Jimin 💞

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POV JIMIN.

SEOUL.

Settembre 2024.

Nonostante si appresta ad arrivare la stagione dei nuovi inizi, delle nuove promesse, delle prime serate fresche e delle prime giacche di pelle; mi sembra, invece, di ritrovarmi a camminare tra i percorsi deserti e aridi del Sahara

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Nonostante si appresta ad arrivare la stagione dei nuovi inizi, delle nuove promesse, delle prime serate fresche e delle prime giacche di pelle; mi sembra, invece, di ritrovarmi a camminare tra i percorsi deserti e aridi del Sahara. L’orologio segna le cinque del mattino ma guardandomi in giro sembra pieno giorno in cui la quotidianità e la routine ti investono , costringendoti ad affannarti per sperare di arrivare quantomeno illeso a fine giornata. Inoltre fa ancora tremendamente caldo. La mia fronte è imperlata di sudore e riesco a sentire alcune gocce scendermi dal mento per scivolare lentamente sul pomo d’Adamo, poco accentuato, e terminare la loro corsa sulle mie clavicole sporgenti.
Potrei dare la colpa, del mio sudore eccessivo, al mio abbigliamento ma prima di indossare ogni capo che sia per andare a correre, per andare a lavoro o semplicemente per scendere giù la spazzatura, vaglio ogni possibile opzione ed è proprio a tal motivo che ho deciso di indossare un semplice leggins nero con dei pantaloncini fucsia fluo, una canotta che aderisce perfettamente al mio fisico asciutto e allenato e una bandana nera con brillantini del medesimo colore per trattenere i miei capelli rosa che, indisciplinati, cercano di ricadermi sulla fronte già abbastanza provata dalla corsa e dalle temperature elevate. Il cellulare comincia a squillare nei miei pantaloni ma io semplicemente lo ignoro. Sbuffo infastidito, non so nemmeno io da cosa, riprendendo la mia corsa e sorridendo in maniera provocante a tutti i passanti che, inevitabilmente, buttano l’occhio sulla mia figura a dir poco attraente, nonostante io indossi semplicemente una tenuta ginnica e persino logora a tratti. Voglio essere sincero, non sono ipocrita ed è per questo che posso vantarmi di me stesso. Mi amo, mi piaccio, mi venero. Il mio corpo, essendo un omega, ha delle forme voluttuose ma ben allenate e toniche grazie al duro allenamento a cui vengo e a cui sono stato sottoposto per il mio lavoro. Ho uno viso dalle caratteristiche androgine, ovvero sono un uomo ma posso tranquillamente essere affascinante e desiderato, senza risultare ridicolo, anche mettendo una parrucca per somigliare ad una donna.
Ragazzi, dovreste vedermi.

Capelli orgogliosamente tinti di rosa, emblema di eccentricità in netta contrapposizione sempre al mio mestiere; occhi allungati dal tratto felino e resi seducenti dall’applicazione di sfumature di ombretti e matita nera; naso piccolo e ben proporzionato al mio viso, guance piene e labbra carnose. So cosa state pensando, furbetti.
No, non sono rifatte.

No, non ho fatto il filler o cagate varie.

Le mie labbra sono favolosamente naturali, sicuramente molto più di voi pettegoli invidiosi.
Perso tra i miei pensieri mi accorgo troppo tardi che un omaccione, invece di guardare la strada davanti a sé e di conseguenza, di vedere dove mette i piedi, è concentrato a borbottare qualcosa contro lo schermo del telefono, mi viene a finire addosso, facendomi cadere rovinosamente a terra e con me, il suo cellulare da quattro soldi. Io con il sedere dolorante e non a causa di una buona scopata ma a causa di un idiota senza cervello, urlo:<ma vede dove va o no?! >
L’uomo in questione alza finalmente il suo sguardo per posarlo su di me e soppesarlo qualche secondo di troppo sul mio corpo:<io devo guardare dove vado? Ma ti sei visto, omega di merda? >
Mi mordo un labbro e sorrido internamente, rimanendo seduto a terra ma portando le braccia dietro la schiena per sorreggermi:<mh, ancora non ho capito quanto il mio essere omega, incida sul tuo essere stronzo e anche un impedito che non riesce a camminare senza andare a finire addosso alle altre persone>
L’uomo, per nulla attraente e devo dire a tratti cafone, diventa rosso in viso e scommetterei che se adesso, ci trovassimo catapultati in un cartone animato, lui starebbe cacciando fumo dalle orecchie come un treno in corsa:<non mettere a dura prova la mia pazienza nanetto o potrei tranquillamente far valere il mio stato da alpha su di te per domarti perché a chi vogliamo prendere in giro? Fate tanto i gradassi per aver raggiunto la parità di genere ma vi basta che noi usiamo la nostra voce da alpha e siete pronti a succhiarcelo come sanguisughe. Patetici>
Continuo a sorridere, nonostante la posizione assunta sull’asfalto non è per nulla comoda:<prima di poter far valere le tue grandi doti, alpha dei miei stivali, aiutami a rialzarmi da terra e poi ne riparliamo da alpha a poliziotto e vedremo chi è che non serve ad altro se non succhiarti il cazzo che scommetto essere anche molliccio e maleodorante>
Lui si irrigidisce e spalanca gli occhi:<non prendermi in giro, t-tu, un p-poliziotto? >
Alzo un sopracciglio:<perché scusami… cosa avrei io che non mi permette di diventarlo?>
Sussulta:<ma sei un ome->
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo:<e tu sei stronzo ma continuano a darti il diritto di parola. Adesso aiutami ad alzarmi da questo posto e poi ognuno per la propria strada>
Posso alzarmi tranquillamente da solo da questo sudicio posto ma adesso questa cosa l’ho presa come una sfida personale e fin quando questa inutilità non fa ciò che gli dico, io rimango con il sedere impiantato qua. Lui sbuffa, io gli lancio uno sguardo in tralice quindi lui sussulta di nuovo e senza guardarmi negli occhi, posando lo sguardo oltre la mia schiena mi porge la sua mano callosa.
Io lo guardo abbastanza interdetto, allungo la mano in sua direzione ma con una spinta mi rialzo da solo sotto lo sguardo allibito e interdetto del mio indesiderato interlocutore:<mi stai prendendo per il culo? >
Io mi tolgo la polvere e la sporcizia dal pantalone, aggiusto le pieghe della canottiera, alzo le spalle e mi incammino verso casa, non prima di salutare scherzosamente l’uomo che sembra aver appena visto un fantasma o… un omega che l’ha preso in giro dal primo momento in cui l’ha incontrato:<non voglio sprecare altro del mio tempo prezioso con lei ma si auguri di non ritrovarmi lungo la sua strada o non se la caverà con una semplice presa per il culo>
Lui rimane immobile, senza parlare e con la bocca spalancata a fissarmi mentre io riprendo a correre e svolto la strada scoppiando a ridere.
Dio, quanto mi fanno esaltare questi piccoli uomini ancora fermi nell’errata convinzione che il loro genere sia superiore al nostro, solo perché fisicamente possono essere più grandi, muscolosi e prestanti ma... loro lo sanno che gli crescono troppi peli e che un paio di muscoli in più non li rendono sicuramente migliori di noi? Sorrido scuotendo la testa incredulo e dopo quasi mezz’ora sono di ritorno a casa pronto per una doccia rigenerante, una leggera colazione e… i miei pensieri vengono interrotti dal suono del mio cellulare. Guardo lo schermo e sorrido:<mio sole, a cosa devo la tua chiamata? > sento Hobi ridere:<piccola palletta di riso tenera-> ma viene interrotto da un mio gridolino per nulla virile:<non sono una palletta di riso!>
Lui continua ridere:<si ma->
Ma io sono testardo:<e non sono nemmeno tenero!>
La sua risata è talmente sguaiata che riecheggia per tutto l’appartamento in cui sono appena entrato. Lui a questo punto interrompe i nostri scambi di battute:<bene "non palletta di riso tenera" …>
Sogghigna ed io alzo gli occhi al cielo cominciando a spogliarmi lentamente e mantenendo il cellulare tra la spalla e l’orecchio, non lo interrompo:<ti ho chiamato perché il tuo amato procuratore ti cercava, credo sia successo qualcosa di importante>
Sghignazzo:<non è il mio amato procuratore>
Lui sbuffa:<cos’hai questa mattina, ti sei svegliato con la luna storta? >
Lo ignoro e chiedo:<e poi perché ha chiamato te e non me? >
Lo sento ridere:<perché non rispondevi al cellulare, genio!> faccio mente locale e in effetti ricordo che qualche ora fa il cellulare vibrava. Tolgo anche la maglietta e comincio a regolare la temperatura dell’acqua della vasca, siccome stamattina ho proprio bisogno di un bagno rilassante:<cosa pensi sia successo?>
Lui risponde:<forse vuole il tuo culo>
Alzo un sopracciglio:<beh se lo può sognare il culo. Gli ho dato le mani, la bocca e tra poco pure il buco dell’orecchio ma il culo non glielo do! >
Perché ci siamo ritrovati a parlare di culi e sesso alle sette del mattino? Questa volta è il turno di Hobi di sghignazzare:<ti prego evitami i dettagli!>
Una volta appurato che l’acqua è a giusta temperatura vado in camera e comincio a cercare le mie immancabili mutande, butto un occhio al calendario e vedo che è martedì. Bene, oggi mi va di indossare una semplice mutanda di pizzo bianco senza troppi fronzoli.
Cosa avete da guardare? Anche noi omega maschi abbiamo il diritto di osare e a me piace così tanto che potrei diventarne il porta bandiera. Mi mordo un labbro e pensieroso chiedo al mio migliore amico:<e se fosse un omicidio? >
Lui sbuffa:<secondo te…un cazzo di procuratore perché chiama i suoi scagnozzi?>
Rispondo serio:<oltre a volere il culo?>
Sbuffa nuovamente:<ovvio, oltre a volere il culo. A volte non ti capisco, Jimin-ah! >
Ho deciso!
Oggi indosserò pantaloni skinny neri, maglioncino a collo alto rosa, giubbino di pelle fucsia poi vediamo un po’.. Cosa metto come scarpe?
Il mio sproloquio interiore viene interrotto da Hobi che richiama la mia attenzione:<Jimin sto parlando con te>
Prendo un profondo respiro:<cosa vuoi, adesso?>
Lui immediatamente risponde:<non capisco perché tu non credi nelle anime gemelle e sei certo che il tuo mate non esista ma.. perché?>
Continuo a scervellarmi sulla scelta delle scarpe e sovrappensiero, chiedo:<perché cosa?>
Hobi sta perdendo la pazienza e comincia a urlare:<potresti concentrati sulla conversazione e non pensare a quale cazzo di scarpe mettere,?! >
Sussulto e comincio a guardarmi in giro:<come fai a sapere che sto scegliendo che paia di scarpe mettere? Hai installato una telecamera in casa? >
Prende un profondo respiro e chiede:<mi ascolti un attimo? >
Esasperato mi siedo sul letto e ripongo tutte le attenzioni sul gran cagacazzi del mio migliore amico:<Hobi cosa c’è da sapere? Anche se non credo di incontrare più la mia anima gemella poiché solitamente si incontra almeno verso i 16-17 anni e io ne ho quasi 22…non voglio concedermi al primo che passa. Voglio che un minimo il mio cuore batta anche se per farlo dovrei trovare una copia di me stesso ma hey è ok.. È poi non esistono più gli alpha di una volta>
Hobi sbuffa:<ovvero?>
Sorrido malizioso:<fanno i gradassi, fingono di essere questi grandi leader ma una volta che cacci la testa dal sacco e gli metti un po’ d’orgoglio sotto i piedi, abbassano la testolina e rigano dritti. Non sanno più dominare, non sanno più->
Vengo interrotto da Hobi:<quindi vuoi qualcuno che ti sappia sottomettere? >
Annuisco anche se non può vedermi :<a letto si>
Dopo attimi di silenzio, esordisce:<ma Min è abbastanza dominante, cazzo mi mette i brividi solo se passo davanti al suo ufficio figuriamoci se dovessi fargli un pompino!>
Scoppio a ridere:<credimi che nell’intimità da me si lascia fare qualsiasi  cosa. Se gli chiedessi di darmi il culo me lo darebbe>
Hoseok spazientito:<Jimin… sei sicuro di essere un omega? >
Sorrido:<sicurissimo, sono gli alpha che si sono rincitrulliti ma adesso stacco che devo assolutamente scegliere le scarpe> chiudo la telefonata senza aspettare risposta e faccio cadere lo sguardo sulla mia scarpiera con centinaia paio di scarpe, tutte diverse tra di loro per lo stile e colore. Mi porto un dito a sfiorare le mie labbra carnose ed eccole… in tutto il loro splendore!
Stivaletti con punta di pelle a chiusura laterale con la zip, Saint Laurent.
Le guardo sognante e resomi conto di aver ultimato il mio outfit mi rilasso con un bel bagno in acqua tiepida e musica pop in sottofondo.
Una volta aver fatto anche colazione, essermi vestito, mi acconcio i capelli facendo qualche riccio casuale con il piastrino e poi passo un leggero ombretto color carne sugli occhi, una linea di eye-liner, non troppo spessa e applico del gloss color ciliegia sulle labbra già rosse di natura. Spruzzo un po’ del mio profumo Dior, cercando di non coprire l’odore che emano naturalmente. Non mi interessa celare la mia natura di omega anzi ne vado così fiero che andrei girando con un cartello in fronte e su scritto:”sono fottutamente omega ed è immaginando me che vi fate le seghe”.
Sorrido al pensiero di come reagirebbero i miei amici vedendomi girare con un cartello simile e recupero la borsa rosa con attaccati dei ciondoli di pupazzetti, mi guardo un’ultima volta al specchio, mando un bacio al mio riflesso e corro verso il parcheggio. Guardo la mia adorata porsche panamera prettamente Rosa, indosso la cintura e accendo la radio sulla mia stazione preferita, canticchiando felice qualsiasi canzone venga mandata in onda.
Arrivato a destinazione, parcheggio la mia auto, chiudo la macchina controllando continuamente di averlo fatto realmente  e con passo lento e felino, testa alta e sorriso smagliante, mi appresto ad entrare in centrale sotto gli sguardi attoniti di tutti.
C’è chi mi guarda sognante, chi lo fa con invidia, chi vorrebbe scoparmi, chi mi giudica, chi sembra non avere fiducia in un omega, c’è chi storce il naso di fronte la mia esuberanza ma poi intravedo una chioma rosso fuoco girata di spalle mentre parla a cellulare.
Sorrido e corro verso la sua figura saltandogli sulle spalle e facendogli quasi perdere l’equilibrio. Vedo il cellulare scivolare a terra e il tono di Hobi alzarsi di qualche ottava:<Park Jimin!>
Gli sussurro all’orecchio:<ricordati che sono un tuo superiore qua dentro>
Sbuffa:<un superiore si comporterebbe come un fottuto bambino al parco giochi?!>
Sghignazzo:<touché.. Allora dov’è Min? >
Alza gli occhi al cielo, recupera il celare e lo indica:<fino a qualche secondo fa ci stavo parlando>
Sorrido malizioso:<ultimamente vi sentite spesso>
Lui mi dà un leggero buffetto dietro la nuca:<certo perché tu NON GLI RISPONDI e quindi le prediche me le devo subire io al tuo posto! Ti aspetta in ufficio> e così dicendo, si finge offeso, gira i tacchi e se ne va come una primadonna offesa. Sorrido ma riacquisisco la facoltà di pensiero e cercando di tornare serio raggiungo l’ufficio del procuratore bussando due volte e dopo qualche secondo sento la voce profonda di Min Yoongi, dire:<entra!>
Faccio capolino nel suo ufficio e mi inchino velocemente dopo aver detto:<buongiorno!>
Lui alza gli occhi dai documenti che stava leggendo e pone la sua attenzione su di me, squadrandomi da testa a piedi e leccandosi successivamente le labbra. Sorrido internamente e dico:<vuole una foto? Dura di più!>
Ricevo un’occhiataccia  e mi ammonisce:<Park, le sembra il momento di scherzare? La sto chiamando da stamattina e lei ignora ogni mia chiamata>
Sbuffo cercando di non farmi vedere e poi mi avvicino, accomodandomi sua sedia di fronte la sua scrivania, senza aspettare un suo invito. Lui alza un sopracciglio ma non dice nulla, abituato al mio modo di fare:<le chiedo scusa per il mio comportamento ma sa fin tropo bene che al mattino se non seguo la mia routine non potrei cominciare la giornata>
Si aggiusta gli occhiali sul ponte del naso e con sguardo serio, risponde:<se la chiamo io deve rispondere anche se sta scopando, intesi Park?>
Apro la bocca per rispondere ma vengo interrotto dal mio superiore:<la evito di rispondermi per evitarle un altro ammonimento quindi senza giri di parole.. C’è stato un omicidio e dobbiamo andare sulla scena del crimine>
Lo guardo interdetto e sospiro:<un altro omega, vero?>
Lui si porta le mani sulle labbra e fissandomi spudoratamente, risponde:<ci crederai se ti dico che.. Si tratta di una donna alpha?>
Lo guardo sconvolto ma poi riacquisisco il controllo di cui necessito:<se me lo dice lei, ovvio che le credo>
Sbuffa e cerca di nascondere un sorriso.

