Ryan Dreaw è mio fratello.
Quella testa di cazzo, che in un modo o nell'altro mi piace, è mio fratello.

Travis Jonson non è mio fratello.
Quello che ho sempre visto come un fratello maggiore, non è mio fratello.

La mia mente, oltre ad essere confusa, ha veramente bisogno di staccare la spina per un po'...

"Mi hai fatto prendere un bel colpo." ammette Trav portandosi la forchetta alla bocca.

Roteo gli occhi. "Non è successo nulla."

Lui mi guarda serio. "E secondo te, svenire davanti ad un pezzo di carta, ti sembra nulla?" mi domanda con la posata ancora a mezz'aria.

"Su quel pezzo di carta, c'è scritta una parte delle risposte della mia vita." ribatto prendendo il coltello e iniziando a tagliare la carne.

Lui addolciace lo sguardo. "So che è positivo." mi spiazza, mentre l'oggetto mi cade dalle mani, provocando un rumore acuto per l'impatto col piatto.

Io abbasso la testa.

Come faccio a comportarmi normalmente? Sicuramente, anche per lui è stato uno shock... Ho mille domande, da fare a tutti. A partire da mia zia e mio zio. Non penso Trav lo sapesse, ma loro, loro forse sì. E poi i signori Dreaw. Clarisse, per tutto questo tempo, mi ha stressata dicendomi che quando avremo visto il risultato, e se fosse stato positivo, mi avrebbe fatto conoscere i miei veri genitori. Da come li ha descritti, assomigliano molto a me e lei, soprattutto la signora Dreaw.

"Sarai sempre mia sorella." sussurra, distogliendomi dai miei pensieri... Quando alzo lo sguardo noto che sta sorridendo.

Continuo a mangiare tranquillamente, ma i pensieri mi assalgono...

Io sono ancora scossa. La mia nuova sorella vuole farmi presentare i suoi, o per meglio dire, i nostri genitori e io vorrei solo scappare.

"A proposito..." dice tutto d'un tratto con voce felice. "So chi è quel numero." afferma soddisfatto, ma con un pizzico di angoscia.

Decido di non preoccuparmene più di tanto, infondo la mia vita è stravolta già abbastanza.

Maledetta me, maledetto quel giorno che venni quì. Ma restando lì, forse avrei fatto ugualmente quel test, e sarebbe successa la stessa cosa, solo che avrei conosciuto Ryan sotto la veste del 'fratellastro stronzo.' e non mi sarebbe piaciuto. Chi lo sa...

"Comunque..." inclaza sorridente... La sua espressione è furba.

"Taglia corto." lo smaschero, conoscendolo.

"Come ti sembra Adam?" una domanda, quattro semplici parole, il caos totale.

Come mi sembra Adam?
A dire la verità non lo so memmeno io, l'unica cosa di cui sono certa, è che la sua vicinanza mi crea un nodo allo stomaco. Il suo sorriso... Lui... A dirla tutta mi era mancato, veramente tanto. Non pensavo di rincontrarlo, e mentre la mia vita va a rotoli e si stravolge, arriva lui. Sembra una presa in giro, a vederla così. Lui arrivava sempre nel momento del bisogno, e questo mi piaceva. Per lui non esistevano confini, orari, per lui esisteva solo la sua solita frase: 'se hai bisogno, chiamami.'

"Allora?" insiste il ragazzo che ho di fronte.

"Normale?" dico ovvia alzando la fetta di mela che ho in mano, e portandomela alla bocca.

Lui ride. "Quindi per normale, intendi come sempre?" chiede conferma.

Annuisco insicura, ingoiando il boccone.

Lui sorride malizioso. "Quindi non è cambiato nulla..." ragiona ad alta voce, tranquillizzandomi. "Erevate rimasti a quel famoso bacio. Se per te è tutto normale, perché non continuare da dove avevate lasciato?"

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