Capitolo 11

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"Blaire, come diamine ti permetti?" Mi chiese allibita mia madre, non appena varcò la soglia della stanza. Effettivamente tutti erano sorpresi del mio gesto, persino io lo ero.

"Mad, tranquilla. E' stata colpa mia, non avrei dovuto essere scortese nei confronti di Edward" Si intromise mio zio, giustificandomi. "Potete perdonare il mio comportamento?" Continuò, rivolgendosi a noi due. Annuimmo silenziosamente, anche se sinceramente non credevo che lui meritasse un nostro perdono. Diamine, non puoi arrivare a casa mia come se niente fosse ed iniziare ad offendere il mio fidanzato!

"Blaire, a questo punto non dovresti dire qualcosa?" Mi chiese mio padre, alludendo ovviamente a delle scuse. Lo guardai interrogativa, poi scossi il capo. Non m'importava sembrare ineducata, lo schiaffo se l'era meritato senza dubbio alcuno.

"Blaire" Mi richiamò mia madre, guardandomi torva. A quel punto allora alzai gli occhi al cielo e mormorai un "scusami tanto" a bassa voce, affinché lui potesse sentirmi. Mia madre a questo punto mi sorrise compiaciuta, mentre mio zio si limitò semplicemente a sorridermi.

"Zio, perché sei qui?" Gli chiesi poco dopo, rompendo il fastidioso silenzio che aleggiava nell'aria.

"Perché mi mancavate tantissimo" Rispose, cingendo, con le sue braccia, i fianchi di mia madre. Lo guardai interrogativa e poi alzai gli occhi al cielo. Wow, che bella motivazione per presentarsi a casa delle persone a quest'ora.

"Fratellone mio, anche tu mi sei mancato!" Rispose lei, ricambiando l'abbraccio. Sinceramente in cuore mio l'intera situazione mi apparve strana, ma comunque non ci diedi molto peso. Lo zio e mia madre non si vedevano da molto tempo, quindi questo imminente desiderio di venire a trovarla poteva essere considerato come un amorevole e dolce gesto fraterno, no? E comunque ero troppo presa dai miei problemi con lo Stalker per poter anche prestare un pizzico della mia attenzione a quella buffa faccenda.

"Hai intenzione di restare a lungo?" Chiesi, interrompendo acidamente il loro gesto affettuoso.

"In realtà pensavo di restare per una settimana, se non disturbo, ovviamente" Rispose un po' impacciato. Lo avevo colto alla sprovvista, certamente non si aspettava una domanda simile.

"Non essere stupido, sei mio fratello, puoi restare tutto il tempo che vuoi -"

"Non proprio" Pensai, ma non lo dissi ad alta voce. Se da un lato costui non aveva il diritto di venire e spezzare la nostra quiete quotidiana, dall'altro questa era casa di mia madre e quell'uomo é suo fratello, nonché mio zio, quindi non era mio diritto protestare.

"- Ed inoltre offriresti un'ottima compagnia ed una protezione a Blaire" Continuò lei.

"Mamma, non ho bisogno della babysitter" Le risposi, alzando gli occhi al cielo. "E comunque c'è Edward al mio fianco" Continuai.

"Ma Edward deve pur andare al lavoro, no? In quei momenti ci sarà tuo zio accanto a te" Disse. Sbuffai ed in tutto ciò mio zio non fece altro che guardarci interrogativo, o almeno questo sembrava voler significare il suo sguardo puntato su di noi.

"Di cosa state parlando? Da chi o da cosa dovrei proteggerla? Blaire non sei un po' troppo grande per credere ancora all'uomo nero? Puoi stare tranquilla tesoro, non esiste" S'intromise ovviamente lui, facendo una battuta di pessimo gusto.

"Oh, ti prego. Non é il momento adatto per scherzare. Da tempo oramai Blaire riceve chiamate o messaggi anonimi. Il mittente non fa altro che spaventarla, dicendole che la osserva costantemente e che la porterà via con sé" Spiegò brevemente lei. Quando sentì quelle parole, con fare protettivo Edward mi cinse istintivamente i fianchi con le sue muscolose braccia. Proprio come se volesse proteggermi, o semplicemente ricordarmi che per me ci sarebbe sempre stato nonostante tutto e tutti.

"Non posso crederci -" Rispose mio zio, scuotendo leggermente il capo. "- Tesoro, quando Edward non ci sarà, ci penserò io a te, va bene?" Continuò, sfiorandomi leggermente il volto con le sue ruvide mani. Sorrisi leggermente, ma non gli risposi, probabilmente poiché sapevo che se avessi pronunciato qualcosa, quel qualcosa non sarebbe stato nulla di gradevole. Non avevo bisogno di lui, mi bastava Edward e l'aiuto della polizia.

"Okaay -" Dissi, prolungando leggermente la voce sulla lettera a. "Noi andiamo a letto, vero Edward?" Continuai. Lui non rispose, probabilmente sorpreso dal mio comportamento ambiguo, ma in fin dei conti tutti lo erano.

"Buonanotte tesoro" Mi congedò mio zio, scompigliandomi scherzosamente i capelli.

"Buonanotte" Risposi acida, guardandolo torva. Mi aveva appena scompigliato i capelli e nessuno, se non Edward ovviamente, poteva farlo.

-

L'indomani mattina mi svegliai avvinghiata al suo corpo. I suoi capelli erano leggermente scompigliati e sul suo bellissimo volto regnava un'espressione tranquilla e pacifica. Lui dormiva ancora, ma decisi comunque di non svegliarlo. Persi del tempo nell'osservare i suoi lineamenti perfetti e nel pensare a quanto fossi fortunata nell'averlo nella mia vita. Sapevo che, nonostante la mia giovane età, lui fosse l'uomo giusto per me, l'uomo che avrei amato incondizionatamente per il resto dei miei giorni.
Nel mio cuore avevo la certezza che l'amore di Edward fosse puro e che le parole di mio zio fossero totalmente condizionate dai pregiudizi.
Inoltre, in un qualche modo sapevo che io e lui saremmo rimasti insieme per sempre, ma a volte il destino si diverte a farti qualche brutto scherzo che potrebbe cambiare la tua vita per sempre.


My Stalker.[In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora