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La mattina dopo, mi svegliai piuttosto presto, considerato il fatto che, ero andata a letto praticamente all'alba.
Avevo in mente di andare al mercato natalizio sotto casa. Lo facevano tutti gli anni nel mese di Dicembre ed era utile per acquistare piccoli regalini a poco prezzo.
Presi in mano il cellulare. Tutto taceva. Probabilmente stavano ancora tra le braccia di Morfeo. Scrissi un sms nel gruppo.
'Tra circa un'oretta vado ai mercatini a fare un giro. Chi mi ama mi segua', teminai la frase con una faccina ironica.
Avevo in mente di fare un bagno rilassante con tutta calma, quindi cercai nell'ipod la playlist natalizia.
La doccia mi aveva svegliato, decisi di coprirmi bene ed uscire.
Misi il mio berretto rosso e tutto il coordinato che mi aveva regalato Emiliano. Mi ricordai solo in quel momento che non avevo raccontato nulla a Lorenzo di quei regali, scacciai quel pensiero fastidioso perché non volevo chiedermi il perché delle cose proprio stamattina.
Uscii di casa e poco dopo mi ero tuffata negli acquisti. Tutte cazzatine varie, che mi regalavano un sorriso non appena le mettevo nel sacchetto.
"Tiffany! Perché non mi hai aspettato sotto casa tua?" la voce di Lorenzo mi colse di sopresa.
Mi resi conto in quel momento che avevo lasciato il cellulare in borsa.
"Ops, scusa Amore. Ho lasciato la borsa a casa, ai mercatini è sempre meglio non portare niente" lo guardai con la faccia da gattina per farmi perdonare.
"Ma sì lo so che sei una smemorata... e ti amo anche per questo!" e sorridendo mi prese per mano e ci incamminammo lungo le bancarelle.
Il mercatino prendeva tutta la strada, era lungo quasi un kilometro ma io avevo intenzione di girarmelo tutto senza perdere neppure una bancarella.
Riuscivo a trovare un piccolo pensiero per ognuno di loro e ad ogni banco delle carte colorate acquistavo bigliettini di auguri.
"Hai più carte e biglietti che regali" mi sfotteva Lorenzo.
"La fai facile tu! Non è così per me invece, che devo fare i conti con il portafogli e il numero di regali" e gli lanciai un guanto sul naso.
Non riuscivo a non paragonare quel momento con quello trascorso insieme a Emiliano.
Quando ero con Lorenzo, tutto era romantico, stupendo e perfetto. Troppo perfetto?
Si parla del diavolo e spuntano le corna.
Infatti da lontano avevo intravisto il cappellino di Emi con il pom pom e la scritta SWAG.
Chissà perché il fatto che fosse da solo mi aveva sollevato il morale.
Uno dopo l'altro arrivarono tutti e subito proposero di andare a farci la solita cioccolata calda.
"Ma voi pensate solo a mangiare" borbottai sorridendo, ma tanto nessuno mi dava retta e mi stavano già spingendo verso il baretto. Il mercatino, la panchina e il baretto erano tutti su una zona pedonale nella mia via e solo per quello, mi ritenevo la più fortunata del mondo
"Raga, domenica siete tutti ospiti a casa mia, così festeggiamo il nostro Natale Rap" disse ad un certo punto Lorenzo.
Ognuno di noi si voltò verso di lui con un punto interrogativo sul viso.
"Si raga, speravo di riuscire ad evitarlo, ma non posso. I miei solitamente trascorrono le vacanze di Natale nella casa in montagna e io devo andare con loro. Sono riuscito a convincerli che me ne torno il 27, così potrò passare il week-end e il capodanno con voi" Lorenzo parlò tutto di un fiato e si capiva che era rattristato. Toccava a me fare la generosa perché capivo che era veramente abbattuto.
"Mi dispiace Lore, non sarà la stesso senza di te: capisco comunque che i tuoi vogliono continuare nella loro tradizione e che si aspettano che tu faccia lo stesso, anche noi dovremo stare con la famiglia, e forse ci vedremo meno"....
In realtà la cosa mi rattristava parecchio ma non volevo darlo a vedere. In fondo non era bello fare le menate e le cose non sarebbero cambiate comunque, ma non sarebbe stato comunque bello passare i giorni di Natale senza di lui
"Traquillo, ci pensiamo noi a farla sbarellare e a divertire. Non ti devi preoccupare..." dissero Alessio e Chiara.
"Tiffany, ti farò lavorare al nostro progetto, così non avrai tempo di pensare al tuo principe azzurro e quando tornerà sarai stravolta da rime, barre e ritornelli vari" disse Emiliano con fare complice. E così dicendo tutti scoppiammo a ridere e finalmente tornò il sorriso.
Il pensiero di avere una scusa per vedere Emi chissà perché mi elettrizzava e non vedevo l'ora di mettermi al lavoro.
Questo pensiero mi fece venire un senso di colpa e lo scacciai subito con un bel cucchiaino di panna montata e cioccolata.

La Storia di Tiffany. || Emis KillaWhere stories live. Discover now