11.

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"Buongiorno anche a te" disse infastidita guardando il sole.

Quella mattina era particolarmente nervosa, forse per la confusione che aveva nella o perché aveva fame. Si alzò dal letto e si diresse in cucina, dove trovò Matt e Nash parlare animatamente. Arricciò il naso.

"Buongiorno mostriciattolo" disse sorridendo Matt.

Nash era rimasto a fissarla; il trucco sbavato, la maglia di due taglie in più, i calzini rosa con i pois blu e i capelli disordinati. Era perfetta anche così. Quanto avrebbe voluto svegliarsi accanto a lei, baciarla dolcemente e sussurrarle il buongiorno. Scosse la testa.

"Ciao" disse lei acidamente.

"Qui qualcuno ha le sue cose" scherzò Matt.

La mora non rispose, si sedette e mise la testa fra le mani. Sospirò.

"C'è qualcosa che ti turba?" le chiese il biondo.

Lo sguardo di Nefele saettò dal muro a Nash.

"Sì"

Il biondo si girò di scatto verso il moro e fece un'espressione interrogativa, quest'ultimo alzò le spalle. Non sapeva perché lo aveva guardato. Sperava solo che non avesse dei dubbi su ciò che provava per lui.
Nefele chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie, aveva veramente troppe cose nella testa. Le serviva un giorno da sola e sapeva già dove andare.

"Matt mi presteresti la macchina?"

"Sì ma per cosa?" chiese confuso.

"Mi serve e basta"

Si alzò e andò a lavarsi. Mise un leggings nero, una canotta larga bianca con scritto '97', le tennis nere e gli occhiali. Prese lo zainetto, ci mise dentro il cellulare, del caramello ed uscì dalla stanza.

"Ci vediamo sta sera verso le 10" disse prendendo le chiavi della macchina dal mobiletto.

"E dove vai per arrivare così tardi?" le chiese Nash.

Oh allora parla.

"Come ho detto prima: fatti miei. Ciao" disse per poi uscire dalla casa.

Accese la macchina e partì. Doveva allontanarsi da lui e chiarirsi le idee su Nate. Non doveva avere nessun tipo di dubbio sui suoi sentimenti verso i due, sarebbe stato un casino, per lei e per loro. Una lacrima le bagnò la guancia, c'era solo un posto dove poteva rilassarsi.
Accese la radio, ma la spense subito quando sentì che la canzone che stavano riproducendo era Thinking Out Loud.
Le scese un'altra lacrima che asciugò velocemente e scosse la testa partendo.

"Per l'ennesima volta: non le ho fatto o detto niente" disse stufo Nash.

"Ne sei sicuro?"

Il moro annuì sospirando. Matt lo stava letteralmente stressando.

"Aspetta" quasi gridò il biondo.

"Cosa?"

"Credo di sapere perché è così"

"Spara"

"L'altro giorno mi ha detto che non sopporta il fatto che tu e Sam siate così scontrosi l'uno con l'altro"

"Quindi è colpa mia e di Sam"

"Magari è andata lì per schiarirsi le idee" disse Matt.

Il cuore del moro perse un battito. Il suo amico sapeva troppe cose.

Spaces; nash grierWhere stories live. Discover now