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"Hai davvero bisogno di tenere la musica così alta?" urlò Harry sopra la band che Louis stava ascoltando. Il ragazzo lo stava accompagnando all'aeroporto.

"C'è sempre bisogno di tenerla alta!" gridò di rimando Louis mentre picchiettava le dita sul volante a ritmo di musica. Harry roteò gli occhi. Il suo volo era alle 3:30 ma erano le 2:10 perché non voleva essere assalito dai fan. Louis era completamente sveglio mentre beveva caffè e stava assistendo a un concerto nella sua mente.

"Possiamo ascoltare qualcosa di più calmo?" chiese Harry e Louis lo guardò incredulo.

"Sei nella mia auto e vuoi che cambi la musica?" disse e Harry annuì.

"Io ti faccio cambiare la musica nella mia macchina" ribattè e Louis allungò lentamente il braccio per abbassare leggermente la musica. Almeno Harry poteva pensare ora.

"Ti lascerei cambiare la musica, ma siccome stai per lasciarmi, puoi andare a farti fottere" disse Louis. si girò sorridendogli per fargli capire che stava scherzando e Harry sorrise di rimando.

"Sono sicuro che tu mi abbia fottuto abbastanza bene ieri sera" obiettò Harry e Louis sorrise felice.

"L'ho fatto"

"Faccio io l'attivo la prossima volta" gli disse Harry e Louis roteò gli occhi.

"Si, si. Quando hai la prima pausa?" chiese Louis cambiando argomento.

"Tra due mesi" rispose Harry cautamente.

"È troppo tempo. Faresti meglio a mandarmi un messaggio ogni giorno" lo avvertì Louis e Harry non riuscì a fare a meno di sorridere. Dopo l'accaduto della valigia, Louis aveva provato a fare finta che non gli importasse, ma Harry aveva capito tutto.

"Certo e ti chiamerò su Skype. Sei il benvenuto se vuoi venire a trovarmi" ci provò Harry e Louis scosse la testa.

"No. Ho delle priorità qui e non voglio che tu mi paghi il biglietto. Mi sento ancora in colpa per quest'auto" gli disse Louis.

"Non dovresti. Mi piace viziare le persone a cui tengo" affermò seriamente Harry. Louis mormorò e si riconcentrò sulla strada. Harry lo guardò e fu come se all'improvviso tutto l'avesse colpito. Non avrebbe ascoltato la sua musica alta o non l'avrebbe guardato mentre giocava con il gatto. Non gli avrebbe fatto visita a lavoro e non l'avrebbe neanche toccato. Due mesi era tanto tempo per loro considerato il fatto che si mancavano anche dopo dodici ore.

Arrivarono all'aeroporto e Harry iniziò a vedere la folla crescere. Louis uscì dalla macchina e andò verso il bagagliaio tirando fuori la sua valigia pesante. Harry scivolò fuori lentamente e sentì un groppo in gola e gli occhi che gli pizzicavano.

"Okay, hai tutto, giusto? Non ti sei scordato niente?" domandò Louis come una madre premurosa. Harry non rispose neanche, si avvicinò e lo abbracciò come se fosse l'ultima volta che si sarebbero visti. Louis lo abbracciò più forte.

"Divertiti, tesoro. Mi mancherai" sussurrò nel suo orecchio con la voce pesante. Harry non riuscì a bloccare il singhiozzo che gli uscì e Louis lo strinse di più facendo passare le dita tra i suoi capelli.

"Non piangere. Ci rivedremo presto, giusto?" lo confortò e Harry provò a non piangere davanti a lui. Alzò la testa dal suo collo e velocemente fece combaciare le sue labbra. Sapeva che la gente li stava guardando, ma nessuno voleva interrompere il loro triste saluto.

"Ti amo" bisbigliò Harry. Era buio e le luci dell'aeroporto illuminavano il viso di Louis riflettendo nei suoi occhi lucidi. Si piegò e piazzò un altro bacio sulle labbra carnose di Harry.

"Ti amo anch'io. Ora vai così posso piangere" gli disse dandogli una pacca sul sedere. Harry lo guardò e Louis sospirò baciandolo per la terza volta ma questa volta lasciò entrare la lingua nella sua bocca.

"Okay, piccioncini, dobbiamo andare" lo chiamò Mike e Harry si distaccò dolorosamente guardandolo.

"Mi mancherai" gli disse e Louis annuì.

"Lo so. Mandami un messaggio quando arrivi"

Con quest'ultima frase, Harry prese la sua borsa e seguì il suo team nel grande edificio. Una volta che fu fuori dalla sua vista, Louis scoppiò a piangere. 


Write Me a Song|| Italian TranslationWhere stories live. Discover now