33 FINE.

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Guardavo fuori da finestrino quel paesaggio completamente nuovo per me.
Non ero mai stata a Roma e dopo quel che era successo con Emi non sapevo davvero come comportarmi.
Avevo scelto un look intrigante.
Indossavo dei jeans bianchi e un golfino sottilissimo bianco. Stivali neri e piumino nero. Foulard finto Gucci bianco sui capelli e occhialoni neri grandi. Mi sentivo raffinata e più grande di quel che ero.
Forse perché lo ero davvero...
Scesi dal treno preoccupata. Emi non mi aveva detto niente e forse sarei dovuta andare all'albergo da sola. Forse in quel momento era impegnato.
Il cellulare era spento e quindi mi guardai intorno cercando di capire da che parte andare. Avrei preso un taxi per andare in albergo.
Mi sentii avvolgere dalle sue braccia calde. Mi sorprendeva sempre alle spalle e non riuscivo mai a capire come facesse.
Non era il tipo da manuale d'amore ma anche con le parolacce sapeva esser intrigante: " sei strafiga come sempre...cazzo..." e poi iniziò ad accarezzare le sue guance contro le mie. La barba lunga mi faceva il solletico e mi dava i brividi.
Stringevo le sue mani e il contrasto freddo dei suoi anelli mi riportava tantissimi ricordi piacevoli. Mi voltai verso di lui e lo abbracciai. "stronzo..." gli dissi sottovoce...e tornai a baciarlo.
Mi voltai verso di lui e lo guardai negli occhi. Avevamo sofferto entrambi e questo si capiva dai nostri sguardi stanchi.
Ci incamminammo senza parlare verso l'uscita e da li avremmo preso il taxi per andare in albergo.
Arrivati sul posto chiamò il portantino e gli disse di portare la mia valigia nella nostra camera.
Volevo salire in camera, rinfrescarmi un po' e stare con lui. Quanto mi era mancato...
Leggendo la delusione sul mio volto strizzo l'occhio e mi disse "non tentarmi Tiffany...altrimenti il mio programma va a pallino."
Lasciata la valigia mi portò fuori di li e mi fece salire su una moto.
"Un prestito dei miei amici romani...salta su..." mi disse sorridendo.
Stavamo iniziando a riprendere confidenza e così gli risposi sorridendo: " non so ancora se posso fidarmi. Tu sei spericolato...Inside..."
Il clima di Roma era incredibile. In quella stagione sarebbe stato impossibile a Milano girare vestiti così leggeri invece a Roma il clima era così invidiabile.
Dopo una mezzoretta arrivammo nei pressi del lago di Bracciano, parcheggiammo la moto ed Emi mi prese per mano.
Camminando in silenzio ogni tanto mi stringeva fino a togliermi il respiro e mi baciava.
A un certo punto incominciò a parlare.
"Qualche anno fa sono venuto a Roma con mio padre. Aveva avuto un ingaggio con dei suoi amici per suonare nei locali, visto che mia madre lavorava e non poteva tenermi con se, mi portò con lui. La sera suonava nei locali ed io me ne stavo seduto tranquillo su una sedia ad ascoltare, invece di giorno era tutto mio. Abbiamo passato dei giorni bellissimi insieme. Una volta mi portò qui in un ristorantino a mangiare. Poi siamo venuti sulla riva del lago e abbiamo iniziato a lanciare le pietre lisce sull'acqua e a fare la gare per chi le faceva fare più salti..." così dicendo si chinò, scelse un sasso liscio e piatto e lo lanciò sull'acqua facendolo saltellare almeno quattro volte.
"Se potessi, ti regalerei la luna, mi diceva sempre...io lo guardavo felice perché il regalo più bello era il fatto di rimanere solo con lui." Poi alzò lo sguardo verso il cielo e disse: "In questo posto mi sembra di sentirlo più vicino."
Mi stava regalando un'altra parte segreta della sua vita ed io ero commossa per la fiducia. Sapevo quanto era stata difficile la sua infanzia, e quei momenti stupendi li stava condividendo con me.
Quanto poteva aver sofferto quel ragazzo? E quanta rabbia ancora non riusciva a convogliare nel modo giusto?
Non era il momento di toccarlo. Sarebbe stato un po' come compatirlo e lui questo non lo sopportava proprio.
Aspettai che quel momento passasse e poi mi disse sorridendo solo con la bocca.
"Direi che è ora che possiamo andare a strafogarci. Hai fame? Qui c'è un ristorantino da leccarsi i baffi. Preparati ad assaggiare qualcosa di speciale."
Finalmente sorrisi e lo abbracciai.
Dopo aver pranzato, decidemmo di rientrare prima del grande traffico e raggiungemmo l'albergo.
Arrivati davanti alla stanza, mi diede la scheda in mano per aprire ed entrare per prima.
Appena varcai la soglia, vidi una lampada accesa su un comodino e notai sul pavimento un luccichio.
Era una stradina creata con i Baci Perugina e portava a un divano oltre il letto. Su un computer acceso c'era una scritta ' I LOVE U' e un sacchetto di un noto negozio di intimo. Sopra c'era scritto 'for you'.
Ero convinta che lo avesse scritto in Inglese perché in Italiano non avrebbe mai avuto il coraggio di dirmelo. Sentivo che anche per lui era un'esperienza completamente nuova.
Aprii il pacco e c'era un coordinato in pizzo nero con dei nastrini rosa e un altro biglietto che diceva 'li indosseresti per me?'
Non volevo guardarlo negli occhi.
Ancora il ricordo dell'ultima volta bruciava per entrambi ed Emiliano aveva trovato un modo subliminale per chiedermi se volevo fare ancora l'amore con lui dopo ciò che era successo.
Non parlai, non dissi nulla perché non avrei trovato la voce. Presi il coordinato, entrai nel bagno e mi chiusi dentro.
In quel momento versai tutte le lacrime di dolore, di gioia, di attesa e di ansia che avevo trattenuto fino a quel momento ed entrai nella doccia.
Volevo prendere tempo. Lasciai scorrere l'acqua molto dolcemente sul mio corpo, sulle mie lacrime e mi asciugai.
Indossai il coordinato poi rimisi l'accappatoio e uscii nel buio più totale.
Ancora una volta mi sentii avvolgere alle spalle e sentii la sua voce sul collo.
Ormai ero convinta che lo facesse apposta.
"Non riesco a guardarti negli occhi. Come fai a sopportarmi? Io sbaglio come sempre, tu mi ami come non mai."
Mi slegai dalla sua presa e mi voltai.
Lo obbligai a guardarmi negli occhi prima di affondare le mani nei suoi capelli e finalmente lo sentii rilassarsi. Mi prese in braccio e nel buio della stanza finalmente ci ritrovammo.

FINE.

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Ciao a tutti.
Volevo prendere questo piccolo spazio, per ringraziare tutte le persone che hanno letto questa storia.
Grazie davvero per tutti i voti e per tutte le visualizzazioni.
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta.
Un bacio.

Rose.
Instagram: chanelvshit


La Storia di Tiffany. || Emis Killaजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें