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Harry aspettava Louis nella zona privata. Era sera e, anche se sarebbe stato stanco, Harry aveva programmato di portarlo a cena fuori. Vide l'aereo atterrare e l'equipaggio lo fece scendere per prima accompagnandolo nell'area dove saltò in braccio a Harry.

"E poi sarei io la scimmia" rise Harry.

"Tu sembri una scimmia" gli disse Louis staccandosi e facendogli sentire freddo senza di lui. Si avvicinò e lo guardò.

"Mi piace essere una scimmia, Louis. Vieni qui" gli disse stringendolo di nuovo. Louis non si mosse nella stretta e restarono uniti perfettamente, come se fosse due pezzi di un puzzle.

"Sei felice di essere qui?" gli chiese Harry e Louis lo strinse annuendo.

"Voglio una pizza" disse e Harry rise allontanandosi.

"Non è italiana" replicò e Louis alzò gli occhi al cielo.

"Zitto, lo è. Non rovinare la mia felicità" mise il broncio e Harry scosse la testa aspettando che Mike tornasse con le borse di Louis. quando lo fece, iniziarono a camminare verso l'uscita sul retro e salirono sull'auto nera con i finestrini oscurati.

"Portaci al ristorante, per favore" istruì gentilmente Harry e Mike annuì iniziando a guidare.

"Porto le borse nella tua camera?" chiese Mike e Louis scosse la testa.

"Posso prenderle quando torniamo. Non voglio dare fastidio" rispose ed entrambi lo guardarono male.

"Le porterò" concluse Mike e Louis sbuffò incrociando le braccia. Harry sapeva che non gli piaceva essere trattato come se fosse speciale, ma era parte del suo lavoro. In più, era bello non dover fare nulla.

Arrivarono al piccolo ristorante ed entrambi ringraziarono Mike prima di uscire dal veicolo. Harry aveva un cappello firmato e degli occhiali neri per coprirsi la faccia. Louis rise e gli fece cadere il cappello.

"Sembri un idiota" commentò e Harry sospirò tenendo la testa bassa.

"Non posso andare in giro come te. Sono una persona importante" mormorò e Louis roteò gli occhi.

"Nella tua testa. Non mangerò con te se indossi quel cappello" gli disse Louis. Harry lo guardò e annuì prima di entrare. Si tolse gli occhiali e diede il suo nome. La donna lo accompagnò a un tavolo davanti alla finestra. Louis le sorrise gentilmente prendendo posto.

"Grazie" sorrise e lei ricambiò.

"Che bello. È fantastico" tubò Louis guardando dalla finestra il centro di Verona.

"Non è diverso da casa, ma Verona è più bella" continuò e Harry sorrise un po'. Indossava ancora il cappello e, ogni volta che una ragazzina passava davanti al loro tavolo, si raggomitolava sulla sua sedia.

"Salve, cosa posso portarvi?" chiese una ragazza. Il suo accento era pesante, ma il suo inglese era perfetto. Louis sembrava impressionato e sorrise a Harry aspettando che ordinasse.

"Io prendo gli spaghetti" le disse e Louis sorrise.

"Io prendo i ravioli" disse passandole il menù. Lei sorrise ai ragazzi e poi se ne andò.

"Pensi che sappia dire altro? Sembra che non abbia idea di quello che abbiamo detto" ridacchiò Louis. Harry si sentì rilassato e alzò le spalle.

"Probabilmente no. Sa le cose basilari per i turisti" gli rispose e sorrise.

"Vero. Grazie per esserti tolto gli occhiali. Mi piace vedere i tuoi occhi" confessò e Harry si dimenticò completamente di essere davanti alla finestra prendendogli la mano.

"Sono felice che tu sia qui. Verrai al concerto domani?" chiese.

"Cos'altro potrei fare? Non vedo l'ora di vedere te e Niall esibirvi. Mi aspetto degli sguardi mentre canti. Non voglio che guardi le ragazzine" gli disse severamente e Harry sbuffò. Continuarono a chiacchierare mentre aspettavano. La cameriera portò finalmente le loro ordinazioni e mangiarono velocemente.

