Capitolo 1

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Harry spinse la camicia nera sopra la sua testa, spazzando la sua zazzera di riccioli bagnati al lato poiché seppellirli con un asciugamano aveva impiegato troppo tempo per asciugarli. Il ragazzo alto mise il borsone sulla spalla e cominciò a camminare fuori dallo spogliatoio prima di imbattersi nel suo allenatore.

"Harry, che diamine era quello?!" Ci è quasi costato il match con quella piccola bravata!" -sputò. Harry passò la lingua sui denti (piccola nota: credo sia quel movimento tipo pubblicità del dentifricio quando la tipa si passa la lingua sui denti, ma a bocca chiusa) cercando di trattenersi dal dare un pugno in faccia a Matt solo per zittirlo "MI STAI ASCOLTANDO?! STO FOTTUTAMENTE PARLANDO CON T-"
"Lo so! Okay. Cristo santo, Matt. Non accadrà più, va bene?" Il giovane ringhiò sorpassando il più anziano. Harry lo maledì mentalmente mentre Matt gridava dietro di lui. Onestamente a lui non poteva importare meno al momento. O in realtà mai.
Le minacce di Matt erano sempre vuote, comunque.
Harry camminò fuori verso la sua macchina, premendo il pulsante "sblocco" sulle sue chiavi prima di entrare in macchina per ripararsi dal freddo, l'aria notturna di Londra. Non poté fare a meno di notare una figura sul marciapiede vicino il lampione. Strizzando gli occhi, vide che si trattava della ragazza a cui prima aveva fatto l'occhiolino. Cosa stava facendo ancora lì?
Dibatteva se uscire e chiederle perché fosse ancora lì, finché lei lo vide guardare attraverso il finestrino. In ultima analisi, Harry scrollò le spalle, senza preoccuparsi di andare a parlare con lei. Quale era il punto ad ogni modo? Era solo una ragazza sulla strada e in questa parte della città, probabilmente anche una puttana.
Harry mise in moto la macchina e uscì dal piccolo parcheggio per dirigersi a casa sua. Sarebbe stata probabilmente un'altra notte solitaria a meno che non avesse ricevuto un messaggio per una festa o deciso di uscire e trovarne una. Mentre Harry stava contemplando come sarebbe stata la sua serata, il suo telefono vibrò sul sedile accanto a lui. Essendo la persona senza cura che era, prese il telefono dal sedile e lesse il messaggio ricevuto, un ghigno colpì subito le sue labbra.

Aveva una festa a cui andare.

~
Dopo 30 minuti, Harry giunse al club. Aveva fatto un'altra breve doccia e indossato una maglia nera con un paio di skinny jeans neri abbinati. Mise il suo telefono e il portafoglio nelle tasche prima di dirigersi verso la porta ed entrare. Vide alcune ragazze sorridergli ammicanti, ma le ignorò e parlò al buttafuori.
"Styles" fu tutto ciò che dovette dire. Il buttafuori annuì spostandosi e facendolo entrare.
Sentì le ragazze lamentarsi dietro di lui e fece loro un sorrisetto salutandole, ricevendo in cambio dei fischi. Nulla che non avesse sperimentato prima, ma a lui onestamente non importava.
Nessuna di loro pensava a lui come più di una focosa botta e via né nessuna di loro era abbastanza attraente per lui.

Il ritmo della musica pompava nelle orecchie di Harry e le luci del locale colpivano ad intermittenza il suo corpo dall'alto. Si spinse tra i corpi danzanti intorno a lui fino a raggiungere il bar, trovando immediatamente il suo amico Louis lì seduto con un sorriso in faccia e una birra in una mano.

"Hey Harry! Sono contento che tu ce l'abbia fatta!" Il ragazzo sorrise, passando un drink al suo amico. Harry sorrise in segno di ringraziamento prima di prendere un sorso del liquido familiare.

Louis era una delle poche persone a cui davvero importava di Harry. Sapeva ciò che il giovane ragazzo aveva passato e faceva del suo meglio per essere lì per lui, ma Harry tagliava fuori le persone così tanto che Louis non era sicuro da poter dire che ad Harry importasse pienamente. Ma sapeva che Harry pensava a lui come a più che un amico. Erano più vicini di così e, nonostante Harry lo negasse a se stesso, sapeva che era il suo unico vero amico.

Beh, più o meno. Harry aveva qualcun altro; solo che non lo sapeva ancora.

"Non potevo perdermi una notte fuori e una possibile buona dormita" rispose con un mezzo sorriso sulle sue rosee labbra che fece svenire tutte le ragazze. Spostò i suoi capelli a lato con la punta delle dita mentre osservava il club, cercando qualcuno di attraente da portare a casa stasera, qualora ne avesse sentito il bisogno. Ultimamente, Harry si era sentito un po' giù. Stava cominciando a riempirsi con più donne e alcol di quanto avrebbe dovuto. Per non parlare del suo costante allenarsi. Era praticamente l'unica cosa che teneva la sua rabbia sotto controllo.

The Boxer (Italian Translation-H.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora