Jungkook 👹

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Prima di cominciare a leggere vorrei spiegarvi un concetto. Quando sentirete parlare di un alpha che usa la sua VOCE DA ALPHA, significa che si impone sull'omega nel senso che lo costringe a fare qualsiasi cosa comanda con quel tipo di voce e l'omega non può assolutamente sottrarsi ma ci sono casi rari in cui, alcuni omega, riescono a farlo soffrendo tanto a livello fisico, tanto da sentirsi quasi morire
(per farvi capire meglio il concetto🤣). Ripeto, non tutti gli omega ne sono capaci e la maggior parte sono costretti a subire e sottostare agli ordini di un alpha, privandoli così anche del libero arbitrio. 

POV JUNGKOOK:
Mi irrigidisco in seguito alle parole pronunciate dall’amico di Jimin mentre il mio omega, al contrario, sembra quasi soddisfatto di questa notizia, nonostante la sua condizione di salute non sia delle migliori ed infatti afferma:<me lo aspettavo>
Tutti si voltano verso la sua direzione ed io ho i miei occhi puntati sul suo perfetto profilo. Jimin continua, tentennando spesso con la voce a causa della sofferenza:<C-credete davvero che J-jungkook sia l’assassino? Ok, non lo conoscete e magari..>si blocca e prende un profondo respiro, io gli accarezzo la schiena e rilascio feromoni calmanti per aiutarlo a sentirsi un minimo meglio, infatti continua:<sono sicuro che voi tutti stiate pensando che la mia opinione sia influenzata dal mio l-legame con lui..> il mio cuore si ferma di fronte queste parole. Ancora non ci credo di aver trovato in lui, la mia anima gemella e spesso ancora non mi sento abbastanza per meritarmelo, lui continua:<ma dovete sapere e chi mi conosce sa che io, riesco a percepire attraverso il mio sesto senso e fiuto sviluppato, se la persona mi sta mentendo o meno e giuro sulla cosa a me più cara che io ho percepito la sua innocenza ancor prima di conoscerlo. Qualcuno lo vuole incastrare…>si stringe a me ed io gli lascio un bacio innocuo sul collo. Lui mugola e cerca di rivolgersi all’amico:<Hoseok… chi vi ha mandato il video?>
Il rosso alza le spalle e risponde:<fonte anonima>
Riesco a vedere Jimin sorridere per poi mordersi il labbro inferiore, trionfante:<ecco.. Secondo voi è normale che una persona abbia una prova così schiacciante e la manda adesso, perdipiù sotto forma anonima? >
Adesso intervengo io:<bhe magari hanno paura delle ripercussioni e non vogliono essere invischiati in qualcosa più grande di loro>
Jimin si volta verso di me e noto che il suo sguardo è accusatorio:<Jeon ti facevo più scaltro.. Stiamo parlando di riprese illegali, fatte in posti in cui le videocamere non sono disposte e di conseguenza qualcuno le ha installate di proposito con l’intenzione di incastrarti come un fesso>
Lo guardo tra l’ammirato e l’intimorito. Fosse stato qualcun altro che si fosse rivolto a me con questo tono e questi termini, adesso non avrebbe più la testa attaccata al corpo ma siccome stiamo parlando di Jimin che è il mio omega, Annuisco e mi mordo la lingua per evitare di rispondere e dirgli quanto lo ammiro per la sua ingegnosità e perspicacia.
Jin, rialzato da terra, si siede di fronte a noi, relegandomi uno sguardo scioccato:<Jungkook sei sicuro di stare bene?>
Lo guardo sorpreso:<perché dovrei non stare bene? Qualcuno sta cercando di mettermi al fresco ma mi fido di Jimin più di me stesso, quindi sono tranquillo>
Jin si porta una mano alla bocca e dà un leggero scappellotto al rosso, facendolo urlacchiare:<dov’è Jungkook? E cosa ne hai fatto di lui?>
Alzo gli occhi al cielo e solo lontanamente riesco a sentire i due omega cominciare a litigare per il loro comportamento siccome vengo distratto da Jimin, che comincia a muovere il suo fottuto sedere sul mio pacco che è diventato istantaneamente duro. Per poco non mi strozzo con la saliva ma per fortuna i nostri due ospiti sono concentrati sulla loro discussione sennò la scena che gli si parerebbe davanti agli occhi sarebbe abbastanza imbarazzante. Gli poggio le mie mani sui  fianchi per intimargli di smettere e mi avvicino al suo orecchio per sussurrargli:<Jimin se non vuoi che faccia un disastro e mi faccia arrestare dal tuo amico, smettila> ma le mie parole, evidentemente, sortiscono l’effetto contrario poiché Jimin mugola, facendo riportare l’attenzione dei due su di noi. A tal proposito il rosso chiede preoccupato:<Jimin, tutto bene? >
Lui si morde il labbro e annuisce tutto rosso in viso, l’amico invece alza le spalle e si volta verso mio fratello:<p-potresti accompagnarmi in cucina? Avrei bisogno di un goccio d’acqua>
Mio fratello rosso in viso annuisce, senza rivolgermi nemmeno uno sguardo.
