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"Emi, questa è la tua strada. Io ne sono convinto"; ripeteva Alessio.
Emiliano lo guardava con la sua faccia da schiaffi e gli rispondeva sempre "Se se...."
"Invece lo penso anch'io, Emi. Anzi, lo pensiamo tutti. Solo che secondo me devi mettere nero su bianco. Le punch-line vanno bene quando sei in gara ma poi? Sì certo, noi facciamo i filmatini e poi li mettiamo su youtube, ma che ci resta? Centinaia di visualizzazioni su internet che però non ti danno la visibilità che meriti." Dissi tutto di un fiato. Il fatto che non ci fosse Stefania mi faveva sentire più sciolta, senza l'assillo dei suoi occhi che comunque non promettevano mai niente di buono.
"Raga, non so neppure da che parte incominciare, io mi diverto così, tutti mi chiamano Killa perché li faccio fuori tutti con le punch, ma alla fine anche quando vinco non vedo un euro.
"Proprio per questo devi cambiare rotta!" lo esortò Lorenzo."Ha ragione Tiffany, tu devi scrivere quello che senti in rima, al massimo Alessio ti aiuta con i ritornelli e la nostra secchiona controlla che l'italiano sia messo con i puntini giusti. Non limitare le parolacce per ora, perché fa parte del tuo stile, io poi chiederò a mio padre di contattare qualche suo amico, sperando conosca qualcuno che ci può mettere sulla strada giusta okey?"
"Okkeyy" rispondemmo tutti in coro e sollevando la bottiglia della birra sigillammo con un brindisi quel progetto strampalato.
L'euforia del progetto ci aveva preso bene e tutta la sera passò tra la birreria, poi andammo in discoteca e alle 5 del mattino ci ritrovammo al bar con i cornetti caldi e una bella tazza di cappuccino.
Tenevo costantemente mia madre aggiornata con i messaggi. Lei diceva che si fidava ma che preferiva comunque sapere i miei spostamenti, quei messaggini di posizione, per assurdo la facevano dormire più tranquilla.
Quella mattina ci salutammo tutti con più calore, come se quel progetto comune ci vedesse partecipi di qualcosa che ancora non capivamo bene, però sentivamo importantissimo.
Me ne andai a dormire con le rime di Emi, il ciondolino di Lorenzo, i residui della birra nell'organismo e tutte le lettere dell'alfabeto si mischiavano nei miei occhi trasformandosi in uno striscione 'I LOVE RAP'.
...e finalmente mi addormentai...

La Storia di Tiffany. || Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora