Una fine senza scampo

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Flashback

"Mamma me la leggi questa?" una voce dolce e minuta ricoprì il silenzio che la sera aveva creato in quella stanza ombrosa, intrisa di speranze infantili, e favole di mezzanotte.

"Questa? Va bene, ma è l'ultima..." il sorriso che fin ora si era tenuto serio e intransigente, non aveva fatto tardi a sbocciare, come una rosa selvatica.

"Affogavo i miei dispiaceri nel sogno , ma i miei dispiaceri, impararono a nuotare , circondandomi, calandomi addosso , traboccando dall'orlo , in onde di rimpianto, onde di gioia . Mi protesi verso chi tentai di distruggere; tu, tu dicesti che avresti aspettato sino alla fine del mondo."

"Mamma come sarà la fine del mondo?" la vocina flebile sussurrò questa domanda, che sembrava galleggiare nell'aria. La dolcezza si fondeva all'acutezza di quel responso.

"Beh...Renesmee...la fine del mondo sarà quando..." l'aspra voce della madre era più che indecisa, su che dire.

"Secondo me la fine del mondo sarà, quando ogni persona sulla terra avrà davvero realizzato ogni suo desiderio, e avrà provato qualunque cosa si possa provare. Ti immagini mamma? Vivere per altri 1000 anni facendo sempre le stesse identiche cose? Che noia!" apostrofò la piccola. Ora il sorriso della sua mamma si era fatto molto più largo e pieno di gioia.

"Hai proprio ragione amore mio...Spero che tu faccia tutte le cose che desideri..." il sussurrò si concluse, con il rumore sordo della porta in legno d'acro che si chiuse con agiatezza. Il flebile sospiro della bimba che dormiva sarebbe rimasto per sempre...

Fine Flashback

RENESMEE'S P.O.V

Avanzai lungo la parte più alta della piccola collinetta della valle, in cui si stava svolgendo senza alcun intoppo la cruda battaglia.

La mia faccia si deformò, come una normale trasformazione da lupo mannaro. Scott mi aveva insegnato a non sobbalzare ogni volta che vedevo le mie, fragili mani imbruttirsi per via di quelle rudimentali unghie affilate.

Un ruggito gutturale, che proveniva dal mio petto fece si che tutti si voltarono verso di me, con sguardi tra lo stupito e il confuso. C'era chi invece non si era affatto voltato come Derek che non badava ad ogni singolo particolare che accadeva.

Da lì incominciò la mia prima vera battaglia. I leccapiedi erano mostruosamente veloci, ma peccavano di intelligenza. 

La battaglia contro di loro era tremendamente facile, anche se i più giovani arrancavano indietro leggermente in difficoltà, ero certa che avessero però contribuito abbastanza.

-Non deve andare così! Non deve andare così!- gridava Gerard.

-Come mai la mia magia di possessione non funziona!- non gli importava più di come i suoi, si stessero ammazzando da soli, a lui importava solo il potere, ma non aveva esitato a urlare al mondo il suo sporco piano malvagio. 


SCOTT'S P.O.V

Era incredibile come facesse, una donna incinta a sbaragliare quel gran numero di succhia-sangue in una volta sola. Ancora prima di arrivare solo a sfiorarla erano dall'altra parte della vallata. Anche io faticavo a starle dietro, così come Derek e Jacob.

I suoi capelli rossi come il fuoco, sembravano brillare, attorno ai lampi bianchi che continuavano a scendere dal cielo, la neve.

Mi voltai indietro. Lo sceriffo Stilinski e Parrish sparavano cannonate su chiunque si avvicinasse troppo ai feriti, che si erano ammucchiati in gran quantità. Non c'era da preoccuparsi però, visto che non erano sfiniti per le ferite gravi.

The Twilight Saga:                The TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora