Capitolo 8

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"Pensavi che sarebbe andata via come ha fatto Levy, vero?"

Harry camminò dritto oltre Matt, fingendo che le sue parole fossero aliene alle sue orecchie e ai suoi ricordi.
"Non so di cosa tu stia parlando, Matt." Rispose lui freddamente. Harry si tolse i pantaloncini e si diresse verso le docce. Una bottiglia del suo shampoo era sullo scaffale a causa dei suoi frequenti allenamenti, così girò la manopola e come l'acqua scorreva fuori, così fecero le parole dalla bocca del suo coach.

"Harry, sai esattamente di cosa sto parlando. Perché non ammetti che in realtà t'importa per una volta, huh?" Lo sfidò lui, per nulla turbato dalla nudità di Harry mentre si insaponava e risciacquava in meno di cinque minuti. Matt attese per una risposta.

"Perché non m'importa." Rispose il giovane ragazzo, chiudendo i rubinetti e asciugandosi. Non capiva perché tutti gli stavano così addosso riguardo tutto questa cazzata. Non era mai stato un problema prima, quindi perché adesso?

"Sì che t'importa."

"Perché DIAVOLO importa?" Abbaiò lui, ancora completamente nudo mentre urlava nello spazio ristretto, la sua voce riecheggiava tra le pareti piastrellate.

"PERCHE' SEI FUORI CONTROLLO, HARRY!" Urlò Matt. "Sin dalla tua ultima rottura, ti comporti come se a nessuno importasse e nulla importasse. Le persone sono ancora qui per te, Harry. Devi capirlo." Continuò con voce più calma. Harry leccò le sue labbra, infastidito mentre superava Matt e si dirigeva verso i suoi vestiti. Indossò i boxers e dei jeans skinny neri prima di asciugarsi i capelli. Matt lo seguì mentre lo faceva.

"E cosa ha a che vedere Cryssy con tutto questo?" Chiese lui, inflandosi un maglione nero a maniche lunghe e le sue scarpe.

"Ti importa di lei." Rispose lui. Harry sbuffò.

"Non sai quanto sono stanco di sentire quella cazzata." Matt scosse la testa.

"Bene, come ti pare, Harry. Penso solo che sarebbe buono per te mostrare un po' di emozioni umane per una volta." Harry roteò gli occhi e spinse il borsone sulla sua spalla.

"Come ti pare." E con ciò, andò via. uscì dagli spogliatoi e si diresse tra i vari corridoi fino all'entrata principale. Era affollata ed Harry cercò di nascondersi, ma senza successo quando sentì le urla al suo arrivo. Si gonfiò le guance pallide e continuò a camminare, la sua testa già martellante per essere stata colpita prima e ciò peggiorò soltanto la situazione. I paparazzi all'esterno fecero un piccolo passaggio per permettere ad Harry di passare dall'uscita dell'arena. Lo sapevano per esperienza; lui non era un attore e non gli importava se la robaccia di un fotografo aveva la prima pagina. Così lo fissavano silenziosamente, facendo foto mentre passava, disturbando ulteriormente la sua emicrania.

Cryssy aspettava fuori, le sue labbra di un rosa pallido dovuto al freddo che batteva su di esse e il suo naso rosso. Harry sollevò un sopracciglio. Carina. Era appoggiata contro il cofano della Range Rover, fissando le sue Converse bianche con uno strano interesse. Scuotendo via il suo precedente pensiero, Harry sbloccò la sua macchina e fece un cenno a Cryssy quando lei lo vide. Sorrise leggermente, raggiungendo il lato del guidatore e affondando sul sedile, scoprendolo estremamente lontano dalla ruota. (Nota: scusate ho cercato di tradurre quanto più letteralmente possibile quest'ultima frase)

"Gesù." Disse lei mentre lui entrava in macchina dopo aver messo il borsone suo sedili posteriori. "Le tue gambe sono lunghe come l'inferno."
Harry ridacchiò lievemente e appoggiò la testa contro il poggiatesta , sospirando.

"Mi dispiace." Sorrise lei comunque.

"È cool fratello." Harry le rivolse uno strano sguardo. "Cosa?"

The Boxer (Italian Translation-H.S.)Where stories live. Discover now