Chapter XIV

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"Quella notte non abbiamo fatto l'amore,

abbiamo solo parlato"



Mi allontano da lei quanto basta per poggiare la fronte sulla sua, riesco a sentire i battiti del suo cuore esplodere nella gabbia toracica, il pensiero che sia io a fargli quest'effetto mi fa stringere lo stomaco, chiedo accesso alle sue labbra ancora una volta e senza difficoltà la stringo al mio corpo.

Fuori è buio e mentre gli altri dopo il concerto sono andati in giro per qualche locale, noi ci siamo rintanati nella mia stanza d'albergo, non avevo voglia di fare altro che non prevedesse le mie labbra sulle sue. Le infilo la mano sotto la maglietta e il fatto che ci sia sopra la stamp di una frase che ho scritto io mi porta a desiderarla ancora di più, le sfioro delicatamente i fianchi e avrei voglia di approfondire il contatto ma non posso spingermi oltre, non voglio che lei faccia l'amore con me adesso, quando è ancora troppo innamorata del mio personaggio,voglio essere all'altezza delle sue aspettative anche facendole conoscere i miei difetti e le mie paure.

Nascondo il viso nel suo collo e restiamo in silenzio a coccolarci per qualche minuto.

– Che ne dici se mi parli un po' di te? – le chiedo.

– Mh, cosa vuoi sapere? – mi dice timorosa.

Mi scosto un po' in modo da riuscire a guardarla negli occhi e – Vediamo – dico – So che sei timida, che ami i fiori, le cartoline e scrivere, che altro devo sapere? – per completare la mia cotta?  L'ultima parte me la tengo per me e aspetto che mi risponda.

La guardo fermarsi a pensare e sorride spontaneamente, mi è sempre piaciuta la parte del corteggiamento in una storia, ci si conosce in un modo semplice e naturale, senza inibizioni. Nonostante la paura di non piacere nei primi appuntamenti si cerca di far uscire fuori quella parte di se stessi che spesso recludiamo in un angolino.

– Mi piacciono anche i panda e le farfalle – dice giocosa e io scoppio a ridere perché tra tutto quello che poteva dire per fare colpo su di me ha scelto qualcosa di semplice e da bambina. Lo apprezzo ancora di più perché vuole farmi vedere com'è realmente, mettere le carte sul tavolo e non nascondersi dietro qualcuno che non è, così – Sei bellissima – dico.

Mi accorgo di aver dato voce ai miei pensieri solo quando la vedo arrossire.

– Liam stai provando ad uccidermi? –dice.

Rido e nego con la testa, le prendo il mento tra le mani e faccio in modo che i suoi occhi incontrino i miei.

– E' quello che penso, sei bella e secondo me nel corso della tua vita te l'hanno detto troppe poche volte –.

E anche se non la conosco ancora bene posso leggerlo nei suoi occhi di aver ragione, ha quell'imbarazzo e quell'incredulità di chi non è abituato a ricevere complimenti.

– Liam – si stringe più vicina al mio corpo e la vedo respirare a pieni polmoni.

Le accarezzo i capelli e – Che fai? –le chiedo sorridendo.

Lei scuote la testa – Niente – dice furba e io la guardo sospettoso.

– Non ti credo, che stavi facendo? – chiedo ancora e lei arrossisce prima di nascondere il viso ancora di più. Sento uno strano brivido percorrermi quando le sue dita sfiorano i peli sul mio petto, ci gioca quasi ipnotizzata e mi beo di quel contatto, un verso indefinito esce dalle mie labbra e questo sembra riscuoterla.

– Scusa – dice allontanando il braccio ma riesco a bloccarlo a metà strada.

– Continua – le dico guardandola negli occhi e riavvicinando la sua mano. Chiudo gli occhi e lascio che mi accarezzi. Mi bacia delicatamente e sento il cuore perdere un battito, le stringo i fianchi e lei alza la testa a cercare la mia bocca. L'accontento subito e le mordo il labbro, ride e torna a baciarmi e mio Dio, lo fa maledettamente bene.

The most beautiful flower | Liam PayneWhere stories live. Discover now