Eighteen.

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-Wow- parlò Luke, dopo diversi minuti di silenzio. Non si era mai sentito così bene in vita sua, aveva una sensazione appagante che gli popolava lo stomaco e gli procurava piacere.
Si girò lentamente verso la ragazza al suo fianco e la osservò mentre cercava di riprendersi; aveva le guance rosse e le labbra gonfie, la maglietta spiegazzata sulla pancia la rendeva più attraente delle altre volte agli occhi del biondo.
-Non è stata la prima volta, vero?- le sfiorò la coscia, sentendo un lungo respiro da parte di Magdaleine.
-Certo che no, anche se credo sia stata la cosa più lunga che abbia mai visto- sgranò gli occhi al solo pensiero, -complimenti, biondino-.
Lui ghignò sornione ed ovviamente orgoglioso, mentre pensava quanto poco femminile fosse il modo di parlare di quella ragazza. Eppure era così sexy; sì, Mag era eccitante, scorbutica come un camionista e sexy allo stesso momento.
-Grazie- sorrise ammiccando, per poi vederla alzarsi e sgranchirsi le gambe.
-Che ne dici se ordiniamo da mangiare? Ho fame e sono le otto passate...-.
Luke si alzò di scatto, scuotendo diverse volte la testa.
-Mi dispiace, ma devi proprio andare perchè tra poco devo andare via anche io- le prese la giacca e gliela porse, per poi prendere anche la sua, -ti accompagno io a casa, tranquilla-.
Aprì la porta sotto lo sguardo confuso della ragazza, -dove devi andare?-.
-Nel mio inferno-, ammiccò.
A quella affermazione, Mag ricordò che era andata a casa sua proprio per questo, per sapere cosa nasconde.
Salirono nella macchina, quando la mora decise di puntare le sue iridi di ghiaccio sul profilo di Lucas e cominciare con le domande.
-Quindi, dove si trova questo inferno, Lucifer?-.
-Non sono affari tuoi- rispose lui, dandole una veloce occhiataccia per poi posare di nuovo il suo sguardo sulla strada.
-Invece sì- rispose, ottenendo una negazione da parte di Luke. Aveva un espressione senza emozioni sul viso, come se le parole di Mag non l'avessero toccato minimamente.
-Insomma, ti ho appena fatto un pompino!- alzò le mani, per poi mormorare -me lo merito-.
Quasi arrossì, Mag, e si pentì subito dopo della frase che aveva detto. Odiava essere un maschiaccio, ma oramai ci aveva fatto abitudine a sè stessa e i suoi brutti difetti.
-Sei seria? Chiudi un po' quella bocca...- rispose infastidito Luke, zittendo la ragazza mora, che mormoro delle flebili scuse.
-Stai dicendo che non sono stata brava?- insistette poi, recuperando la sua sicurezza.
-Cosa stai blaterando?-.
Decise di accostare sul lato della strada, il biondo. Non riusciva a concentrarsi sulla guida con quella ragazzina che straparlava di fianco a lui.
-Sei tu che continui a nasconderti! Che ne dici di aprirti un po'? Se vai avanti così, ti ritroverai solo- gli rispose freddamente; quelle parole si scagliarono contro il viso di Luke, procurandogli non poca rabbia.
-Non sono solo!- sbattè con forza le mani sul volante, spaventando leggermente la ragazza al suo fianco.
Lui non era solo; c'erano i suoi demoni a fargli compagnia e, anche se non sembrava, anche Calum era importante.
C'era sempre stato, soprattutto da quando la sua situazione economica aveva cominciato a scarseggiare.
-Beh, allora io qui non servo a niente. Ho soddisfato i tuoi bisogni, questo era l'importante, no?- disse lei, mentre un pizzico di delusione nella sua voce tradiva il viso sicuro di sè.
-Non puoi capire-.
-Sei tu che non mi permetti di farlo-.
E si guardarono negli occhi, come persi l'uno nell'altro; in fondo sapevano cosa stava succedendo in quel momento, solamente non volevano ammetterlo.
-Ti odio- mormorò il biondo, avvicinandosi lentamente e fissando intensamente le labbra della ragazza al suo fianco. Erano così rosse, eppure non erano ricoperte da nessun rossetto o trucco in generale.
-Ti odio- ripetè Magdaleine, prima di fiondarsi sulle labbra morbide ed estremamente invitanti di Luke.
Le loro bocche si incontravano fameliche e passionali, mentre le mani di Magdaleine si erano posate sulla barba incolta del biondo.
Gemette quasi, quando la mano esperta di Lucifer aveva cominciato ad accarezzarle il fondoschiena.
Continuarono così per un po', quando la suoneria di un cellulare irruppe nel silenzio della macchina.
-È mio- disse tra un bacio ed un altro la mora, per poi staccarsi e appoggiare la schiena sul sedile.
Guardò velocemente Luke, per poi posare lo sguardo sullo schermo del suo cellulare dove troneggiava il nome di Journey.
Roteò gli occhi e rispose annoiata, mentre sentiva Journey cominciare a parlare dall'altro capo del cellulare.
Luke la guardò e rimase incantato dalla bellezza genuina della ragazza: certe volte pensava al perchè una ragazza dal dolce viso come il suo potesse essere così aggressiva e ribelle.
Si fermava ad osservarla e quasi non ci credeva, era semplicemente bella, eppure non riusciva a confessarglielo. Come se qualcosa lo fermasse, e lo sapeva bene cos'era; lui non poteva ferirne un'altra, non dopo tutte le ragazze che aveva usato solo per fare sesso.
Eppure stava sbagliando, ricordando quello che era successo il pomeriggio stesso.
-Luke? Ti sei incantato?- lo riprese dal suo trance la ragazza, prima che lui partisse per riportarla a casa, lontana da lui ed i suoi stupidi complessi.



And I know she'll be the death of me, at least we'll both be numb.
And she'll always get the best of me, the worst is yet to come.

Lucifer. // Luke Hemmings.Where stories live. Discover now