Sixteen.

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Si continuava a mordicchiare le unghie, Journey, mentre incrociava le gambe per sedersi sulla panchina che si trovava in quella sala grandissima della scuola.
La mensa era un posto tranquillo, nonostante il continuo via vai degli studenti. Potevi sederti e leggere un libro tranquillamente, senza avere distrazioni o confusione intorno a te. A lei piaceva, però, passare quel piccolo spazio di tempo libero a chiacchierare con qualcuno e magari scambiare qualche confidenza o consiglio.
Lo faceva spesso con Mag, solo che quest'ultima non si faceva sentire da un bel po'. Da quando aveva conosciuto quel biondo la vedeva sempre così distratta, era presa così tanto da lui che non le rivolgeva più la parola.
Si sentiva un po' sola, quindi decise che quel pomeriggio avrebbe cercato di parlare con qualcuno e tentato di trovare qualche nuova amica.
Si guardò intorno, sentendo la campanella annunciare la fine delle lezioni mattutine.
Solo un paio di classi erano rimaste a pranzare quel giorno, infatti si sarebbero tenuti dei corsi di potenziamento e recupero per chiunque avesse voluto partecipare o per chi avesse bisogno di alzare il voto basso che si ritrovava.
Journey, purtroppo, era una dei pochi che volevano migliorare la propria media, anche se aveva già un bel voto. Forse era una secchiona, ma voleva solo assicurarsi un bel futuro e realizzare tutti i suoi sogni.
Avrebbe studiato anche di notte se ciò fosse servito alla sua vita.
Morse per l'ennesima volta l'unghia e avvistò un bel ragazzo seduto tutto solo.
Quasi lo riconobbe; forse lo aveva visto assieme a Magdaleine nella mattinata, ma non ne era sicura.
Il suo sguardo era fisso sul libro dinanzi a lui, aveva le soppracciglia aggrottate e le labbra premute tra loro.
Journey lo trovò dolcissimo; forse fu ciò a portarla ad alzarsi e camminare con passo svelto verso il suo tavolo.
-Ciao!- esclamò armoniosa, sedendosi al suo fianco e alzando la mano in segno di saluto.
Riuscì a scorgere qualche parola del titolo del libro, ma non gli diede molta importanza.
Il ragazzo tinto di girò di scatto, mormorando qualcosa di incomprensibile che la ragazza non capì.
-Ciao-. La sua voce risultò stranita, molto probabilmente dal fatto che una ragazza gli aveva rivolto la parola.
Non gli capitava quasi mai, era uno sfigato a detta di tutti, anche per Magdaleine lo era.
Si innamorò del sorriso della ragazzina davanti a lui e cercò di non arrossire.
Certe volte era così timido, tutti lo reputavano gay per quel suo modo di esternare i propri sentimenti quando alla fine aveva solo paura di non piacere alla gente.
-Piacere, Journey- si presentò lei, porgendogli la mano.
-Piacere, Michael-, il ragazzo acquistò un po' di sicurezza e determinazione, mentre stringeva piano la piccola mano.
Si guardarono negli occhi sorridendo e Journey credette di svenire da un momento all'altro.
Gli occhi di quel ragazzo erano così agghiaccianti, le vennero i brividi. Nonostante questo, però, sentì un calore familiare avvolgerla, come se quegli occhi sarebbero diventati da un momento all'altro la sua nuova casa.
-Che ne dici se usciamo da qui e andiamo a fare un giro? Non ho proprio voglia di seguire le strazianti lezioni del professore-, Journey quasi si stupì di sè stessa. Non aveva mai saltato le lezioni e adesso si ritrovava a proporre ad un ragazzo sconosciuto di farlo.
-Perchè no- fece spallucce il ragazzo, chiudendo il libro per poi inserirlo nello zaino blu cobalto.
-Perfetto, andiamo?-.
-Chi arriva per ultimo offre il gelato!-.

'Cause all I know is we said "Hello."
And your eyes look like coming home
All I know is a simple name
Everything has changed

Lucifer. // Luke Hemmings.Where stories live. Discover now