La famiglia è la famiglia, ma io sono fuori posto...

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-Vieni...- mi disse assente Alice. Non credevo ai miei occhi, speravo che non fosse successo niente a papà, non respirava, e Jake continuava a farmi stare calma, accarezzandomi i capelli.


-Stai tranquilla andrà tutto bene...- mi sorrise. Anche nella sua semplicità riusciva a farmi vedere tutto in un'altro modo. Meno buio e meno grigio.


-Grazie Jake...- affondai la faccia sul suo collo, e lui ebbe un sussulto, come se ne fosse stato sorpreso.


-Vieni Renesmee...- la mamma si trovava sulla soglia della porta, era piuttosto incavolata, tratteneva a freno il gorgoglio che tentava di uscire dal suo petto.


-Hai rovinato tutto Jacob! Non stai stare al tuo posto! Lei è la mia bambina...- avanzò verso di lui come una calamita. Oggi Jacob avrebbe dovuto affrontare tutta la famiglia Cullen?


-Sapevi che prima o poi doveva succedere! Non puoi tenermi lontano da lei, sai che siamo destinati ad amarci!- disse, ma le parole furono strozzate da un calcio volante della mamma....

Non ne potevo più, dovevano finirla di mettermi tutti i bastoni tra le ruote. Qualunque cosa fossero dovevano lasciare lo spazio che mi meritavo, mi sentivo soffocata...


-Mamma finiscila!!- niente. Come se avessi urlato parole al vento, come se non fossi presente. Mi sentivo fuori posto...


-Mamma ho detto di finirla!! Basta! Questa è la MIA VITA! Lui è il MIO RAGAZZO!- si fermò, però aveva le sopracciglia distorte, come se stesse per farmi l'ennesima predica domenicale.


-Ma senti come parli?!- mi gridò. Lanciò Jacob contro un'albero, e ci impiegò una forza incredibile. Sapevo che se al posto di mia madre ci fosse stato qualcun altro non si sarebbe mai risparmiato... Tutto il dolore che gli stavo arrecando lo tratteneva solo per me...


-Ma senti come parli TU! Mamma, non so chi o che cosa tu sia ma stai sbagliando, ti vedi? Stai impedendo a me di vivere la mia vita; di fare sbagli; di piangere tutte le mie lacrime per una cosa andata storta; di ridere a crepapelle per una cosa che non fa minimamente ridere; di farmi male, ma male veramente, quasi a bruciarmi col mio stesso fuoco... DI AMARE...- mi presi una pausa per me, e mentre pronunciai le ultime due parole guardai Jake, che ansimava col fiato corto, per tutte le botte che gli avevano inferto.


-... Vedi anche io vorrei avere una famiglia, un figlio, un uomo da amare. Magari con qualche litigio in più . Beh, sai questo è il mio desiderio, voglio provare tutto ciò che hai provato tu, e se non posso farlo questa non è vita, e TU NON SEI MIA MADRE...- pronunciai tutto questo discorso con tono aspro e amaro, due cose contrastanti ma in simbiosi l'una con l'altra. Aspro perchè nonostante tutto continuava a strattonare Jake. Amaro perchè avevo creduto per un secondo, uno stupidissimo dannato secondo, che grazie a quelle parole, avrei potuto ancora abbracciare la mia dolce, dolcissima mamma. E tornare di nuovo a essere ridicolizzata davanti a tutti, con i pomposi vestiti della zia Alice; gli abbracci consolatori dello zio Jasper; le battaglie con la pasta dello zio Emmett, che straordinariamente poteva stare un intero giorno senza mangiare...

Le litigate senza motivo col papà; le chiacchierate nonchalance con la zia Rose; e le ridicole ma tenere e dolci effusioni con Jacob...

IO LO DESIDERAVO, MA NON AVREI ACCETTATO DI PERDERE QUALCUNO PER STARE CON QUALCUN'ALTRO E SE DOVEVO PROPRIO SCEGLIERE , LEI SAPEVA CHE AVREI FATTO...

The Twilight Saga:                The TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora