Capitolo 24

1.1K 92 32
                                    

Rimase con lo sguardo fisso sul quel banco vuoto, proprio come faceva da due settimane. Non sentiva nemmeno la voce mascolina della Jenks e, ormai, la donna si era rassegnata all'evidenza e aveva persino smesso di richiamare la sua attenzione, continuando a spiegare la lezione come se non si fosse proprio accorta del suo sguardo perso. Anche se lo avesse richiamato, comunque, probabilmente Luke non l'avrebbe sentita. Non si rendeva neanche conto del suono della campanella, alla fine di ogni lezione, e riusciva ad alzarsi da quella sedia solo quando veniva scosso ripetutamente da qualche suo compagno di corso. Alla fine dell'ora di biologia era Katy Vane, una ragazza seduta dietro di lui, a incitarlo ad abbandonare l'aula.

Anche quel giorno, infatti, al suono della campanella Luke rimase seduto a guardare il banco vuoto di Jacqueline e Katy gli appoggiò una mano sulla spalla, per poi scuoterlo delicatamente. «È finita la lezione,» gli disse, quando Luke alzò lo sguardo verso di lei. Il ragazzo annuì semplicemente, per poi afferrare il suo zaino dal pavimento e alzarsi. Si diresse con lentezza verso il corridoio, ma la voce di Katy Vane giunse di nuovo alle sue orecchie, facendolo fermare. «Volevo... volevo chiederti una cosa,» balbettò poi e Luke annuì semplicemente, spingendola a continuare. «Ti andrebbe di... uscire con me uno di questi giorni?»

Luke sussultò, non aspettandosi certamente una richiesta simile. «No, scusami,» rispose semplicemente. Katy era una ragazza abbastanza carina, con i capelli e gli occhi color cioccolato e i lineamenti molto delicati, ma Luke aveva ancora in mente la ragazza che gli aveva mentito per tutti quei mesi. In realtà lui non aveva semplicemente in mente Jacqueline, lui la amava e non poteva fare altrimenti. Perciò che senso avrebbe avuto uscire con qualcun'altra? Non era il tipo di ragazzo che sarebbe uscito con una ragazza solo per dimenticarne un'altra, quindi era totalmente da escludere.

«È per quella ragazza, vero? Per Daisy?» chiese. «Be', non devi preoccuparti per lei: mi hanno detto che domani torna in Inghilterra,» continuò poi, senza aspettare la risposta del ragazzo.

Luke fece di tutto per non spalancare gli occhi e la bocca, ma non era davvero sicuro di esserci riuscito. Jacqueline se ne sarebbe andata? In realtà aveva avuto una strana sensazione in quei giorni, dato che da ormai due settimane nessuno aveva avuto più sue notizie, ma non credeva che avrebbe addirittura lasciato Sydney.

«Quindi possiamo-» Katy provò a continuare il suo discorso, ma Luke uscì in fretta dall'aula, senza stare ad ascoltarla, e si diresse direttamente verso l'uscita della scuola, decidendo di saltare l'ora di ginnastica. Iniziò a camminare verso la casa di Jacqueline ma ad ogni passo si rese conto di quanto fosse sempre più vicino il momento della sua partenza, così si mise persino a correre. Solo a metà strada si rese conto di cosa stava effettivamente facendo e si fermò. Cosa avrebbe dovuto dirle, in effetti? Si sentiva così stupido ad aver anche solo pensato di poter fare qualcosa e, alla fine, forse a Jacqueline non sarebbe nemmeno importata qualsiasi cosa lui avesse poi scelto di dirle: gli aveva mentito per sei mesi, quindi evidentemente Luke non era importante per lei, o almeno non quanto lei lo era per lui.

Così ritornò sui suoi passi e nel giro di pochi minuti si ritrovò di fronte a casa sua. Sospirò ed entrò in fretta.

«Luke, cosa ci fai già a casa?» chiese una voce che il ragazzo riconobbe subito. Sussultò vedendo spuntare sua madre dalla cucina e lei rise. «Volevo farti una sorpresa. Sono arrivata questa mattina,» spiegò e Luke non ci pensò due volte ad abbracciarla. Avrebbe voluto chiederle cosa fosse successo a Vancouver, se per caso lei e suo padre avessero risolto tutto, ma lei lo precedette, continuando a parlare. «C'era questa nella cassetta delle lettere,» disse, mostrandogli una busta di carta di medie dimensioni. «Penso sia per te,» concluse, porgendogliela e mostrandogli il suo nome, scritto con grafia abbastanza imprecisa sulla parte posteriore della busta.

Daisy || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now