga li ad aspettarla, che mi volti al suo richiamo. Sono esausto e mi fa perdere la ragione quella donna, non riesco a comprenderla.

Piove fuori dal finestrino ma sono troppo incazzato con Sofia per preoccuparmene. Lui le ha toccato la schiena, le ha baciato la fronte, e lei non  ha fatto nulla, nulla! Io le tocco i seni, io la sento vivere sulle mie dita, sono io l'uomo che la può sfiorare , non lui , un'estraneo per lei ed un ex amico per me.

Sento le gengive sanguinare per quanto le sto torturano con i denti, ma se penso al suo corpo in balia di quelle mani, mi viene instintivo stringere ancora più forte, più a lungo.

Io l'ho salvata da stessa, l'ho salvata dall'amore malato di quello stronzo, e lei mi ripaga in questo modo.

Se solo sapesse in quale maniera ho evitato che migliaia di uomini la vedessero come un'oggetto sessuale, ma lei non ha mai pensato a questo, troppo bambina, troppo ingenua.

Ho dovuto fare carte false per poterla togliere da quei manifesti, ho accettato le lusinghe di una donna che mi fa ribrezzo e che ora, qui al mio lato, cerca di toccarmi. Dopo l'atteggiamento di quel bastardo del mio manager, ho immediatamente cambiato idea e sono tornato nella sede pubblicitaria, ma lì c'era solo un muro di carte e contratti ad attendermi. Ho insistito, ho cercato in ogni modo umanamente possibile di evitare l'esibizione pubblica di quel corpo che dovrebbe essere solo mio, ed alla fine, la risposta è stata : " Se convinci Kirsten a tornare alla ribalta, naturalmente tagliando il tuo compenso a metà, saremo disposti ad accontentarti".

Cosa dovevo fare? Quale alternativa avevo? Le curve di mia moglie in preda di lussuriosi e volgari commenti o le lusinghe ad una modella che ha sempre tentato di portarmi a letto. Ho scelto la via più facile, quella sbagliata.

In qualche modo l'ho convinta, ho dovuto accettare questo gioco d'attrazione perverso ma sono riuscito nel mio intento. So che per lei non è stato semplice, so che stamattina l'ho trattata malissimo ma ero nervoso e teso, sapevo che questa donna mi avrebbe dato filo da torcere, le sue condizioni erano chiare: " Se tolgo Sofia dal cartellone, per una sera non dovrai essere suo marito".

Ho messo in chiaro che mai l'avrei tradita, che non avrei mai sfiorato nessun'altra donna nella mia vita, ma i vincoli non li dettavo io, e Lei se ne è approfittata: " Stai con me quella sera e ti chederò solo un bacio".

Potevo non accettare  ma lei mi ha minacciato, ha detto che avrebbe dato la storia in pasto ai leoni, quali sono quei giornalisti. Ed io ho acconsentito, ma trascurando Sofia, l'ho lanciata nelle mani di Cristos.

Però cazzo, lei senza sapere nulla non ha esistato. Però più ci penso, e più tutto mi pare assurdo.

L'ho abbandonata ad una festa con un uomo che cercava di averla sin dalla prima volta, e lei è cosi vulnerabile ora. Apro il telefono ma non c'è nessuna chiamata: " Cosa fai?" mi chiede il mio aguzzino biondo: " Volevo vedere se mia moglie mi aveva cercato" scuote la testa estraendo dalla borsa il rossetto: " Non preoccuparti, sarà già rientrata a ballare" pronuncia con una voce irritante passandosi il rosso sulla bocca. Non le do retta cercando di contattare Sofy ma il telefono suona a vuoto.

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