Bingo.

Con un gesto della mano, si alza e mi indica di seguirlo:<chiama Jung e digli di prendere l’auto di servizio, dobbiamo sbrigarci>
Annuisco e faccio proprio come dice.
Una volta in auto con Hobi al lato di guida, Min come passeggero ed io dietro, mi lascio cullare da alcuni pensieri e sensazioni.
È strano, solitamente non avvengono omicidi di alpha se non per una regolazione di conti o per droga e malavita. Ad essere uccisi sono sempre e solo gli omega che nonostante oggi godiamoci di maggiori diritti, veniamo ancora discriminati e trattati con violenza ingiustificata. Percepisco lo sguardo su di me di Min attraverso lo specchietto retrovisore ma lo ignoro, adesso ho bisogno di pensare.
Come faccio ogni volta prima di incontrare un cadavere.
Faccio questo mestiere già da un paio di anni, sono un ragazzo che ha vissuto una vita felice e spensierata. Entrambi i miei genitori, mio padre alpha e mia madre omega, mi hanno insegnato cosa significa essere amati ed amare. Non ho nessuna storia tragica alle spalle per avermi fatto scegliere questo mestiere, semplicemente sentivo che fosse questa la mia vocazione. Il mio sogno è quello di un mondo privo di ingiustizie e discriminazioni e quale lavoro migliore di questo per farlo?
Dopo qualche minuto sento la macchina fermarsi e vedo Hoseok scendere per aprire lo sportello a Min.
Non le ha le mani per aprirsi lo sportello da solo? Sbuffo e scendo raggiungendoli. Siamo in mezzo al nulla, in quella che sembra una terra incustodita e circondata solo dalla natura, senza nemmeno una casa abbandonata.
Luogo perfetto per nascondere un cadavere.
Ci facciamo spazio tra giornalisti e agenti fino ad arrivare ad una figura piegata su un qualcosa o qualcuno.
Aguzzo la vista e riconosco essere Song Min-gi, medico legale del dipartimento e di conseguenza posso immaginare che sia piegato a terra per ispezionare il cadavere. Arrivati, salutiamo con educazione ed eccolo lì, il cadavere.
Una donna, che nonostante sia stata privata della vita, ha mantenuto un’eterna bellezza che nemmeno la morte ha potuto scalfire. I suoi capelli lunghi e castani ricadono disordinati sul terreno e sul viso bianco cinereo. I vestiti che un tempo, erano bianchi, adesso sono sporchi sia di terriccio che di sangue e infatti con una prima occhiata potrei dire:<la vittima è stata pugnalata? È questa la causa della sua morte?>
Mingi, il medico legale, annuisce e poi risponde:<secondo una prima analisi direi di sì, ma ho bisogno di fare l’autopsia per accertarne le cause. Comunque non deve essere morta da molto, all’incirca tra le 10/12 ore>
Annuisco pensieroso e mentre Min sta parlando con dei suoi colleghi e Hoseok comincia a fotografare il cadavere, io gli giro intorno cercando di trovare un minimo dettaglio che possa esserci d’aiuto:<il luogo del delitto non è questo, vero?>
Mingi alza le spalle:<non potrei dirlo con certezza ma da come hai potuto notare, c’è davvero poco sangue e per essere, molto probabilmente, morta dissanguata, l’omicidio non può essere avvenuto qui.
Annuisco e mi piego, cercando di non sporcare i miei pantaloni nuovi con questo terriccio incolto e poi chiedo:<conosciamo il nome?>
Annuisce:<Irene.. Jeon Irene>
Suona familiare:<è il suo nome d’origine o era sposata? >
Questa volta subentra Min nella discussione:<credo tu abbia capito… il suo vero cognome è Kim, Kim Irene e ha acquisito il cognome Jeon una volta sposata>
Annuisco pensieroso:<il marito adesso dov’è? >
Min ci fa segno di seguirlo:<è in centrale ed è l’unico sospettato…>
Chiedo curioso:<abbiamo prove a riguardo? >
Yoongi senza scomporsi, continua:<prove non ne abbiamo ma sembra che al momento il marito non abbia un alibi e inoltre, intercettando i cellulari tra i due, c’era dell’astio>
Rimaniamo tutti in silenzio e non so perché qualcosa.. Sembra mettermi ansia e non mi faccia stare fermo. Una strana sensazione che spero rimanga tale germoglia in me:<come si chiama il sospettato? >

Questa volta a parlare è Hoseok:<Jeon… Jeon Jungkook.. >

~
Buonasera a tutt*,
Sono tornata prima del previsto,
Vero?
Ecco a voi il primo capitolo di questa nuova storia, genere totalmente nuovo.
Il mondo omegaverse è abbastanza complesso ed è soggetto a variazioni in base al gusto dell'autore o autrice. Siccome questi primi capitoli saranno di introduzione per raccontare e presentare i personaggi, non ci saranno terminologie particolari ma prima di entrare nel vivo della storia vi scriverò una piccola guida che vi aiuterà a capire il significato di alcuni termini.
Dicevo, qui, abbiamo conosciuto un Jimin sicuro di sé, esuberante, divertente, affascinante.. Che ne pensate di lui? Riuscirete ad affezionarvi anche a questo Jimin? Io spero di sì.
Ci sentiamo presto per conoscere anche il bello e tenebroso Jeon Jungkook.
Un bacio 🥰

My killer man (OMEGAVERSE)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant