Jimin💛

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POV JIMIN:


“bhe..per come si veste, doveva a forza essere una puttana”;

“guarda quei pantaloncini, non si mette vergogna ad uscire così? E poi si lamentano se tocchiamo ciò che ci sbattono volontariamente in faccia”;

“però fossi in Jeon, non gli darei l’autorizzazione a conciarsi in quel modo”;

“che dite, il culo lo darà anche a me?”.

Preconcetti.

Scriteriati Preconcetti.

Scriteriati Preconcetti pronunciati e pensati da altrettanti esseri inetti.

Da che ne ho memoria, sono sempre stato il protagonista e destinatario di queste “dicerie”, a causa della mia personalità eccentrica e del mio stile fuori dalle righe. Senza contare, inoltre, che io sono un omega. Mi è capitato spesso di incontrare o semplicemente di intravedere alpha abbigliati in maniera totalmente in contrasto al contesto o mansione e mai, sono stati additati come poco di buono, come poco professionali o addirittura come complici del loro triste ed ingiusto avvenire. I cosiddetti falsi perbenisti e pudici che  nascondono  una mente patriarcale; non attendono un minimo ad additarci come colpevoli del nostro deplorevole destino, poiché se qualcuno ha deciso di violentarci e violarci del nostro libero arbitrio e libertà decisionale; è perché NOI gli abbiamo dato agio di farlo e tutto questo solo perché abbiamo deciso di indossare un pantaloncino più corto o una camicetta più aderente.
Perché gli alpha sono liberi di comportarsi come meglio credono senza la paura di giudizi ma addirittura osannati e venerati come temerari; mentre noi omega dovremmo rimanere in un angolo in silenzio, zitti ed immobili?

Ci costringono alla sudditanza.

Ci vogliono ossequiosi.

Ci vogliono come bambole da utilizzare e manipolare a loro piacimento ma io NON CI STO.

IO VOGLIO PARLARE.

IO VOGLIO URLARE.


VOGLIO RIDERE SGUAIATAMENTE E SBRAITARE CONTRO CHIUNQUE SI ATREGGI AD UOMO VISSUTO MA CHE IN REALTÀ SI RIVELA ESSERE UN MISERO BIGOTTO.

VOGLIO VESTIRE COLORATO E TRUCCARMI IN MANIERA SCHIFOSAMENTE ESAGERATA.

VOGLIO SCULETTARE, VOGLIO SENTIRMI LIBERO DA OGNI IGNOBILE COSTRIZIONE SOCIALE.
VOGLIO VIVERE.

È IL MIO FOTTUTO MOTTO.

Nato in un posto buio, privo di finestre e luce. La mia vita era ed è stata monocromatica, sinonimo di prigionia.

Non voglio più essere prigioniero di catene, nemmeno di quelle invisibili.

Urlo a tutti, quanto l’abito non fa il monaco e che se io, decido, di indossare come pantalone un paio di mutande, nessuno e dico NESSUNO, deve permettersi di puntarmi un cazzo di dito contro o sentirsi in diritto di dovermi anche solo toccare.
Vi prego, non lasciatevi guidare da superflui ed infondati pregiudizi: mostratevi al mondo per quel che siete, siate fieri di mostrare la vostra reale personalità, perché la bellezza si cela proprio dietro la particolarità di ognuno di noi.

Proprio a tal motivo, dopo aver stretto in due pugni le mie mani ed aver percepito gli occhi preoccupati del mio alpha, scansionare la mia figura, rilascio un profondo respiro, mi porto una ciocca ricaduta disordinata, dietro l’orecchio, mi inumidisco le labbra sotto lo sguardo affamato e sorpreso dei presenti e annuncio:<intanto qui, la puttana di cui state tanto parlando, ve la fareste ad ogni costo, anche vendendo la vostra famiglia> e così dicendo mi volto a testa alta e mi accingo ad uscire da quel luogo pieno di sguardi increduli e basiti. Mentre cammino, la presa forte intorno al mio polso mi fa desistere e voltare di scatto, trovando così due occhi intensi neri come la pece, fissarmi allarmati:<Jimin metterò a tacere tutte queste voci>
Mi divincolo dalla sua presa, riuscendo fortunatamente a liberarmi:<non ho bisogno di te>

Non so perché ma queste parole hanno fatto male a lui quanto a me.
Prima di sentire il mio dolore ho percepito il suo. Il suo respiro ha rallentato per poi riprendere a velocizzarsi sempre più, il suo colorito è diventato pallido, le sue mani hanno subito un tremolio più che evidente e i suoi occhi sono diventati improvvisamente rossi:<cosa stai dicendo?>ringhia a denti stretti.
Sbuffo:<proprio quello che ho detto. Continua a fare il tuo lavoro e stà lontano dalla puttana con cui te la stai facendo attualmente, no?>
Si irrigidisce e riesco a percepire il suo malumore accrescere sempre più, quindi si volta di scatto, dandomi le spalle ed io, seppur deluso mi incammino ma la sua voce dal tono freddo, dominante, mi impone di bloccare i miei passi e girarmi lentamente verso la figura che, imponente, si erige su tutti i presenti:<credo abbiate visto e detto abbastanza. Su questo schermo non c’è niente che a voi possa interessare per portare avanti il vostro lavoro e fare il vostro dovere. Inoltre, non voglio sentire un’altra parola in più riguardo al mio omega perché sì, Jimin è la mia anima gemella e se solo per sbaglio sento di nuovo idiozie sul suo conto, vi ritroverete sul lastrico. Ricordatevi, voi siete sostituibili, sempre. Adesso andate subito a lavoro o comincio a fare piazza pulita già da ora, intesi?!>e proprio come se avesse utilizzato la voce da alpha, tutti coloro che fino ad ora ci puntavano un dito contro, adesso corrono ai ripari con il capo chino e la fottuta coda tra le gambe. Il suo sguardo si incatena al mio e senza alcun cenno o saluto, mi volta le spalle e ritorna al suo ufficio.

Me la sono cercata.

Mi definisco così sicuro di me e delle mie capacità ma appena qualcosa o qualcuno fa riferimento al mio passato, divento la persona meno sicura su questo mondo. Comincio a reputare tutti coloro che mi circondano come nemici ma soprattutto io, comincio a definirmi così infimo, così sudicio da dover proteggere dal contagio, chiunque mi stia accanto. Jungkook ad esempio, come si sarà sentito nel venire denigrato davanti i suoi dipendenti? Come può sentirsi dopo essere venuto a conoscenza di chi sono io realmente?
Mi abbandonerà ne sono certo, finiremo entrambi per soffrire così tanto la lontananza l’uno dall’altro da morirne ed io non sarò meritevole di una rivalsa.

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