Ho il timore che entrambi abbiano capito che dobbiamo risolvere un problemino e questo problemino si chiama Jimin eccitato che si muove freneticamente con il suo culo sul mio cazzo. Jin, ancora rosso in viso, prende l’amico di Jimin per il braccio e quasi lo spinge in cucina per allontanarlo da un alpha quasi preda alle convulsioni a causa del suo omega, fottutamente eccitante.
Mi meraviglio di me stesso e del mio lupo, poiché a causa di tutte queste stimolazioni ho quasi avuto il terrore di entrare anche io in rut, dando vita al disastro peggiore degli ultimi tempi. Non voglio immaginare nemmeno lontanamente l’ira di Jimin nel venire a conoscenza di essere stato ingravidato di qualche gemello perché io ho perso la ragione.

Non vogliamo che Jimin mi sgozzi, quindi lupacchiotto mio, statti calmo e accontentati di piccoli sfioramenti ed innocue toccatine. Cazzo, quel pompino di ieri dovrebbe bastarmi per tutta la vita ma per quale motivo, invece, al solo pensare a ieri, il mio cazzo trema ed il mio respiro accelera??

I due ospiti, non fanno in tempo ad entrare in cucina che il predatore dai capelli rosa si volta e si siede a cavalcioni sulle mie gambe facendo cosi scontrare le nostre intimità dure. Riesce sempre a sconvolgermi totalmente, infatti con quelle labbra carnose comincia a baciare il mio collo, per poi estrarre la lingua e leccarmi fino al mento dove morde leggermente e continua a passarci la lingua.
Ringhio e conoscendo la mia indole poco incline alla passività, perdo immediatamente il senso di tutto e con uno scatto, capovolgo la situazione, facendo sedere Jimin sul divano ed io a cavalcioni su di lui con le mie gambe intorno la sua vita stretta.
Lui ansima e tenta di toccarmi ma io gli prendo entrambe le mani e le porto dietro la sua schiena, costringendolo ad inarcarla per cercare maggiore contatto. Agogna un mio tocco, una minima attenzione da donare al suo corpo ma l’adrenalina è tale da voler osare e sentirlo pregare il mio nome a voce alta, anche a costo di far udire tutto a mio fratello ed il suo nuovo amico di sventure. Senza poggiarmi realmente sulle sue cosce, gli lecco un lembo di pelle sotto la sua mandibola e mordo forte, ignorando il segno violaceo che tra qualche secondo colorerà la sua pelle nivea, perfetta. Mugola ed io non ci vedo più quando la sua voce si alza di qualche ottava:<ho bisogno-> non termina la frase ed io, stronzo come sono, lo provoco facendo sfiorare le nostre intimità grondanti:<di cosa hai bisogno, Jimin-ah?> sussurro rocamente nel suo orecchio. Questo nostro continuo scoprirci mi ha fatto comprendere i suoi punti deboli, quali il collo, la mia voce ansante nelle sue orecchie e… il mio muscolo caldo presente nella mia cavità orale intorno ai suoi capezzoli turgidi, abbelliti da quei fottuti piercing che mi fanno diventare un demonio assatanato.
Sorrido malizioso e ricomincio a baciarlo sul collo per poi scendere, con una lentezza straziante sempre più giù, seguendo il percorso con la lingua, fino a quando non arrivo a destinazione. Prendo in bocca un capezzolo e comincio a leccare e succhiare, per poi prendere in bocca il piercing e tirarlo con i denti, sentendo così Jimin mugolare dal piacere misto al dolore.  Riesce a liberarsi dalla mia presa e mette le mani tra i miei capelli stringendo alcune ciocche per avvicinarmi ancora di più al suo petto e con l’altra mano prendo a stuzzicargli l’altro capezzolo, ignorato dalle attenzioni della mia lingua esperta. Mugola ed io ringhio. La sua voce, il suo odore così intenso, il suo corpo così caldo e pronto, mi fanno disconnettere dal mondo reale per inoltrarmi in un’altra dimensione priva di ogni preoccupazione e colma solo di Jimin, capelli rosa, tatuaggi, piercing e tanto amo-… piacere. 
Godo al solo guardarlo provare piacere, potrebbe bastarmi per sempre la sua visione implorante e vogliosa delle mie carezze, dei miei tocchi famelici e dei miei sguardi languidi e mentre sono concentrato a succhiare e leccare il suo capezzolo, senza toccarlo viene, bagnando i suoi pantaloni e questa visione di un Jimin in pieno orgasmo senza essere toccato o stimolato, mi fa totalmente perdere la testa. Gli cingo un fianco e di scatto lo costringo a posizionarsi al contrario, con le ginocchia sul divano e con le mani sulla spalliera del divano per mantenersi saldo ed evitare di cadere. Lui si volta ansante per guardarmi negli occhi e i suoi occhi blu profondo, si perdono nei miei rosso intenso, dando vita ad una danza a ritmo accelerato dei nostri cuori finalmente insieme.
Lo percepisco il suo lupo, riesco quasi a vederlo e sentirlo. Riesco a percepire le sue urla e le sue preghiere di farlo suo, di renderlo solo ed unicamente del suo alpha ma non posso perché io, prima di assecondare i miei istinti animali che fanno inevitabilmente parte di me e quindi di cedere ad istinti primordiali, devo e VOGLIO imparare a farmi rispettare e chissà un giorno, forse, farmi amare.

Abbasso i miei pantaloni con insieme i miei boxer e comincio a masturbarmi per rendermi ancora più duro di quel che sono e a questa visione Jimin si abbassa i suoi, di pantaloni, per toccarsi finalmente ed ansimare a ritmo delle nostre stoccate. La sua mano che si muove veloce e fa comparire e scomparire il suo pene, il suo sedere sodo che tocca spesso la punta del mio cazzo, la sua voce, il suo corpo; sono tutti ingredienti che decretano la mia certa disfatta. Mi abbasso sulla sua schiena e gli mordo il lobo dell’orecchio e il mio pene finalmente entra in contatto con il suo sodo sedere ed è in questo momento che cominciamo a muoverci. Con la punta, massaggio il suo buco rosa lubrificato e davvero potrei non incontrare alcun ostacolo se volessi penetrarlo all’improvviso ma NON POSSO.
Io sono più forte del mio lupo.
Il bene che voglio a Jimin è molto più profondo di una fugace scopata ed è per questo che mi costringo a trattenermi e comincio a sfregare il mio membro tra le sue natiche, simulando così una perfetta sega, con il piacere accentuato al massimo grazie al suo piercing anale che sfrega contro la mia asta. Mi abbasso ancor di più, facendo entrare in contatto il mio petto con la sua schiena tatuata e spingo su e giù, aumentando la velocità e il ritmo della mia frizione tra le sue natiche per poi portare una mano sul suo pene e masturbarlo al ritmo delle nostre spinte. Jimin perde l’equilibrio e cade con la faccia contro lo schienale del divano e ci si poggia con una guancia contro. Il rumore dello scricchiolio del divano si fonde a quello dei nostri respiri spezzati e delle nostre urla ovattate:<Alpha, più veloce>
Ringhio e aumento la velocità della mia mano sul suo pene e delle mie spinte contro il suo culo:<ti aprirei in due>
Lui ansima:<fallo, aprimi e riempimi di te>
Vedo rosso e poi nero per tornare a vedere tutto rosa intorno a me, vengo prepotentemente sulla sua schiena mentre lo sento tremare sotto di me, segno che anche lui ha raggiunto l’apice del piacere. Continuo ad eiaculare sulla sua schiena, sporcando i suoi bellissimi tatuaggi e giuro di non aver mai visto così tanto sperma in vita mia. Mi accascio sul divano, ancora con i pantaloni abbassati e mi trascino Jimin sul mio petto, prima pulendolo del mio seme con una salvietta e poi coprendolo con una coperta dimenticata chissà da quanto in un angolo del divano. Gli accarezzo la schiena per aiutarlo a tranquillizzarsi ed io mi sento pieno, sazio, completo.
Mai così nella mia vita mi sono sentito e so di risultare patetico e ripetitivo ma la sua presenza, l’odore del nostro sesso, i suoi capelli, il suo corpo e la sua voce, sono il riscatto di una vita apatica. Come d’abitudine sfiora il mio petto con la sua guancia calda:<g-grazie>
Le carezze sulla sua schiena non cessano ma alzo un sopracciglio:<e di cosa?>
Lui alza lo sguardo verso di me e con occhioni lucidi risponde quasi timido:<bhe… per avermi sopportato e per continuare a farlo. Ci siamo conosciuti da poco e già hai dovuto affrontare questa mia crisi>
Sbuffo sorridente e gli do un leggero buffetto su quel piccolo naso a patata che si ritrova:<se ti scusi per avermi donato i migliori orgasmi della mia vita allora no, non sei perdonato perché dopo questo ne vorrò ancora per molto, per sempre e solo con te>
Le sue iridi tremano e le sue mani lasciano la mia vita per portarsele al viso e coprirselo imbarazzato. Sta arrossendo. Tenero. Scuote la testa ed io sorrido:<Cosa fai il timido, adesso?>
Gli tolgo una mano e lo vedo mettere su un broncio carinissimo:<smettila di prendermi in giro> sussurra.
Sorrido di nuovo come uno scemo e mi avvicino per dargli un bacio all’angolo della sua perfetta bocca. Le sue gote diventano ancora più rosse ma prendendomi contropiede si allunga verso di me e ricambia il bacio all’angolo della mia di bocca, lasciandomi totalmente di stucco e con il fiato sospeso.

Cazzo Jimin, resisterti mentre sei sotto di me e gemi è una tortura ma farlo quando mi sei di fronte con quegli occhioni da cucciolo e i tuoi gesti da scalda cuore; mi rendono totalmente ebbro di te.

Gli accarezzo una guancia ma il principio di una tosse ci distrae e fa rompere questa bolla di tranquillità che avevamo costruito io e Jimin. Alziamo lo sguardo e vediamo Jin, con sguardo ammiccante guardare verso di me:<ehm..> è imbarazzato, quindi perché non provocarlo? Sorrido:<cos’è, tu e Hoseok stavate bevendo dell’acqua o siete andati a cercarla nel deserto?>
Jin mi guarda con la bocca spalancata senza riuscire ad articolare alcun suono mentre il rosso sbuffa e mi guarda con sfida:<se volevi degli spettatori mentre scopavate bastava dirlo. Anche se non serviva, abbiamo sentito tutto comunque>
Colpito ed affondato.
Adesso ad essere imbarazzato sono io.
Vedo Jimin nascondersi sul mio petto e l’amico prenderlo in giro:<ti faccio una foto così quando sarai tornato in te ti farò vedere quale specie animale sei diventato in pieno heat al fianco del tuo compagno> e così dicendo, recupera il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloni e scatta delle foto. Io ringhio e mi alzo a sedere per andare a togliergli il cellulare da mano ma la presa debole per la stanchezza e il dolore di Jimin, mi frena e mi obbliga a rimanere lì, con lui ancorato al mio corpo come un koala:<Non mi lasciare da solo ti prego, lascialo perdere>
E che faccio, me ne vado? Ovvio che no. Ma da quando sono diventato un sottone senza possibilità di recupero?
Sospiro e gli Sorrido per poi prenderlo di nuovo tra le mie braccia e dargli un bacio tra i soffici capelli. Jin ancora palesemente scioccato non apre bocca mentre Jimin esordisce:<Hobi per il momento lascia tutto come si trova, domani quasi sicuramente sarò di ritorno e insieme risolveremo questa situazione prima che degeneri>
Mi irrigidisco e gli prendo il mento per costringerlo a voltarsi e guardarmi. Lui alza un sopracciglio ed io quasi ringhio:<cosa significa che domani vai lavoro?> lui alza le spalle e si divincola dalla mia presa, senza smettere mai di guardarmi negli occhi:<che vado a lavoro, no? Oggi sto già meglio e se non mi muovo potresti rimanere ai domiciliari per sempre o nella peggiore delle ipotesi andare direttamente in cella>
Mi allontano leggermente e lui mugola per la distanza ed io, seppur arrabbiato, lo stringo di nuovo a me, facendolo sospirare dal sollievo:<Jimin non stai ancora bene, devi prenderti qualche altro giorno> volevo sembrare più accondiscendente ma il tono che ho usato ha fatto sembrare il tutto un’imposizione. Lui si muove a disagio e si volta, fulminandomi con lo sguardo:<Jungkook, vuoi davvero affrontare questa discussione?>
Apro bocca ma il tono preoccupato di Jin ci distrae:<ragazzi per piacere non cominciate a discutere. Domani è un altro giorno, ci penserete domani, no?> Jimin annuisce mentre io faccio per controbattere ma uno sguardo ammonitore di Jimin mi costringe a tacere.
La giornata di domani non si prospetta delle migliori ma a peggiorare la condizione già  instabile sono le parole successive che pronuncia il mio “adorato” hyung:<ah Jungkook..i nostri genitori sono venuti a conoscenza della situazione e mi hanno telefonato. Hanno detto che domani mattina verranno a casa>
Stringo i pugni e Jimin si accorge del mio stato d’animo vacillante e mi prende le mani, cominciando a carezzarne il dorso, facendo cerchi concentrici che inevitabilmente mi procurano un senso di pacatezza e serenità. Sospira preoccupato ed io gli sussurro:<grazie> lui annuisce, seppur incerto.
Ringhio sarcastico:<se Jimin è ancora heat, col cazzo che papà domani mette piede in casa se ci tiene alla sua  egregissima esistenza>
Jimin mi bacia il palmo della mano e la percezione di quei boccioli carnosi e morbidi sulla mia pelle, mi aiutano a dimenticare per un attimo il senso di inadeguatezza e timore che mi ha investito un attimo prima.
Sono anni che non vedo i miei genitori e sinceramente avrei continuato ad evitarli per ancora  molto tempo. Non hanno mai saputo fare i genitori, sono scomparsi per anni interi per poi ripresentarsi ed imporsi sul mio vissuto, sulle mie fottute decisioni. Non pretenderanno mica di rientrare nella mia vita come se nulla fosse accaduto? La mia personalità distante, fredda, autoritaria, apatica, la devo tutto a loro e alle conseguenza della loro mancata educazione. Eppure con Jin tutto questo non è successo, quindi è semplice trarre le conclusioni che io sia il figlio non voluto, capitato per caso e cresciuto sù con indifferenza e soprattutto insofferenza.
Non mi sono reso conto di essermi irrigidito fino a quando un bacio sul collo non mi distrae e mi fa distendere i muscoli. Abbasso lo sguardo e vedo quegli occhioni spettacolari da cerbiatto, guardarmi con preoccupazione:<Jungkook percepisco così forte i tuoi feromoni. Sei preoccupato e arrabbiato, cosa c’è che non va?> vorrei tanto sapermi sfogare ed esternare tutta la mia rabbia ma non l’ho mai fatto e nessuno me l’ha mai insegnato. Come potrei cominciare da ora? Eppure quegli occhioni imploranti, la sua presa intorno alle mie mani ed il suo odore mi fanno cedere ad un sorriso tirato:<ne parleremo Jimin ma non adesso> lui fa un broncio carinissimo e ritorna a porre l’attenzione sui nostri ospiti.
Si è stizzito nei miei confronti perché gli sto nascondendo delle cose ma adesso non mi sembra il momento opportuno per poter esprimere ciò che realmente sento. Gli accarezzo la guancia ma lui si sottrae frustato al mio tocco ed io Sorrido, quindi insisto vincendo, questa volta. Mi avvicino al suo orecchio e sussurro:<ti racconterò tutto quando entrambi staremo meglio e soprattutto senza spettatori, no?>
Jimin ancora con il broncio annuisce ma si stringe sempre di più a me per cercare conforto e rassicurazione che io non gli nego nemmeno a pensarci ma rispondo a mio fratello che, imbarazzato, attende un mio riscontro da persona maggiormente razionale:<domani mattina se Jimin sta meglio, mando un messaggio e li lascio venire per potersi lavare la coscienza sporca e così saranno tutti felici e contenti, va bene? > Jin sospira ma annuisce sconfitto.
A questo punto entrambi salutano e si apprestano a lasciare finalmente l’appartamento ma prima di uscire definitivamente il rosso si volta e guarda Jimin:<se domani ti senti meglio hai il turno di pomeriggio quindi fai le cose con calma>
Jimin annuisce e saluta alzando la mano per poi chiudere la porta e girarsi verso di me, mentre si morde un labbro.
Eccolo il mio pasto quotidiano preferito.
Tento di distrarlo:<Jimin che dici, andiamo a mangiare un boccone? >
Lui, però, si morde il labbro e scuote la testa, portandosi una ciocca fuoriuscita dalla fascia, dietro l’orecchio:<no Jungkookie>
Vado in visibilio.
Lui, lentamente, si avvicina a me come una gatta per poi posare una sua mano sul mio petto ampio e fissarmi con sguardo languido:<io ho già il mio pasto preferito da divorare>
Sto al gioco:<e sarebbe?>
Lui si avvicina alla mia Mandibola e la morde, leccandola, facendomi venire i brividi lungo la spina dorsale:<te, alpha>
Senza ulteriori indugi, lo prendo in braccio e corro in camera nostra per poi rinchiudermi la porta alle spalle, gettarlo sul letto, leccarmi le labbra e sussurrare a me stesso:<buon appetito, Jeon Jungkook>

My killer man (OMEGAVERSE)Where stories live. Discover now