Capitolo 3

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Non ricordo esattamente per quanto tempo stetti in quella posizione, seduta in un angolo, con le lacrime che continuavano a rigarmi il volto, mentre la sera scendeva, lasciandomi sola al buio. Ricordo solo che ad un tratto sentii la serratura di casa scattare e sussultai impaurita. 

"C-chi è?" Chiesi con la voce tremante.

"Blaire? Dove sei?" Mi rilassai visibilmente quando sentii la voce di Edward. 

"In cucina" Risposi a bassa voce. Lui non rispose e venne nella mia direzione - sentii il rumore sordo prodotto dalle scarpe ad ogni passo, che si faceva sempre più forte. 

"Blaire?" Chiese titubante, appena mi vide seduta al buio in un angolo della stanza ben arredata. "Cos'è successo?" Chiese.  Paura e terrore erano ancora presenti nella mia mente e le sue parole non fecero altro che farmi tornare in mente le minacce terribili appena ricevute. Non risposi e scoppiai nuovamente in un pianto isterico. Il respiro era affannato e provavo una terribile fitta di dolore al petto. Lui visibilmente preoccupato prese posto sul freddo pavimento accanto a me, esattamente alla mia destra, e cinse i miei fianchi con le sue muscolose braccia. Rilasciai un profondo respiro, chiusi gli occhi e appoggiai il capo sulla sulla sua spalla. Con una mano Ed mi accarezzò dolcemente la schiena, come per rassicurarmi. Il suo gesto servì a placare i miei rumorosi ed irrequieti singhiozzi, anche se di tanto in tanto qualche calda lacrima abbandonava i miei occhi per rigarmi il volto. 

"Tremi.." Constatò spaventato.  Annuii debolmente e presi dei respiri profondi, cercando di calmarmi. Ed era con me e lo stalker non avrebbe potuto farmi del male in alcun modo. 

"Cos'è successo? Vuoi parlarmene?" Chiese dopo alcuni minuti di silenzio. Annuii nuovamente. 

"Lo- lo stalker.." dissi con la voce tremante "Lui mi ha chiamata, mi ha detto che ha l'intenzione di uccidermi e che la polizia lo troverà solo dopo aver ritrovato il mio cadavere inanime immerso in una pozza di sangue.." Confessai. Mentre parlavo dei brividi scatenati dalla paura mi attraversarono la  spina dorsale. Lui serrò la mascella, sciolse l'abbraccio e prese il mio volto tra le sue mani. Il suo sguardo era fisso nel mio e non potei fare a meno di perdermi nei suoi meravigliosi occhi color cioccolato. 

"Amore mio, lui non ti farà del male. Ci sono qui io a proteggerti, okay? Devi star tranquilla, non permettergli di rovinare la tua vita, non ne vale la pena. Io sono qui, e finché ci sarò posso garantirti che tu sarai al sicuro." Disse. Il mio cuore fece una capriola alle sue parole e sentii le farfalle nello stomaco. Alcune lacrime causate dalla commozione mi rigarono il volto.

"Ssh, ssh.. non piangere.." Sussurrò, mentre con il pollici asciugava il mio volto. "Andrà tutto bene.." Continuò dolcemente. 

"Grazie.." Sussurrai. 

"Non devi ringraziarmi, amore." Rispose, sorridendomi teneramente. 

"Ti amo.." Sussurrai.

"Ti amo anch'io.." Mormorò prima di baciarmi dolcemente. Sorrisi teneramente quando afferrò saldamente la mia mano e mi condusse nella mia camera, per poi spingermi dolcemente sul letto. Cinse i miei fianchi con le sue braccia ed io mi accoccolai al suo petto. Respirai profondamente e sorrisi quando inalai il suo dolce profumo. Sprofondai il volto nel suo petto, mentre lui di tanto in tanto mi lasciava dei dolci baci sulla nuca. In quel momento mi sentii carica di energia positiva, mi sentivo in pace col mondo e sapevo che per qualsiasi cosa Edward sarebbe stato lì, pronto a salvarmi. Mi sentivo come sul bordo di un precipizio, nel caso in cui fossi caduta, Edward sarebbe stato sempre lì, al mio fianco, pronto a salvarmi in tempo. 

Restammo in quella posizione in silenzio, poiché non avevamo bisogno di parole, finché non sentimmo la serratura scattare nuovamente. Il mio corpo s'irrigidì visibilmente ma tuttavia si rilassò quando Ed mi accarezzò delicatamente un braccio e quando realizzai che non conoscevo affatto lo stalker - alias maniaco- e che di conseguenza non poteva avere in alcun modo le chiavi di casa. 

"Blaire, siamo tornati" Disse una voce femminile, quella di mia madre. Sentii i suoi passi farsi sempre più vicini, finché non vidi la sua piccola ma slanciata figura sbucare da dietro la porta. 

"Blaire, quante volte devo dirti che de- " Si bloccò per un istante appena vide Ed "Oh, ciao Ed. Tutto bene?" Chiese, cambiando argomento, rivolgendogli un caloroso sorriso. 

"Bene signora, sua figlia mi rende la persona più felice del mondo.." Rispose. Io arrossii visibilmente e le mie guance si tinsero di un rosa acceso. 

"State insieme?" Ci chiese, sorridendo teneramente. 

"Sì." Rispose Ed prima che potessi dire qualsiasi cosa. Sgranai leggermente gli occhi ma fui tuttavia contenta della sua risposta. 

"Ne sono contenta. Blaire non poteva trovare ragazzo migliore. Avete cenato?" Io e lui scuotemmo il capo e mia madre ci lanciò uno sguardo di disapprovazione. 

"Ed, resti a cena?" Chiese. Lui mi guardò negli occhi, come per chiedermi conferma. Io lo supplicai con lo sguardo - non volevo restare da sola - e lui annuì. 

"Vi chiamerò quando la cena sarà pronta" Disse, prima di abbandonare la stanza.

"Non lasciarmi sola" Mugugnai contro il suo petto. 

"Non lo farò." Rispose.


*Spazio Autrice*

Heii, come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto! Lasciate un commento o una stellina se vi va :)

Alla prossima! :)

-Gsxx



My Stalker.[In revisione]Where stories live. Discover now