"Dio, è così buono" disse Louis prendendo una forchettata di ravioli. Harry rise e prese un tovagliolo per pulirgli il sugo dal mento. Fu un piccolo gesto che fece arrossire Louis.

"Sono così disordinato. Scusa" mormorò e Harry scosse la testa allungandosi sul tavolo per lasciargli un bacio al lato della bocca.

"Sei così carino. Non ho problemi a pulirti" ammise.

"A proposito di pulire, vuoi fare un bagno con le bollicine quando torniamo? Mi hai detto che la tua camera ha la vasca da bagno" disse Louis e Harry sorrise annuendo. Louis rise per il suo entusiasmo e mangiò con calma mentre Harry si spinse tutto il cibo in bocca. Finirono e Harry pagò il conto- lasciando cento dollari.

Chiamarono Mike e, mentre aspettavano, Harry fu riconosciuto e dovette fare delle foto. Sorrise e cercò di fare il suo meglio per parlare con i fan, ma non aveva idea di cosa dicessero. Quando Mike arrivò, entrambi salirono sull'auto, Louis per primo.

"Smettila di indossare gli stessi occhiali e lo stesso cappello e magari non ti riconosceranno" gli fece notare Louis e Harry guardò fuori dal finestrino ignorando il commento. Rimasero in silenzio fino all'albergo, dove c'erano dei fan. Louis gemette e camminò dritto, mentre Harry si fermò per fare delle foto e firmare autografi.

Rimase fuori più di quanto si aspettasse per non deludere nessuno e, quando finalmente entrò nell'albergo, Louis non c'era più. Sapeva che era salito nella sua camera così prese l'ascensore. Mise la chiave nella serratura – sicuramente Niall l'aveva fatto entrare- e sentì la musica di Louis provenire dal bagno. La stanza profumava di vaniglia e aprì la porta. Louis era seduto nella vasca da bagno circondato dalle bollicine e aveva gli occhi chiusi. La musica riecheggiava nella stanza e Harry gli sorrise.

"Hai iniziato senza di me?" chiese preoccupato che Louis fosse arrabbiato. Aprì gli occhi e sorrise.

"Sì, tu sembravi occupato" rispose con la voce rilassata. Harry iniziò a spogliarsi e sentì gli occhi di Louis sul suo corpo. Camminò verso la vasca e Louis si spostò per farlo mettere tra le sue gambe.

"È bello che tu ti sia unito a me" sussurrò Louis nel suo orecchio toccandolo sott'acqua. Harry si rilassò e Louis poggiò la testa sulla sua spalla con le mani sul suo bassoventre.

"Pensavo che fossi arrabbiato" ammise. Louis restò in silenzio per un po' accarezzandogli la pelle con i pollici.

"Ero irritato. Mi dimentico che tu sei famoso a volte. È difficile per me capire che nascondi il tuo viso per un motivo ed è difficile dividerti con i fan. So che sono qui da prima di me, ma voglio passare anch'io del tempo con te. Non sono per nulla arrabbiato e ho solo bisogno di imparare a condividerti e capire che loro ti amano" spiegò lentamente.

"È difficile. C'è voluto un po' prima che io mi abituassi" gli disse Harry. Louis annuì e gli baciò la guancia.

"Migliorerà. È solo strano vedere tante persone amarti quanto ti amo io" confessò e Harry ridacchiò.

"È diverso. Scommetto che la metà di loro non mi amerebbero così tanto se mi conoscessero" disse dolcemente e Louis gli baciò la guancia.

"Penso che ti amerebbero di più se ti conoscessero" affermò Louis e Harry gli prese la mano.

"Questo non cambia il fatto che tu sei al primo posto. Sempre primo" disse Harry. Si girò per guardarlo e Louis mise le mani a coppa sulle sue guance.

"Ti amo" sussurrò e Harry sorrise.

"Io ti amo di più" ribattè. 


Write Me a Song|| Italian TranslationWhere stories live. Discover now