Capitolo 2

9.1K 425 90
                                    

Edward rimase con me sino alle 22.30, ora in cui arrivarono i miei genitori. Stranamente non ricevetti nessuna chiamata mentre ero con lui, ma ne ricevetti una verso le 23.30, esattamente un'ora dopo che Ed mi aveva lasciata sola in casa con i miei genitori. Il tono di voce dello Stalker, modo in cui l'aveva chiamato Ed, era stranamente pacato, fin troppo tranquillo. Se come diceva mi controllava, possibile che non avesse visto Ed? E che non si fosse arrabbiato? Comunque pensai che fosse meglio così e non ci diedi molto peso. 

Durante la chiamata lo Stalker mi augurò una buona notte e mi ricordò che lui vegliava sempre su di me, osservando qualsiasi mia mossa. 

Quella notte mi addormentai solo grazie all'armoniosa voce di Edward, il quale mi chiamò verso mezzanotte con il preciso scopo di tranquillizzarmi. L'indomani mattina mi svegliai a causa dell'odiosa suoneria del telefono fisso. 

"Ma non è possibile.." Mi lamentai esausta con la voce impastata dal sonno. Ero sicura che mi stesse chiamando lo Stalker, quindi ignorai la chiamata e mi coprii il capo con il cuscino. Lui però non cedette e continuò insistente a chiamarmi. 

"Ho sonno, smettila!" Urlai, quasi sicura che lui potesse sentirmi. Fortunatamente alla quinta chiamata capì che non avrei comunque risposto e smise di chiamarmi. Poco dopo però la mia pace venne interrotta nuovamente dalla suoneria delle notifiche del cellulare, che segna l'arrivo di un nuovo messaggio. Controvoglia presi il cellulare tra le mani e controllai l'ora: erano le 11 in punto. Successivamente sbloccai il display e lessi il messaggio. Fortunatamente il mittente era Edward. 

'Buongiorno tesoro, dormito bene? Ho aperto un'indagine sul tuo caso, io ne sono il responsabile. Ti prometto che lo troverò e lo arresterò, restituendoti la tua libertà e la tua felicità.' Sorrisi istintivamente. Amavo follemente quel suo lato dolce e protettivo. 

'Buongiorno amore, ti amo per questo, lo sai, vero? Ti ringrazio ew, non potrei essertene più grata.' Risposi. Grazie a lui non avevo molta paura. Sapevo che ci sarebbe sempre stato per me e che lo avrebbe trovato, non permettendogli in alcun modo di farmi del male. 

Intanto il le ore passavano e come al solito, non sapendo cosa fare, passavo le mie giornate a letto, mentre guardavo qualche programma spazzatura che di tanto in tanto trasmettevano in televisione. Durante in pomeriggio fortunatamente non ricevetti nessuna chiamata, sembrava che finalmente lui volesse lasciarmi in pace, ma le mie speranze crollarono quando verso le 19  ricevetti una chiamata al telefono fisso. Sospirai pesantemente e sperai col tutto il cuore che non mi stesse chiamando lo Stalker, ma tuttavia le mie speranze crollarono nuovamente come un castello di sabbia quando sentii la suo profonda e roca voce. 

"Ciao, tesoro. Ti sono mancato?" Mi chiese. 

"No" Risposi seccata, incrociando le braccia al petto. Non avevo paura, Edward lo stava cercando. In tutta risposta lui scoppiò in una fragorosa risata. 

"Perché non vuoi lasciarmi in pace?" Chiesi. 

"Non posso lasciarti andare."

"Perché no?" Chiesi, vogliosa di sapere.

"Perché ti voglio. Prima o poi sarai mia, verrò a trovarti e ti porterò via con me." Il sangue mi si gelò nelle vene. Lui voleva davvero rapirmi? Portandomi via dai miei amici, dalla mia famiglia, ma cosa più importante da Edward? Lui voleva davvero rovinare irreparabilmente la mia vita?

"Tu- tu non lo fa-farai.." Risposi balbettando.

"Ne sei sicura?" Chiese. Sarcasmo e divertimento erano mischiati nella sua voce.

"S-sì." Risposi insicura. Edward mi avrebbe salvata in tempo, giusto?

"Cosa te ne fa essere così sicura?" Del sarcasmo era presente nella sua voce, mi stava chiaramente prendendo in giro. 

"La polizia ti troverà.." Mormorai. Lui prima di parlare scoppiò nuovamente in una fragorosa risata e non potei fare a meno di chiedermi mentalmente cosa ci trovasse da ridere. 

"Oh, tesoro. Sei così divertente..-" Disse, tra una risata e l'altra. "Se la polizia mi troverà, lo farà solamente dopo aver trovato il tuo corpo privo di vita, steso inanime in una pozza di sangue." Mi minacciò, tornando improvvisamente serio. Il suo tono era gelido, privo di qualsiasi emozione. Il sangue mi si gelò nelle vene e il respiro si affannò. Sentii una fitta di dolore nel petto, nel punto esatto dove si trova il cuore. Scaraventai con forza la cornetta scura contro il muro e mi accasciai al suolo, sul freddo pavimento di marmo. Appoggiai il capo sulle ginocchia e con le mani mi coprii con forza le orecchie, non volendo sentire altre perfide parole. 

Stavo lì, seduta in un angolo terrorizzata, mentre calde lacrime abbandonavano i miei occhi, rigandomi il volto. 


*Spazio Autrice*

Heilà, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Intanto vi ringrazio per i voti e per i commenti :)

Dato che sto scrivendo due storie (Per chi non lo sapesse sto scrivendo anche Bullying, vi consiglio di leggerla) ho deciso che il lunedì ed il venerdì aggiornerò "My Stalker" mentre il Martedì ed il Giovedì aggiornerò "Bullying"... a presto! :)

-Gsxx







My Stalker.[In revisione]Where stories live. Discover now