Nefele quel pomeriggio non andò a parlare con Nash, ma andò in biblioteca. Voleva stare tranquilla e non essere disturbata.
"Perché è qui? Come faceva a sapere dov'era?" chiese Sam facendo avanti e indietro per il salotto.
Sam era ancora a casa di Matt e non aveva intenzione di andarsene. Voleva aspettare che Nefele tornasse.
"Non lo so e falla finita, mi innervosisci"
"Scusa" disse sedendosi sul divano.
"Vedrai che andrà tutto bene, non le potrà succedere niente finché è con noi"
Sam annuì. Voleva auto convincersi che fosse così.
"Nash l'hai chiamato?"
"Sì"
"E sa che sono qui?"
Matt alzò la testa dal cellulare e scosse la testa, se n'era dimenticato. Sam alzò gli occhi al cielo, come minimo gli avrebbe urlato in faccia. Prese il cellulare e mandò un messaggio a Nefele, con la speranza che gli avrebbe risposto.
"Non ti risponderà mai"
Sam alzò un sopracciglio.
"Perché?"
"È in biblioteca e sicuramente non tornerà prima di cena"
"Così tardi?"
"Per lei non lo è"
Sam sospirò e posò il cellulare sul tavolino. Il campanello suonò e Matt andò ad aprire.
"Ehi amico, finalmente"
"Ehi Matt"
I due andarono in salotto e Nash appena vide Sam, strinse la mascella.
"Che ci fa lui qui?"
"Sto aspettando Nefele"
Nash annuì impercettibilmente e si sedette sul divano. Non sapevano che fare.
Sam iniziò a sbuffare, dando fastidio al moro.
Matt aveva acceso la tv e stava facendo zapping.
Nash iniziò a muovere la gamba."E se andiamo da lei?" propose Sam.
"Sì, così ci lancia i libri dietro" ripose Nash.
Sam sbuffò. Si rese conto di non conoscerla più come una volta. Era cambiata, in meglio ovviamente.
L'ora di cena finalmente arrivò e i ragazzi avevano trovato un passatempo: la play. Avevano una strana fissa per quell'aggeggio, tanto grande da far preoccupare i genitori di Matt quando dissero ai tre di andare a mangiare e loro risposero che potevano anche non mangiare. Ma li convinsero a staccare un po'.
Dopo cena, iniziarono a preoccuparsi per Nefele. Non era ancora rientrata e mille pensieri si formarono nella testa di Nash. Erano ormai le 9 pm e non avevano ricevuto neanche un messaggio o una telefonata."Perché non arriva?" chiese Nash.
"Non sono un veggente, chiamala" rispose Matt.
Il moro alzò gli occhi al cielo. Compose il numero e si portò il cellulare all'orecchio, sperando in una risposta.
Il cellulare della ragazza iniziò a suonare. Posò il libro e lo cercò nella borsa."Trovato" mormorò dopo aver tirato fuori quasi tutto dalla borsa.
Vide il mittente e alzò un sopracciglio, poi guardò l'ora e spalancò gli occhi. Era tardi, molto tardi. Chiuse la chiamata e rimise tutto in borsa. Posò il libro nello scaffale e corse verso l'uscita. Appena svoltò l'angolo, sbatté contro qualcosa, o meglio qualcuno. Si rialzò da terra pronta ad urlargli contro, ma si bloccò quando vide che quel qualcuno era Nate.
YOU ARE READING
Spaces; nash grier
Fanfiction"Smettila" "Di far cosa Nash?" Quando disse il suo nome, impazzì. Forse perché era troppo vicino a lei o forse perché non aveva mai notato il modo in cui dicesse il suo nome; trovava eccitante il modo in cui la lingua si incastrasse fra i denti alla...