20.

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"Tu mi stai dicendo che non hai mai mangiato un bastoncino di zucchero?" chiese scioccata Nefele.

La risata di Nate risuonò per tutta la stanza. Annuì, facendo crescere l'espressione scioccata sul volto della ragazza.

"Ok, dobbiamo rimediare. Arrivo"

E così si diresse in cucina con passo spedito, sotto lo sguardo attento del moro.
Nefele iniziò a frugare nel barattolo color mattone che teneva sul ripiano della cucina, ma non trovò nessun bastoncino di zucchero. Pensò a dove avrebbe potuto averli messi e sorrise vittoriosa appena aprì l'anta inferiore del mobile accanto al frigorifero. Quando si abbassò per prendere il barattolo color panna, il campanello di casa suonò. Sbuffò.

"Skate, puoi andare tu?"

Il moro, che stava fissando la TV spenta davanti a lui, si alzò dal divano e si diresse verso la porta. Girò le chiavi nella serratura e la aprì. Gli si gelò il sangue appena vide chi aveva suonato.
Nefele arrivò da lui correndo con dei bastoncini di zucchero in grembo. Forse era meglio prendere l'intero barattolo pensò soffiando per spostare una ciocca che le ricadeva sul viso.
Arrivò alla porta e si sporse per vedere chi avesse suonato.

"Oh ciao ragazzi"

Nate scosse la testa e si tolse dalla porta e li fece entrare.
Inutile dire che Nash gli schioccò un'occhiata a dir poco agghiacciante. Era schifosamente geloso.
La mora vide il fratello guardare sconcentrato Nate e trattenne una risata.

"Roy, lui è Nate. Nate, lui è Roy, mio fratello"

Nate porse la mano verso Roy, che strinse sorridente. Era felice che sua sorella avesse trovato molti amici.
Poi passò lo sguardo su Nash, il quale aveva il volto cupo, e capì.

"Oh tu sei quello che va dietro a mia sorella, ora ho capito chi sei" disse ghignando.

Nefele divenne paonazza, Nate sbiancò e Nash e Matt iniziarono a ridere.

"S-sarà meglio che vada" balbettò il moro.

Si girò verso Nefele e deglutì pesantemente. La ragazza annuì e lo accompagnò alla porta. Si guardò alle spalle per vedere dove fossero gli altri e si girò nuovamente verso Nate.

"Mi dispiace per mio fratello"

"Tranquilla" mormorò il ragazzo.

Nefele sospirò.

"Tieni" disse porgendogli dei bastoncini di zucchero.

"Assaggiali e poi dimmi come sono"

"Certo" ridacchiò lui.

"Ci vediamo Skate"

"Ciao bimba"

Bimba? Ma cos!? Nefele gli sorrise e chiuse la porta una volta che Nate se ne andò.
Tornò in salotto dove trovò i ragazzi seduti sul divano con le braccia incrociate. Il suo sguardo si scontrò con quello di Nash e rabbrividì. Gli occhi azzurri del ragazzo erano come il ghiaccio: freddi e trasparenti, vuoti. Si morse il labbro e alzò la testa, evitando di far scendere sulle sue guance rossastre lacrime salate.
Il moro girò subito la testa quando vide gli occhi lucidi della ragazza.
Sospirò.

"Com'è andata oggi?" chiese Nefele.

"Bene e a te?" le sorrise Roy.

Spaces; nash grierWhere stories live. Discover now