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La settimana trascorse un po' tra alti e bassi, ognuno di noi era giunto a conclusione che era meglio mettersi sotto a studiare per le ultime verifiche e poi ci saremmo goduti il meritato riposo durante il periodo natalizio.

Finalmente arrivò il Sabato e dopo una settimana di silenzio arrivò anche un sms collettivo di Emiliano: "Ciao raga, stasera, io e alcuni amici miei rapper facciamo una maratona freesta al Leoncavallo, vi aspetto tutti per le 22.00"

'Ma tu guarda questo', pensai, 'sparisce una settimana e poi pretende che stiamo li a corrergli dietro. Sicuramente non vorrà andare nessuno'.

Invece un attimo dopo arrivò subito la risposta di Lorenzo che non se la sarebbe persa per nulla al mondo e poi tutti gli altri risposero " ok ok ".

Ma uffa, a volte non li capisco, eppure ci siamo rimasti tutti di merda l'altra sera al baretto per il suo atteggiamento, boh.

Sabato mattina, mi sveglio serena e l'sms di Lorenzo mi salta al cuore come una carezza:

"Ciao Amore, stasera passo a prenderti alle sette, così andiamo all "Old wild west" a mangiare un piattino di schifezze ☺ ♥"

Ahahahahha Lorenzo sapeva sempre prendermi per la gola oltre che con le coccole, mi vestii in un baleno e via per il Liceo.

Il pomeriggio lo trascorsi alla scrivania ma verso le sei staccai del tutto ed entrai in doccia.

Avrei indossato dei jeans neri che mi stavano molto bene, una maglietta con la stampa di un CD e la scritta LIFE . Avrei messo il mio solito giacchetto College, anche perché non era il caso di esagerare per il Leoncavallo. I tacchi alti e il mascara agli occhi, avrebbero raffinato il tutto insieme ad una bella 'piega piastra' che mi ero fatta fare da mia madre per l'occasione.

Lorenzo arrivò puntuale e in 5 minuti fummo al locale per cena.

Mentre stavamo cenando mi diede un pacchettino e non appena lo estrassi dal sacchetto mi resi subito conto cosa fosse. Spalancai e richiusi la bocca per ben due volte. Non sapevo che dire.

Era una scatolina verde acqua...il sogno di tutte le ragazze. Tiffany & Co.

"Per il nostro primo mese insieme" disse Lorenzo con un sorriso timido.

Aprii la scatoletta. Dentro c'era un piccolo ciondolo a forma di cuore col moschettino per appenderlo a una collana o un braccialetto.

"Lore è bellissmo, non dovevi..." e intanto continuavo a guardare quel piccolo cuore quasi con un senso di colpa. Forse era troppo presto per un regalo così impegnativo, forse era sufficiente una scatoletta di baci di cioccolato.

"Su, su,! Come si dice? E' una stronzata. Ora scappiamo altrimenti facciamo tardi e dobbiamo passare a prendere Chiara e George" detto ciò chiuse l'argomento e agganciò il moschetto alla collanina d'argento che avevo al collo.

Facemmo appena in tempo ad entrare ed arrivare nel cordone riservato agli amici, che iniziarono subito le gare.

Notai subito che Emilano era come un pesce nel mare. Era nelle sue acque, nel suo territorio e questo lo rendeva incredibilmente disinvolto.

Attaccava i rivali con quella voce stridula, spesso iniziava la battle dicendo "Emis Killa porta questa storia..." e poi spaccava alla fine con " ...tu le buschi dallo zarro", mettendo praticamente l'avversario al tappeto.

Si era davvero forte. Iniziai ad avere sete e le birra che mi offrirono contribuì a sciogliermi così che all'arrivo di Emi l'episodio del baretto era archiviato.

"Ma la iena?" chiesi acida a Chiara.

"Ahahaha, Stefania? E' dovuta partire con i suoi, perché ha i nonni che non stanno bene". rispose complice.

"Ma che peccato.... Per i nonni ovvio!!" dissi più seria.

"Ovvio" e Chiara cambiò subito argomento vedendo arrivare Emiliano.

"Emi sei stato il top, come al solito! Un giorno spaccherai i culi e noi dovremo fare la fila per avere un autografo da te!" gli disse Alessio, che era il fans più sfegatato di Emi, anche perché ci aveva provato in tutti i modi a fare freestyle ma proprio non era il caso e quindi era diventato l'ombra di Emiliano e volte gli dava anche dei consigli utili.

"Bella raga...siete venuti? Non ci credo ancora. Grazie...e vi chiedo scusa se a volte divento davvero..."

"Stronzo?" finii io la frase per lui. Tutti scoppiarono a ridere e per fortuna anche lui. Le parole mi erano uscite dalla bocca senza che potessi fermarle, ma alla fine ero contenta di avergliele cantate.

"Eh bè Tiffany, anche gli stronzi hanno diritto di vivere, altrimenti non ci sarebbe più nessuno al mondo. Sai che noia!"

Ridemmo tutti e ce ne andammo dal locale. C'era troppo casino e avevamo voglia di parlare di tutte le barre che ci avevano colpito.

Emiliano era nato per rappare. Nel rap convogliava tutta la rabbia, scaricava l'energia negativa e si rinnovava sempre più forte.

Forse non dovevo essere così dura con lui. La vita non era stata facile come per me, come per gli altri. Lorenzo era stato il primo a capirlo e per questo aveva sempre una parola buona per Emi e per questo lo perdonava ogni volta senza rancore.

La Storia di Tiffany. || Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora