Rotates panning

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Capitolo 8.

Avevamo deciso di giocare ancora una volta a volley, come un passatempo mentre io raccontavo alla mia migliore amica di quando avrei rivisto Nathan. Era molto felice che io uscissi ancora con il ragazzo, dopo che la sera precedente era trascorsa nel migliore dei modi. Blair mi aveva accennato al fatto che lei e Dan volessero crescere di livello rendendo ufficiale ciò che provavano, diventando fidanzati, ed io rimasi stupita da questo. Mi sembrava una cosa abbastanza avventata, sarebbe stato inutile fidanzarsi se poi le vacanze terminavano e non ci si sarebbe più visti. Questo mi aveva fatto pensare a me e a Nathan, a ciò che stava nascendo, e piccoli brividi avevano invaso il mio corpo, brividi al pensiero di che cosa sarebbe successo in futuro. No, se Blair non pensava alle conseguenze, anche io non lo avrei fatto. Sarei tornata in questo posto l'anno dopo perché in questi primi giorni mi ero trovata bene, la struttura era accogliente, la città allegra, il personale educato e gentile. Un certo cameriere ancora meglio. Questo posto era bellissimo, ma pur sempre pericoloso perché se ti prendeva veramente te ne innamoravi e non volevi più andare via. Io sarei rimasta qui, non sarei tornata a casa mia ancora per un bel po' di tempo. Era bello essere in vacanza e voler rimanere per sempre in quel luogo speciale, ma dopo un po' ti stancavi. Eri stanco di vivere i giorni sempre nello stesso modo e rimpiangevi le giornate a sorpresa nella tua città. Cosa potevi fare in vacanza? Le solite cose. La mattina ti alzavi presto, colazione abbondante, bici o passeggiata, pranzo, riposino e alle tre piscina o spiaggia. Invece la sera ti preparavi, cena e uscita con amici o passeggiata sul lungo mare. Tutto si riduceva al medesimo programma, eppure per una settimana o due questa nuova routine non ti stancava, anzi, eri felice di poterti finalmente rilassare. Nonostante questo casa era pur sempre casa e saresti tornato tra quelle mura in cui eri nato perché la vita vera continuava proprio da lì. Che pensieri filosofici. «Prendi tu il pallone J?» chiese Blair mentre ritirava il telo da mare nella borsa. Eravamo uscite dalla piscina già da qualche minuto perché ormai era tempo di tornare in camera e prepararsi per la cena. «Va bene» annuii distrattamente. Presi il pallone da Beach Volley, mi infilai le infradito ai piedi e controllai di non aver scordato nulla sulla sdraio prima di girare i tacchi e dirigermi in camera per prepararmi per la cena. E soprattutto per l'uscita con Nathan. Mi guardai attorno sperando di vederlo al bar o andare a prepararsi in camera, ma niente, in piscina tutto scorreva come sempre: bambini, adulti, animatrice e lucertole sulle sdraio ad abbronzarsi. Presto sarei dovuta andare in spiaggia insieme alla mia migliore amica perché venivo al mare e trascorrevo metà della vacanza in piscina, tutto regolare. Questo perché ero stata abituata sin da bambina a fare il bagno in piscina e meno nel mare, ero quel genere di ragazza che preferiva leggere sotto l'ombrellone in spiaggia e non tuffarmi nell'acqua salata, ma in piscina cambiava tutto, sguazzavo come un pesciolino. 

Blair era entrata per prima in doccia, quindi attesi sistemando la camera che in pochi giorni era diventata disordinata, non osavo pensare i commenti delle donne delle pulizie che si limitavano a spazzare, fare i letti e sistemare il bagno. Poco dopo mi stufai, arrendendomi all'idea che non sarebbe mai stata in ordine, e cercai il computer per guardare le repliche di Gossip Girl. Blair uscì dal bagno una quindicina di minuti dopo e guardai l'ora sul telefono: le sei e un quarto. Quest'oggi eravamo in anticipo secondo la tabella di marcia, solitamente tornavamo più tardi in stanza per prepararci, correndo come maratonete, invece questa volta il tempo a disposizione era maggiore per prepararsi con calma. Entrai subito in doccia per eliminare il cloro dal mio corpo e dai capelli, la sensazione dell'acqua fresca sul mio corpo dopo il calore del sole era qualcosa di fantastico. Non ricordai per quanto rimasi sotto al getto fresco a bearmi di quella sensazione, utilizzando il bagnoschiuma alla vaniglia. Solitamente mi lavavo in poco tempo, ma oggi pareva non volessi più uscire dalla doccia. Purtroppo dovetti farlo e avvolsi un asciugamano attorno al corpo legandolo in modo che non scappasse. In camera la mia amica era distesa sul letto che guardava il telefono mentre io dovevo cercavo qualcosa di carino da indossare per la serata. Tutto girava intorno all'uscita con Nathan. Analizzai attentamente i vestiti che avevo nell'armadio scegliendo, alla fine, una gonna nera a vita alta e un crop top bianco senza spalline. Aggiunsi sopra una giacchetta di jeans in caso facesse fresco e tornai subito in bagno per asciugarmi i capelli dalle punte rosse. Li piastrai rendendoli perfettamente lisci e poi aiutai Blair a piastrare i suoi. Ebbi la pazza idea di truccarmi, utilizzando quei pochi prodotti che possedevo perché non mi truccavo così spesso, ero negata in questo ambito. Solo grazie a Blair e ai suoi consigli ero riuscita a scoprire qualcosa in più su quel mondo. Il linguaggio del make-up per me era cinese.

Summer love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora