01.

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Caramello.
Ecco cosa stava mangiando quando lesse che il figlio di Ade aveva avuto una cotta per il figlio di Poseidone. Sorrise e pensò che quella sarebbe stata la sua ennesima otp. La lettrice si chiamava Nefele Wilson, fangirl e amante della pioggia.
Chiuse il libro e fissò i vari gruppi di ragazzi che urlavano e ridevano tra loro. Arricciò il naso. Non le era mai piaciuto il caos, preferiva la calma. Prese un altro pezzo di caramello e lo mangiò. Non si sarebbe mai stancata di farlo.

"Ehi Matt, chi è quella ragazza?"

Il biondo seguì la direzione in cui il dito dell'amico puntava e divenne serio.

"Nefele Wilson"

Era rimasto a fissarla per tutta la mattinata, aveva qualcosa che lo attirava. Forse gli occhi ambrati, forse il modo in cui mormorasse le parole quando leggeva, forse la sua espressione rilassata e felice. Non capiva come aveva fatto ad accorgersi di lei così tardi. All'inizio dell'anno aveva sentito parlare di lei, ma non ci aveva fatto molto caso. La reputava una ragazza noiosa ed ora che l'aveva vista bene, non lo pensava più.
Matt notò che l'amico continuava a fissarla. Conosceva Nash e sapeva che le ragazze, in un certo senso diverse dalle altre, lo attiravano. Però non voleva che perdesse tempo con lei.

"Nash, lascia stare"

Il moro si girò e lo guardò in modo confuso.

"Cosa?" disse aggrottando le sopracciglia.

"Lei. Lascia perdere"

A Nash sorse un dubbio.

"Ti piace?"

Matt si irrigidì. Certo che non provava nulla per lei, era una persona un po' troppo vicina per piacergli.

"C-cosa? No"

Nash alzò un sopracciglio e decise di credergli anche se quel dubbio stava iniziando a tormentarlo.
Le ultime ore passarono in fretta e Nash, prima di ritornare a casa, voleva parlarle. La vide attraversare la strada davanti scuola e le corse dietro. Cammina veloce. Quando le arrivò vicino, le toccò una spalla e per un attimo, credette di star guardando un angelo. I suoi meravigliosi occhi erano contornati da degli occhiali, il suo piccolo viso era decorato da lentiggini, aveva i capelli legati in una crocchia disordinata, le sue labbra erano sottili e lucide. Lucida labbra. Era rimasto a fissarla a bocca aperta e se ne accorse quando Nefele gli chiuse la bocca ridacchiando. Sto sognando.

"Emh io sono Nash"

"Piacere, io sono Nefele"

"Come la dea delle nubi"

Gli occhi di Nefele si illuminarono. Non aveva trovato molte persone interessate agli dei greci. Sorrise.

"Esatto"

"Emh ecco volevo chiederti se... posso accompagnarti a casa. Se ti va, ovviamente"

Ma che razza di scusa è?! pensò poi.

"Mi piacerebbe, ma prima dovrei passare in biblioteca" disse Nefele timidamente.

Nash sorrise.

"Certo"

I due si incamminarono verso la biblioteca. Il tragitto non fu imbarazzante come si aspettavano, anzi, scoprirono di avere molte cose in comune: entrambi amavano la pioggia e sapevano tutto sulla mitologia greco-romana.
Quando arrivarono in biblioteca, Nefele si diresse velocemente nel reparto 'Mistero', tirò fuori dalla borsa un pezzo di carta e prese quattro libri. Si diresse verso la bibliotecaria.

"Ecco i libri del mese scorso" disse tirandoli fuori dalla borsa.

Pochi libri eh pensò Nash meravigliato.

"Oh, grazie cara"

"Grazie a te Clara"

La mora si girò verso Nash sorridendo. Come fa ad essere così bello? pensò Nefele osservandolo.

"Possiamo andare"

I due uscirono dall'edificio e si incamminarono verso casa. Nel tragitto verso la biblioteca, scoprirono che abitavano nella stessa via. Motivo in più per vedersi pensò Nash.

"Certo che ti devono piacere molto i libri" ridacchiò il moro ripensando ai libri che fece uscire la mora dalla borsa.

"Io amo i libri. Sono una delle cose che amo follemente dopo il caramello"

"Il caramello?"

"Sì" disse Nefele con gli occhi che brillavano.

"Io e il caramello siamo una cosa sola"

"Io odio il caramello"

Nefele si fermò di scatto facendo spaventare Nash.

"Che cosa!?"

Nash iniziò a ridere trasportando con sé Nefele.
Per la prima volta nella sua vita, il moro si trovava bene con una ragazza. Sentiva che poteva fidarsi di lei, non aveva mai detto a nessuno che amava i criceti per il loro essere piccoli e cicciotti. Tutte le ragazze si avvicinavano a lui solo perché era bello o, in un certo senso, "popolare". Lei no, lei stava con lui per quello che era.
Quando arrivarono davanti alla porta di casa di Nefele, Nash si fece avanti a chiederle di uscire. Lei accettò entusiasta.

"Allora ci vediamo"

"Certo" sorrise Nefele.

Nash sorrise di rimando. I due si salutarono ed entrarono nelle rispettive case.
Nefele si chiuse la porta alle spalle e si morse il labbro sorridendo.
Nash chiuse la porta e cacciò un urlo di felicità, facendo ridere la madre ancora all'oscuro di tutto.
Tra i due stava decisamente nascendo qualcosa, ma non sapevano ancora esattamente cosa.

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Hii
È la mia prima storia quindi siate buoni :)
Per favore, stellinate e commentate, vorrei sapere cosa ne pensate.
Vvb

Spaces; nash grierWhere stories live. Discover now