First Day

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Capitolo 1.

Il mio sguardo passò dal panorama del finestrino al navigatore, il tutto per capire quanto mancasse per giungere a destinazione. Lessi il tempo mancante ed il mio cuore batté più forte per l'emozione, eravamo quasi arrivate. Dentro di me percepivo una forte energia, la voglia di vivere e di divertirsi con gli amici, l'emozione di chi era in viaggio per le vacanze estive e attendeva solo il momento di buttarsi a capofitto. Finalmente, dopo un lungo anno scolastico, eravamo partite per la vacanza, la famosissima e tanto attesa.

Tornai a concentrarmi sul finestrino, osservando il susseguirsi dei campi agricoli attraversati da una rete fitta di canali, caratterizzanti della zona, e canticchiando le canzoni che venivano trasmesse alla radio. La mia migliore amica Blair, con gli occhiali da vista inforcati sul viso, era concentrata a guidare lungo una strada completamente nuova per noi.
La storia della nostra amicizia era particolare perché tutto era nato dalle nostre madri, le quali erano amiche da molto tempo: si erano conosciute durante il corso pre-parto, scoprendo diversi interessi in comune, e iniziando a frequentarsi spesso. Era già praticamente scritto che io e Blair saremmo diventate migliori amiche. Proprio per questo dettaglio era stato più semplice convincere i nostri genitori a partire, un po' meno, però, nella scelta del mezzo. Il viaggio era lungo e la maggior parte del tragitto era in autostrada, la loro preoccupazione era rivolta soprattutto agli altri guidatori. Per fortuna il tratto di autostrada era terminato da un bel po' di tempo, ci eravamo alternate alla guida ed ora eravamo quasi giunte a destinazione.

Dentro di me vi erano una miriade di aspettative: speravo in una vacanza perfetta, nonostante sapessi che la perfezione non esisteva, per poter dimenticare alcune persone della mia abitudinaria cittadina.
Mia madre mi aveva raccontato che in questa città, da giovani, erano venuti spesso i miei nonni in vacanza e mi avevano consigliato vari hotel da poter scegliere. Io e la mia migliore amica avevamo trascorso una settimana intera a cercare di organizzarci per questa vacanza: scegliendo l'hotel perfetto, organizzando il viaggio, stilando una lista delle cose portare. Ed ora finalmente eravamo qui.

Il semaforo divenne verde, lei continuò premendo sull'acceleratore e prendendo una strada che scorreva accanto ad un canale. In lontananza si potevano scorgere alcuni palazzi e diverse casette immerse tra i pini marittimi, i quali per ora non ci consentivano di posare lo sguardo sul mare. Imboccò un'altra strada dopo aver svoltato ad una rotonda e io alzai il volume riconoscendo la canzone Firestone alla radio «La nostra canzone preferita, B» esclamai con un sorriso. Cominciammo a canticchiare spensierate, mentre la città si avvicinava sempre di più a noi. Avevamo sopportato ben due ore di traffico intenso rispetto alle ore totali di viaggio, la madre di Blair infatti, come se fosse stata una veggente, ci aveva consigliato di partire presto. Se fossimo partite tardi forse avremmo dovuto sopportare di peggio.

Ci trovammo, poco dopo, lungo la strada principale della città e il navigatore, che stranamente aveva funzionato bene per tutto il viaggio, ci aveva indicato che tra poco saremmo giunte a destinazione. Durante questo tratto di strada avevo potuto notare gli innumerevoli camping e hotel che seguivano il litorale, anche se, in realtà, avevo sentito che la città era ancora più grande di quanto pensassi. Intravidi l'insegna del nostro hotel e la indicai a Blair, che si fermò e attese di poter girare. Il parcheggio di questo hotel appariva a primo impatto abbastanza piccolo, infatti molti veicoli erano già parcheggiati negli stalli restringendo visivamente lo spazio; mentre altri due o tre erano posteggiati davanti all'ingresso. Blair lasciò la sua macchina posteggiata in coda, dietro alle due vicino all'ingresso, e spense il motore.
«Inizia la nostra vacanza...» sussurrò la mia migliore amica, un misto di felicità ed eccitazione. Mi sentivo come lei in questo momento. Per me le vacanze estive erano sacre e preferivo recarmi in una località di mare, in cui tutto mi emozionava, anche la cosa più ridicola. Io ero fatta così, mi facevo trasportare dall'atmosfera dei luoghi che visitavo. Urlettò insieme a me e si alzò gli occhiali da sole mettendoli a mo' di cerchietto.

Summer love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora