-09 Domande?Normalità?.(primo atto)

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-09 Domande?Normalità?.(primo atto)

04/06/2014
20:42

Martina:-Chi è Selene?

Cosa rispondere?
Non lo sapevo neanche io.
Non sapevo cosa rispondere o forse non volevo rispondere.
Non avrei mai risposto sinceramente,mi avrebbe preso per pazzo,e a dire la verità iniziavo a pensarlo anche io.
Tutto quello che mi stava succedendo doveva essere per forza frutto della mia fantasia.
Si.
Il mio cervello si stava lentamente sfaldando e avevo iniziato a immaginare ombre striscianti e ragazze in catene  rinchiuse in ville lussuose di fine ottocento.
Il prossimo stadio sarebbe stato immaginare unicorni nel soggiorno di casa mia che pascolavano  guidati da un folletto.
Avevo un biglietto assicurato per il manicomio più vicino.

Martina:-Mi rispondi?

La voce di Martina mi riportò alla realtà.
Realtà che mi si presentava con due occhi color cioccolato in,in quel momento,come tutti gli altri passati e a venire,avrei voluto affogare.
Che fine migliore poteva esserci?

Scossi la testa per riprendere coscienza di me e uscire dal turbinio cioccolatoso in cui mi ero cacciato e con molta disinvoltura e ingenuità,me ne uscì con una delle mie perle d’infinità saggezza.

Io:-Eh?
La mia faccia da pesce lesso non aveva bisogno di essere commentata,ma bastò per far fiorire un bellissimo sorriso sulle labbra della ragazza che avevo di fronte.
Rassegnerai il mio cuore per un attimo per poi essere ricapultato in quella che era la mia impresa attuale:
come spiegare alla mia migliore amica che mi stava chiedendo informazioni su una ragazza che neanche pensavo esistesse realmente?

Martina si riprese da quel momento di assoluta dolcezza e con presa di posizione,dopo essersi assicurata la mia attenzione per i prossimi venti secondi,con un giro di parole mi chiese nuovamente chi fosse la ragazza mittente del bigliettino.
Provai a svicolare il discorso con sotterfugi di ogni genere:
simulando un dolore,ma la presenza di Martina mi fece sorridere e quindi si notò subito che stavo simulando,provai a diventare balbuziente ma non ci cascò,infine provai a optare per un approccio smielato gettandomi tra le sue braccia,ma anche questo,non bastò per farla demordere e far cadere il discorso alla radice.

In cuor mio speravo che quello che muovesse questa sua determinazione fosse una gelosia,ma si sa a volte la speranza e la realtà sono molto distanti.

Io:-Ehm…
Cercai di mettere in piedi una storia accettabile,ma che non dissonasse troppo dalla realtà.
Non volevo dirle una bugia,ma sapevo che,per via della sua spiccata fede e dai precedenti che mi legavano a lei,non mi avrebbe creduto a pieno,e io odiavo essere preso per bugiardo.
-E’ una ragazza che ho conosciuto ieri per le vie del corso,ero uscito per comprare qualcosa per il viaggio,e ho incontrato questa ragazza disorientata che cercava un negozio vicino al bar Dolce Sosta,e allora,essendo un galantuomo l’ho accompagnata.
Ogni parola che dicevo sembrava essere recitata a copione,come se fosse una storia vera,ma un cuor mio sapevo che stavo dicendo una bugia alla ragazza che più degli altri meritava la verità,forse per questo che durante tutto il racconto di come conobbi la fantomatica Selene tenni gli occhi puntati sul foglietto.
Continui dicendo:
-Alla fine siamo andati a prendere un gelato,ovviamente ho offerto io ahah.
Una volta che avevo aperto la cucina,era meglio mettere più carne al fuoco possibile.
-Alla fine,come sai,mi sono diretto alla stazione,sempre con lei,visto che doveva prendere il treno,e il resto è storia..
Lasciai il discorso sospeso,tanto per trasmettere quella vena di malinconia e di dolore con cui volevo fargli intendere che quello che era successo mi faceva male.

Dopo aver ascoltato il mio racconto,Martina iniziò a pensare,riuscivo quasi a vedere i suoi pensieri formarsi,e,dopo quella piccola pausa di riflessione,uscì con una domanda che mi fece creare talmente tanti castelli in aria che avrei potuto benissimo creare una muraglia.

~Le cronache di un Deus Mortis.Where stories live. Discover now