Risorto dalle ceneri...

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I miei occhi si aprirono. Tutto bianco, le macchie degli alberi portavano lo sguardo verso il cielo, grigio, senza alcuna sfumatura di colore. Quel cielo era proprio come me.

In quel momento, mi vennero in mente i ricordi del pomeriggio precedente.

Il mio corpo nudo era ricoperto da ghiaccio e cenere, la mia faccia era tirata e calma, non avevo sonno, ne sentivo dolore.


Ad un tratto un grosso impeto di rabbia mi travolse, come avevo fatto a sopravvivere? Non ero umano? Cosa mi era capitato? E Scott? Dove era Scott?


Ma più di tutto mi chiedevo se ero riuscito nel mio compito, e se Leah era ancora viva.


Iniziai a correre. Non ero veloce come un lupo mannaro, e nemmeno come un vampiro, ma la mia velocità era aumentata, me lo sentivo. I miei occhi non erano più disattenti e carpivano ogni immagine da ogni angolo della foresta in cui mi stavo addentrando.

Non riuscivo ancora a capire come avessi fatto a sopravvivere all'incendio, ne di come avessi queste nuove capacità, soltanto mi chiedo perché a me? Che questo sia un miracolo? Devo fare ancora molte cose prima di dire addio a tutto ciò che amo.... ed avevo la sensazione che non avrei dovuto dirlo ancora per molto tempo.


I miei polmoni arrugginiti, bramavano avidamente l'aria, che serviva da depuratore, per tutta la cenere che mi aveva per ore ricoperto. La rabbia e l'amore erano gli unici due sentimenti che mi trascinavano i quella corsa senza tempo, in quella ricerca continua della mia casa, di un mio posto dove stare, e sapevo che quel posto era di fianco a lei. Lei che era tutto, ed allo stesso tempo niente; lei che cercava di nascondersi, ma questo serviva solo a metterla più in mostra; lei che mi faceva pompare il sangue nelle vene, e che mi influiva calore al solo gesto di sfiorarla. I suoi capelli mi facevano venire in mente un morbido cuscino, in cui poggiare la testa nei momenti di sconforto, e le sue labbra una musica dolce che ti ravviva l'anima, e anche se cerchi di spegnerla si riaccenderà sempre, con più audacia ed insistenza, come la luce della luna.


-Mi sbagliavo Scott, non è la nostra ultima corsa, era la mia...- sussurrai con la lingua tra i denti. Il sapore fetido dell'aria rarefatta, il sudore che sborsavo alla corsa, e il dolore che provavo agli occhi che mi bruciavano. Tutto ciò che facevo era correre, non sapevo dove, non sapevo perchè ma dovevo correre da lei, da Leah, e da lui, da Scott. Volevo fagli sapere che non ero morto che c'ero ancora, non dovevano piangere, ne dovevano disperarsi, perchè io c'ero, c'ero ancora. Non mi avrebbero cancellato dalle loro vite così.


-Sto arrivando...- le ultime parole che avrei pronunciato prima di vederli di nuovo.


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LEAH'S P.O.V


I Cullen si erano offerti di ospitare, Scott ed il suo branco fino a quando non avessero dovuto combattere. Nel frattempo Renesmee ed io eravamo segregate in camera sua. Sedute sul suo comodo letto, foderato da un lenzuolo in seta viola. Le lacrime si erano asciugate, ma la mia anima piangeva ancora. Lui era la mia unica ragione di vita, come avrei fatto senza di lui?


Lui... che non era solo il mio Imprinting; ma anche la persona che mi aveva rubato il famoso bacio col sapore di nocciolina; che si era messo a ridere assaporandolo, e che non mi aveva mai fatto piangere fino ad ora. Lui che si chiamava Stiles, lo Stiles delle meraviglie, il piccolo principe, il grande eroe del mio cuore spezzato, quello che mi avrebbe salvato anche in preda ad un attacco epilettico, e che poi ci avrebbe riso su....

The Twilight Saga:                The TimeTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang